Tacconi controcorrente: “Motta ha ragione. La Juve ha regalato anche troppo…”

La leggenda bianconera: “Per me la squadra di Thiago può ancora tornare in corsa per lo Scudetto”
 La juventinità appresa dal suo più grande maestro, Giampiero Boniperti, suo presidente. La fascia di capitano portata al braccio nelle ultime due di nove stagioni in bianconero, nel corso delle quali ha vinto tutto. Ma non “tutto” per dire che ha vinto tanto: “tutto” in senso letterale, ogni trofeo italiano o internazionale esistente all’epoca. Stefano Tacconi è un simbolo della Juventus e della sua voglia di lottare, quella voglia con cui sta continuando a recuperare dalla grave emorragia cerebrale che lo aveva colpito nell’aprile 2022: «Ora sto abbastanza bene, sto recuperando » 
 

Oggi si gioca Torino-Juventus all’Olimpico - Grande Torino, il vecchio Comunale in cui lei ha giocato la molte delle sue 377 partite in bianconero. Qual è il primo pensiero che le viene pensando al derby? 
« Che ne ho persi veramente pochi. Però uno di quei pochi m’è costato caro... Quello del gol di Serena al 90’: dopo sono rimasto fuori squadra per cinque mesi... Però poi sono tornato. Dovevo tornare per forza, i miei compagni continuavano a vincere e dovevo esserci anch’io» 
 
A proposito di vincere e perdere, ha fatto molto discutere la frase di Thiago Motta sul fatto che non ha l’ossessione di vincere. Lei che ne pensa? 
« Che ha ragione. È stato chiamato per ricostruire la Juve, non per vincere subito. Ed è normale e si sapeva che per ricominciare sarebbe servito tempo: la squadra è nuova e per ricominciare a vincere dei trofei ci vuole un po’ di pazienza » . 
 
Di questi primi mesi cosa ne pensa? 
« Come ho detto si sapeva che ci sarebbe stato da aspettare un po’ per vedere cose importanti, quando si cambia mentalità ci vuole tempo. All’inizio la Juve mi aveva convinto subito, avevo pensato che potesse essere già l’anno giusto. Sei giornate di campionato senza subire gol mi avevano dato l’impressione che la squadra avesse già compreso che tipo di gioco voleva l’allenatore: avevo visto una Juve concreta, affamata, e avevo avuto la sensazione che non ci sarebbe stato da aspettare molto per vincere. Poi purtroppo ci sono stati anche tanti infortuni: quello di Bremer è stato pesante, mancato lui si è visto subito che le cose erano diverse. Ora serve recuperare tutti e trovare l’assetto giusto con pazienza, poi credo che la Juve potrà tornare a vincere » . 
 
Ha parlato di squadra nuova e proprio alcuni dei nuovi, come Douglas Luiz e Koopmeiners, stanno faticando. Quali sono le difficoltà che incontra un giocatore che arriva alla Juventus? 
« Deve ambientarsi e in questo devono essere bravi i vecchi. Sicuramente qualcosa finora non ha funzionato, ma piano piano si aggiusterà. Spero che qualcuno dei nuovi possa far vedere qualcosa di positivo proprio nel derby. Intanto finora abbiamo visto Conceiçao che è un ottimo giocatore e purtroppo non ci sarà, spero che brilli qualcuno degli altri » . 
 
Tra i nuovi c’è anche il portiere, Michele Di Gregorio. Da numero uno tra i più forti e più amati della storia bianconera cosa pensa dei suoi primi mesi? 
« Ha iniziato bene, subendo davvero pochi gol. Magari ha fatto pochi miracoli, ma anche lui va aspettato: prenderà consapevolezza e farà bene » . 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Derby e lotta Scudetto

Tornando al derby di oggi, che partita si aspetta? 
« Come diceva Boniperti: l’importante è vincere, anche segnando al novantesimo su rigore che non c’è. La Juve deve fare risultato, basta regali. Ha regalato anche troppo... » 
 
Spesso negli ultimi anni il derby è stato una molla che ha rilanciato la Juve. Potrebbe esserlo anche questo? 
« Speriamo, ce lo aspettiamo tutti. Di sicuro è una partita che quando la vinci ti da una spinta particolare » . 
 
Tra assenze, Vlahovic e Conceiçao, e giocatori che non sono ancora riusciti a esprimersi al meglio, Koopmeiners e Douglas Luiz come si è detto, la fase offensiva della Juve sembra più che mai appesa a Yildiz. Che ne pensa del turco e di questa sua prima stagione con il 10 sulle spalle? 
« Alla Juve devi sempre dimostrare qualcosa di importante, in ogni partita. Non basta brillare ogni tanto. Deve riuscire a trovare questa continuità » . 
 
