
Giocare in un nuovo campionato non è mai facile, serve spesso un periodo di conoscenza, ma Calafiori ha saputo arginare anche questo ostacolo: “Il passaggio dalla Serie A alla Premier? Sinceramente non me lo spiego neanche io come ho fatto, mi ero dato dei mesi di adattamento però anche grazie allo staff dell’Arsenal non ho sentito la mancanza dell’Italia e del cambiamento, partendo subito forte. Mi hanno gestito il primo mese" - ha raccontato il difensore, intervistato da Sky Sport. Il calciatore italiano ha svelato qualche aneddoto sul suo trasferimento e ha speso alcune parole anche per Thiago Motta, suo ex allenatore.
La chiamata di Arteta
Calafiori ha svelato qualche retroscena sul suo acquisto: “Ho parlato tanto con Arteta, già prima di arrivare a Londra. La prima volta mi ha detto ‘Devi venire qua’. Sul momento gli ho chiesto le motivazioni, mi ha mostrato il progetto e le idee che aveva su di me. Ho capito che per arrivare al prossimo step venire qui era la cosa migliore". Sul suo posizionamento in campo: "Il mio ruolo? Anche da piccolo non ho mai avuto un solo punto di riferimento. Mi piaceva andare a fare il raccattapalle per vedere la velocità, l’intensità, cercare di capire il pensiero dei giocatori. Cerco sempre di rubare con gli occhi anche dai ragazzi che mi stanno vicino in allenamento, alcuni sono fenomenali. Qui all’Arsenal sono terzino, mentre in Nazionale gioco braccetto. Mi trovo bene in entrambi i ruoli. Mi piace quando mi lasciano libertà con la palla. Mi diverto, ma sempre con coscienza, non girando a caso. Anche qui a Londra non è un ruolo da terzino classico". L'ex Bologna ovviamente non si è dimenticato del passato e anche di Thiago Motta...