"Juve, un gol così mai più": Motta tuona e rivela, "Kean voleva andarsene"

Il tecnico bianconero dopo la Fiorentina: "Fatto molto più di loro, volevo, dovevamo fare il terzo e chiuderla". Poi sulla Supercoppa e su Yildiz

Una gara con tanti rimpianti: la Juve non va oltre il 2-2 contro la Fiorentina all'Allianz Stadium. In una partita dalle mille emozioni i bianconeri, due volte in vantaggio con Thuram, si fanno rimontare in entrambe le occasioni, prima da Kean e poi da Sottil. Per la squadra di Thiago Motta, che sarà adesso impegnata nella semifinale di Supercoppa Italiana contro il Milan, si tratta dell'undicesimo pareggio in campionato. L'allenatore della Juve al termine della sfida si è soffermato in particolare sulle mancanze sotto porta, rimarcando a più riprese quanto fosse importante trovare il terzo gol per chiudere la sfida. Dalle occasioni sciupate alla classifica, passando per la Supercoppa, le scelte di formazione e...Kean, tanti i temi analizzati dal trainer juventino.

Motta: "Era da vincere! Thuram? Un esempio"

Motta ha parlato della gara ai microfoni di Sky Sport: “Sono contento che la squadra abbia continuato ad attaccare dopo il secondo gol, cercando di segnare il terzo, piuttosto che chiudersi indietro e difendere per non subire una rete dagli avversari. Alla fine le squadre che affrontiamo hanno sempre la qualità per creare qualcosa. Oggi era da vincere, serviva fare il terzo gol chiudendo la partita, lasciando loro l’opportunità di restare vivi fino alla fine della partita. Ingenuità difensive? Non mi concentro su quello. Abbiamo avuto qualche giorno in più di riposo, si vedeva l’energia dei ragazzi: mi concentro molto di più sul fatto di non aver chiuso la partita. Una squadra come la nostra, che crea così tanto, deve fare il terzo. Poi possiamo gestire meglio la partita, magari in difesa abbiamo concesso qualcosa, ma davanti avevamo una squadra con giocatori di qualità e ha tirato pochissime volte. Meritavamo di più ma conta il risultato, e il risultato dice che non siamo stati capaci di fare un gol di più. Penso partita per partita, oggi abbiamo avuto tanti momenti buoni, molti più della Fiorentina. Sarebbe stato giusto chiudere la partita con la terza rete, lì ci dobbiamo concentrare, sì su quello di buono fatto ma soprattutto su quanto ci è mancato”.

Il tecnico bianconero prosegue la sua analisi: “In altre partite dove siamo andati in vantaggio, come col City, abbiamo fatto due gol e abbiamo gestito meglio compattandoci in difesa, stando insieme. Oggi era da cercare il gol che chiudeva la partita, se ti metti dietro contro una squadra come la Fiorentina, inizia a buttare palle in mezzo e diventa più difficile". Thuram fondamentale con i suoi inserimenti. Sul francese (protagonista anche nel post gara) sottolinea: "Mi dà più soluzioni? Mi concentro di più su quello che trasmette questo ragazzo. Lui, come Savo, come Pierre (Kalulu), lo stesso Francisco (Conceicao) oggi, Koop: è gente che ha voglia di andare avanti, di concludere la giocata, di andare in vantaggio, di cercare il terzo gol. Questi ragazzi possono trascinare gli altri che possono andare dietro loro, interpretando la gara con la volontà di chiuderla. Sfortuna nel non segnare il terzo? No, non credo nella sfortuna. Serve migliorare la precisione, abbiamo avuto delle possibilità ed è lì dove si fa la differenza: se la palla entra si chiude la partita, altrimenti la squadra avversaria rimane in vita e le cose possono cambiare”.

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Juve, Motta e la lotta Scudetto

Thiago Motta ha parlato della sfida con la Fiorentina anche a Dazn: “Se siamo in grado di gestire col palleggio gli ultimi minuti di gara? Punto più sul fare il terzo gol, oggi era la partita perfetta in questo senso. Sul 2-1 tieni in vita l’avversario, specie quando arrivi a creare chance senza sfruttarle, poi loro con una mezza occasione possono pareggiare. Prima del primo gol eravamo in un grande momento, e infatti abbiamo segnato. Poi abbiamo abbassato un po’ il nostro livello, lasciando venire la Fiorentina che ha pareggiato. Dopo l’1-1 la reazione è stata buona, abbiamo continuato ad attaccare l’avversario, lo abbiamo fatto anche nella ripresa: con un po’ più di convinzione e un po’ più di certezza davanti… Oggi era la partita perfetta per chiuderla con il terzo gol, e lì sì che puoi gestire la gara. Ad esempio lo abbiamo fatto col City, dopo i due gol segnati: se si può tenere la palla ancora meglio, altrimenti ci si chiude, si sta insieme e si difende. Avessimo segnato la terza rete, avremmo potuto gestire”.

Il tecnico bianconero torna anche sugli errori commessi in occasione della rete di Kean (esaltato da Palladino nel post gara), valida per il momentaneo 1-1: “Sul primo gol della Fiorentina abbiamo concesso un’occasione che non ci possiamo permettere. Parte tutto da un rinvio del portiere e abbiamo perso quattro giocatori con un solo passaggio: sono cose che non possono ripetersi. Per il livello, per quello che vogliamo essere come squadra, non può accadere”. Cosa ha imparato come allenatore della Juve dopo 18 giornate? Motta risponde senza fronzoli: "Si migliora tutti i giorni, si guarda avanti, affrontando gli avversari al massimo, con la consapevolezza della forza nostra e dell’avversario, pensando sempre però di andare a vincere la partita. A volte non siamo stati capaci, altre volte sì: fino ad ora abbiamo perso solo una partita in Champions League. Adesso recuperiamo i giocatori e pensiamo alla prossima col Milan. Sicuramente ci sono cose che possiamo migliorare, altre cose le abbiamo fatte bene e dobbiamo insistere, alzando il livello. Se crediamo ancora nello Scudetto? Continuiamo a pensare come inizio stagione, la prossima partita è sempre quella più importante. Ripeto, oggi partita perfetta per chiuderla col terzo gol e finirla bene, non siamo stati capaci di farlo. Ora pensiamo al Milan”.

