Montero: "Perché la Juve Next Gen funziona. Yildiz e Huijsen? Da ragazzini..."

L'ex allenatore e difensore della Vecchia Signora si è raccontato in una lunga intervista dove ha ripercorso gli anni alla guida dei giovani bianconeri

Dall'esperienza alla Juve Next Gen agli aneddoti su Kenan Yildiz e Dean Huijsen. È un Paolo Montero senza filtri quello che si è raccontato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio, dove in una lunga intervista ha ripercorso l'ultimo periodo alla guida dei giovani bianconeri. Soprattutto, con lo sguardo rivolto al futuro verso nuove avventure, attingendo dai migliori allenatori in circolazione.

Montero e l'elogio alla Next Gen: "Una grande intuizione"

L'ex allenatore della Next Gen elogia un progetto che secondo il tecnico è fondamentale nella crescita dei giovani calciatori: "Quella della Next Gen è stata una grande intuizione: i giovani si trovano a giocare in Serie C contro gente che, come alla mia epoca, fa sforzi per portare il piatto da mangiare a casa. Magari non sono partite bellissime, ma di contatto, contro uomini che aiutano subito a svegliarti e a renderti conto come sia il calcio vero. A 18-19 anni la Primavera non ti serve più perché non ti aiuta a crescere. Devi giocare contro gente adulta, altrimenti rimani sempre allo stesso livello. È meglio andare in C o in B: in Italia non importa la categoria perché se sei forte poi arriva un top club a comprarti. Sai quante volte l'ho visto fare ad Atalanta e Roma? Arrivano perfino in D".

Montero racconta come l'aver avuto due figli giovani lo abbia aiutato nell'esperienza alla Juventus Primavera: "Avere due figli di 17 e 21 anni mi ha aiutato ad allenare la Primavera della Juventus: mi hanno fatto capire di più le nuove generazioni. Ho compreso che erano tutti ragazzi come loro. Oggi mio figlio appena finisce di giocare inizia a riempire tutti di domande".

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Montero: "Maresca mi ha impressionato, Bielsa..."

L'ex Juventus al momento è in attesa di una nuova avventura, ma intanto continua lo studio attingendo dai migliori allenatori in circolazione. Montero racconta di quanto è rimasto impressionato da Enzo Maresca, tecnico del Chelsea: "Maresca mi ha dimostrato una cosa: l'umiltà dei fenomeni. Sono andato a trovarlo e mi ha fatto vedere tutto, senza nascondere niente. Sono andato a Londra da lui per imparare. È convintissimo della sua idea di calcio. Non ha nascosto niente di tutto quello che fa in settimana o in ritiro, di ciò che fa strategicamente per giocare contro il Newcastle o il Tottenham. Ci siamo seduti nel suo studio con la sua tv e il suo pc. Gli abbiamo chiesto tutto e lui ha risposto a qualsiasi nostra domanda". E aggiunge: "Non sono mai stato da Guardiola, ma mi dicono che è fatto in quel modo, così come De Zerbi".

In programma c'è una nuova visita a De Zerbi, mentre per Ancelotti...: "Sono stato da De Zerbi già ai tempi del Sassuolo e ora ho in programma di andare a ritrovarlo a Marsiglia. Sto studiando tanti allenatori. Sarei dovuto andare a Madrid da Ancelotti, ma era il periodo in cui non stava andando bene in Champions e ho preferito lasciar stare. Se Dio vuole, riorganizzeremo. Il mio obiettivo è uno solo, cercare di imparare dai migliori".

Ma Montero riserva un elogio particolare a Marcelo Bielsa: "È un genio libero mentalmente: la prima cosa che mi ha detto è che avere difensori per forza alti è una cavolata. Sono andato a trovarlo quando era al Leeds, gli ho fatto giusto un paio di domande. Una era sul perché non tenesse conto dell'altezza dei difensori. Un argomento molto attuale: magari oggi un difensore con la mia altezza non giocherebbe. Non sarei mai stato scelto. Mi ha detto una cosa che mi è piaciuta molto: lui cerca difensori agili, con una buona lettura. Poi per l'altezza, se un giocatore è intelligente si arrangia. Ho sempre parlato molto con tutta quella generazione che lui ha avuto da allenatore dell'Argentina al Mondiale e all'Olimpiade. Tempo fa è stato a un evento con Batistuta. Lui, così come tanti altri, ti parla di Bielsa come della persona che gli ha aperto la testa per il calcio. Il Loco ha fatto capire a tutti loro il gioco del calcio. Tante volte noi in Sudamerica diciamo che c'è una differenza fra il giocatore di pallone e quello di calcio. Prima di Bielsa noi giocavamo al pallone, come quando eri piccolo: ne volevi dribblare 10 e tutti correvano dietro alla palla. È Bielsa che ha spiegato come visualizzare i momenti di una partita e le strategie. Ha aperto tante menti calcistiche".

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Montero su Yildiz e Huijsen: "Non hanno mai sbagliato un allenamento"

Paolo Montero ripercorre gli anni alla guida della Juventus Primavera, quando nella sua formazione c'erano due giovanissimi che hanno fatto molta strada: Kenan Yildiz, investito della 10 bianconera e stella della formazione di Thiago Motta e Dean Huijsen al Bournemouth in Premier League. "Da ragazzini non sbagliavano un allenamento in Primavera - racconta Montero - . Non erano neanche maggiorenni, ma li vedevo già come adulti. I giovani di oggi vogliono più feedback".

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Dall'esperienza alla Juve Next Gen agli aneddoti su Kenan Yildiz e Dean Huijsen. È un Paolo Montero senza filtri quello che si è raccontato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio, dove in una lunga intervista ha ripercorso l'ultimo periodo alla guida dei giovani bianconeri. Soprattutto, con lo sguardo rivolto al futuro verso nuove avventure, attingendo dai migliori allenatori in circolazione.

Montero e l'elogio alla Next Gen: "Una grande intuizione"

L'ex allenatore della Next Gen elogia un progetto che secondo il tecnico è fondamentale nella crescita dei giovani calciatori: "Quella della Next Gen è stata una grande intuizione: i giovani si trovano a giocare in Serie C contro gente che, come alla mia epoca, fa sforzi per portare il piatto da mangiare a casa. Magari non sono partite bellissime, ma di contatto, contro uomini che aiutano subito a svegliarti e a renderti conto come sia il calcio vero. A 18-19 anni la Primavera non ti serve più perché non ti aiuta a crescere. Devi giocare contro gente adulta, altrimenti rimani sempre allo stesso livello. È meglio andare in C o in B: in Italia non importa la categoria perché se sei forte poi arriva un top club a comprarti. Sai quante volte l'ho visto fare ad Atalanta e Roma? Arrivano perfino in D".

Montero racconta come l'aver avuto due figli giovani lo abbia aiutato nell'esperienza alla Juventus Primavera: "Avere due figli di 17 e 21 anni mi ha aiutato ad allenare la Primavera della Juventus: mi hanno fatto capire di più le nuove generazioni. Ho compreso che erano tutti ragazzi come loro. Oggi mio figlio appena finisce di giocare inizia a riempire tutti di domande".

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