Parliamo del campionato: pensa che la Juve abbia ancora la possibilità di rientrare nella lotta per lo Scudetto? 
« Sicuramente. Credo che ci sia ancora l’opportunità di fare delle cose importanti, basta aspettare un po’. Anche se le altre davanti corrono... » 
 
A proposito, chi sono per lei oggi le favorite per la corsa scudetto? 
« Mah, io mi auguro che se non lo vincerà la Juve possa farcela l’Atalanta » . 
 
Torniamo al derby: un pronostico e chi può essere l’uomo decisivo. 

 « Per quanto riguarda il pronostico, io la Juve la vedo sempre vincente. Quanto all’uomo decisivo, spero che possa essere uno dei giovani, perché fare bene questa partita è davvero importante » . 
 

 

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 La juventinità appresa dal suo più grande maestro, Giampiero Boniperti, suo presidente. La fascia di capitano portata al braccio nelle ultime due di nove stagioni in bianconero, nel corso delle quali ha vinto tutto. Ma non “tutto” per dire che ha vinto tanto: “tutto” in senso letterale, ogni trofeo italiano o internazionale esistente all’epoca. Stefano Tacconi è un simbolo della Juventus e della sua voglia di lottare, quella voglia con cui sta continuando a recuperare dalla grave emorragia cerebrale che lo aveva colpito nell’aprile 2022: «Ora sto abbastanza bene, sto recuperando » 
 

Oggi si gioca Torino-Juventus all’Olimpico - Grande Torino, il vecchio Comunale in cui lei ha giocato la molte delle sue 377 partite in bianconero. Qual è il primo pensiero che le viene pensando al derby? 
« Che ne ho persi veramente pochi. Però uno di quei pochi m’è costato caro... Quello del gol di Serena al 90’: dopo sono rimasto fuori squadra per cinque mesi... Però poi sono tornato. Dovevo tornare per forza, i miei compagni continuavano a vincere e dovevo esserci anch’io» 
 
A proposito di vincere e perdere, ha fatto molto discutere la frase di Thiago Motta sul fatto che non ha l’ossessione di vincere. Lei che ne pensa? 
« Che ha ragione. È stato chiamato per ricostruire la Juve, non per vincere subito. Ed è normale e si sapeva che per ricominciare sarebbe servito tempo: la squadra è nuova e per ricominciare a vincere dei trofei ci vuole un po’ di pazienza » . 
 
Di questi primi mesi cosa ne pensa? 
« Come ho detto si sapeva che ci sarebbe stato da aspettare un po’ per vedere cose importanti, quando si cambia mentalità ci vuole tempo. All’inizio la Juve mi aveva convinto subito, avevo pensato che potesse essere già l’anno giusto. Sei giornate di campionato senza subire gol mi avevano dato l’impressione che la squadra avesse già compreso che tipo di gioco voleva l’allenatore: avevo visto una Juve concreta, affamata, e avevo avuto la sensazione che non ci sarebbe stato da aspettare molto per vincere. Poi purtroppo ci sono stati anche tanti infortuni: quello di Bremer è stato pesante, mancato lui si è visto subito che le cose erano diverse. Ora serve recuperare tutti e trovare l’assetto giusto con pazienza, poi credo che la Juve potrà tornare a vincere » . 
 
Ha parlato di squadra nuova e proprio alcuni dei nuovi, come Douglas Luiz e Koopmeiners, stanno faticando. Quali sono le difficoltà che incontra un giocatore che arriva alla Juventus? 
« Deve ambientarsi e in questo devono essere bravi i vecchi. Sicuramente qualcosa finora non ha funzionato, ma piano piano si aggiusterà. Spero che qualcuno dei nuovi possa far vedere qualcosa di positivo proprio nel derby. Intanto finora abbiamo visto Conceiçao che è un ottimo giocatore e purtroppo non ci sarà, spero che brilli qualcuno degli altri » . 
 
Tra i nuovi c’è anche il portiere, Michele Di Gregorio. Da numero uno tra i più forti e più amati della storia bianconera cosa pensa dei suoi primi mesi? 
« Ha iniziato bene, subendo davvero pochi gol. Magari ha fatto pochi miracoli, ma anche lui va aspettato: prenderà consapevolezza e farà bene » . 

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