"Il nuovo Messi". Appellativo utilizzato spesso e volentieri per risaltare le qualità di giovani talenti in erba, soprattutto argentini ma non solo e che negli anni ha perso sempre più il suo valore. Tanti ragazzi hanno poi dovuto scontrarsi con la dura realtà e con le pressioni di un nome troppo grande per mettersi a fare riferimenti. C'è chi più di altri questo appellattivo se l'è guadagnato, non soltanto per le gesta in campo ma anche per altre peculiarità come la nazionalità e il luogo di nascita. Il protagonista di questa storia si è scontrato sin da subito con le difficoltà, seppur in Argentina è riuscito a convincere tutti, compresi gli scout della Juventus. Lo avete riconosciuto? Difficile, perché la prima squadra l'ha soltanto sfiorata ma in quegli anni in bianconeri ha fatto vedere buone cose con la Primavera.
Da Rosario all'Italia: il volo opposto a Tevez
Una storia curiosa la sua perché in Argentina ha iniziato a giocare nelle giovanili del Boca Juniors dove si è messo in mostra grazie alle sue capacità realizzative: 32 reti in 29 presenze. Quanto basta per attirare le sirene degli scout dei migliori club Europei, su tutti la Juventus. I bianconeri non hanno perso tempo e hanno cercato una soluzione per questo ragazzino che, nemmeno 18enne, si è trovato in un attimo sotto i riflettori del calcio europeo. Le voci si susseguono, le pressioni aumentano e, forse, è stato anche questo a creare un hype troppo elevato per un giovane di belle speranze, con qualità certo ma ancora un po' acerbo per il calcio italiano.
Quando vieni da Rosario, però, le pressioni possono anche essere raddoppiate perché è facile pensare alla nascita di 'nuovi Messi' proprio lì, nella terra natia della Pulce. Ed ecco, dunque, che le trattative sono andate avanti veloci e l'affare si è concluso con l'addio di Tevez, direzione Boca, e l'arrivo di questo promettente giovane argentino in prestito con diritto di riscatto fissato a 3,5 milioni. Un amore, però, mai sbocciato in bianconero...
Vadalà, la Viareggio Cup e il ritorno in Argentina
Sì, è proprio lui Guido Vadalà. In tanti lo ricorderanno perché nell'estate 2015 è stato molto sponsorizzato il suo arrivo in Italia, soprattutto perché è entrato nell'operazione Tevez. E così tra un video su YouTube e i numeri si è pensato sin da subito di essere davanti a un futuro campione. Pressioni. Queste a volte possono darti tanti oppure toglierti tutto, dipende da come le sai gestire. E per un ragazzo che è arrivato dall'altra parte del mondo con l'obbligo di doversi adatttare velocemente al nostro calcio non è stato certo facile. Nuove situazioni, metodologie diverse e un calcio un po' più fisico e tattico.
Nella sua stagione in bianconero, però, è riuscito ad arrivare a un trionfo importante: quella della Viareggio Cup. Un trofeo sollevato da protagonista assoluto con 4 gol e 2 assist in sei partite. Una competizione in cui si è pensato di essere davanti a un nuovo talento sbocciato, ma negli ultimi mesi dell'annata non è più riuscito a replicare quelle prestazioni. Infatti, alla fine la Juventus ha deciso di non riscattarlo ed è tornato in Argentina. Da quel momento un girovagare in lungo e in largo per il sudamerica fino ad arrivare in Bolivia....
Vadalà, la nuova avventura in Bolivia
Argentina, Colombia, Cile, America del Nord: queste sono state le tappe di Guido Vadalà dal suo rientro al Boca Juniors. Tante premesse e poche presenze e, soprattutto, le difficoltà a replicare quanto di buono ha fatto vedere nelle giovanili del Boca. L'attaccante argentino ha cambiato spesso squadra facendo la spola da un posto all'altro senza riuscire a trovare continuità e certezze. Di lui si sono perse le tracce da quando ha lasciato l'Italia e, di tanto in tanto, torna in auge quanto firma per nuovi club. Come è successo in questi giorni dove ha deciso di provare una nuova avventura, in Bolivia. L'ufficialità è arrivata direttamente dal nuovo club: il Club Blooming. "Guido ha firmato" ha scritto la società su Instagram assieme alla foto di un Vadalà sorridente e carico per iniziare la sfida.