
TORINO - Non è propriamente nebbia, quella che avvolge la scelta del difensore che la Juventus sta cercando per tappare le falle che si sono aperte in seguito agli infortuni di Bremer e di Cabal, ma l’orizzonte non è di quelli limpidi e chiari. Precisiamo: gli obiettivi là in fondo si riconoscono bene, in mezzo alla foschia delle trattative, ma quel che si rivela arduo da seguire sono le strade per arrivare alla meta, confuse come sono da ostacoli e da nuvole che appaiono e scompaiono a seconda dei momenti del mercato.
Araujo si allontana ma...
Per esempio: Ronald Araújo sembrava ormai vicinissimo al trasferimento a Torino con gradimento reciproco, complice anche la prossimità della scadenza di contratto (nel 2026) e la collaborazione con Andres Espinosa, uno dei suoi rappresentanti e anche colui che ha lavorato per portare Kolo Muani in bianconero. Solo che, tra le foschie del mercato, sono sbucati l’infortunio di Inigo Martinez e gli apprezzamenti di tutto il Barcellona (dal presidente Laporta fino al tecnico Flick) che, in sintonia, lo hanno definito “troppo importante per noi”. Affermazioni a cui è seguito il concreto addentellato del rinnovo di contratto (e chissà se anche la corte della Juventus non si sia rivelata funzionale, alla fine, per questo obiettivo). Accertato come la Juventus resti vigile sino a quando non sarà conclamata la definitiva impossibilità di arrivare al difensore ispano-uruguaiano, restano in piedi le altre piste.