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Yildiz-Mbangula e l'addio di Kean

L'analisi dell'allenatore bianconero è proseguita in sala stampa: "Non credo nella sfortuna, ma nel merito: oggi non si è trattato di sfortuna. Devi avere la capacità di segnare la terza rete, perché altrimenti può capitare che il gol lo prendi. Il risultato della partita ci dice che quel che abbiamo fatto non è stato sufficiente per vincere". Sulla scelta di schierare Mbangula dall'inizio a dispetto di Yildiz, Motta rimarca quanto detto nel pre gara: "Si tratta di una scelta tecnica, sono contento della prestazione di Samuel". Il tecnico si sofferma anche sull'azione del secondo gol della Fiorentina: "Cosa è successo? Devo rivedere l'azione. Serve gestire la gara con più equilibrio, anche se non abbiamo subito molti contropiedi. Serviva fare il terzo gol, abbiamo fatto molto per trovarlo ma non ci siamo riusciti. Abbiamo lasciato in vita l'avversario, e ci ha puniti".

Sulla graduatoria della Serie A: "La classifica la guardo, ma non posso cambiarla. Mi focalizzo su chi abbiamo di fronte, su quello che c'è da fare in partita, su dove la mia squadra può migliorare". Ora arriva la Supercoppa: "Daremo il massimo, con l'intenzione di arrivare alla vittoria attraverso il nostro gioco. Dobbiamo essere concentrati, fare una grande partita contro il Milan che è un grandissimo avversario". Alla domanda finale su Kean, trasferitosi in estate dalla Juve alla Fiorentina e oggi in gol, Motta risponde: "Anche lui ha detto di aver vissuto un periodo difficile. Lui è felice, voleva cambiare. Non ho altro da aggiungere". 

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Una gara con tanti rimpianti: la Juve non va oltre il 2-2 contro la Fiorentina all'Allianz Stadium. In una partita dalle mille emozioni i bianconeri, due volte in vantaggio con Thuram, si fanno rimontare in entrambe le occasioni, prima da Kean e poi da Sottil. Per la squadra di Thiago Motta, che sarà adesso impegnata nella semifinale di Supercoppa Italiana contro il Milan, si tratta dell'undicesimo pareggio in campionato. L'allenatore della Juve al termine della sfida si è soffermato in particolare sulle mancanze sotto porta, rimarcando a più riprese quanto fosse importante trovare il terzo gol per chiudere la sfida. Dalle occasioni sciupate alla classifica, passando per la Supercoppa, le scelte di formazione e...Kean, tanti i temi analizzati dal trainer juventino.

Motta: "Era da vincere! Thuram? Un esempio"

Motta ha parlato della gara ai microfoni di Sky Sport: “Sono contento che la squadra abbia continuato ad attaccare dopo il secondo gol, cercando di segnare il terzo, piuttosto che chiudersi indietro e difendere per non subire una rete dagli avversari. Alla fine le squadre che affrontiamo hanno sempre la qualità per creare qualcosa. Oggi era da vincere, serviva fare il terzo gol chiudendo la partita, lasciando loro l’opportunità di restare vivi fino alla fine della partita. Ingenuità difensive? Non mi concentro su quello. Abbiamo avuto qualche giorno in più di riposo, si vedeva l’energia dei ragazzi: mi concentro molto di più sul fatto di non aver chiuso la partita. Una squadra come la nostra, che crea così tanto, deve fare il terzo. Poi possiamo gestire meglio la partita, magari in difesa abbiamo concesso qualcosa, ma davanti avevamo una squadra con giocatori di qualità e ha tirato pochissime volte. Meritavamo di più ma conta il risultato, e il risultato dice che non siamo stati capaci di fare un gol di più. Penso partita per partita, oggi abbiamo avuto tanti momenti buoni, molti più della Fiorentina. Sarebbe stato giusto chiudere la partita con la terza rete, lì ci dobbiamo concentrare, sì su quello di buono fatto ma soprattutto su quanto ci è mancato”.

Il tecnico bianconero prosegue la sua analisi: “In altre partite dove siamo andati in vantaggio, come col City, abbiamo fatto due gol e abbiamo gestito meglio compattandoci in difesa, stando insieme. Oggi era da cercare il gol che chiudeva la partita, se ti metti dietro contro una squadra come la Fiorentina, inizia a buttare palle in mezzo e diventa più difficile". Thuram fondamentale con i suoi inserimenti. Sul francese (protagonista anche nel post gara) sottolinea: "Mi dà più soluzioni? Mi concentro di più su quello che trasmette questo ragazzo. Lui, come Savo, come Pierre (Kalulu), lo stesso Francisco (Conceicao) oggi, Koop: è gente che ha voglia di andare avanti, di concludere la giocata, di andare in vantaggio, di cercare il terzo gol. Questi ragazzi possono trascinare gli altri che possono andare dietro loro, interpretando la gara con la volontà di chiuderla. Sfortuna nel non segnare il terzo? No, non credo nella sfortuna. Serve migliorare la precisione, abbiamo avuto delle possibilità ed è lì dove si fa la differenza: se la palla entra si chiude la partita, altrimenti la squadra avversaria rimane in vita e le cose possono cambiare”.

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