McKennie fondamentale: la Juve se lo tiene stretto e studia il rinnovo. E col Milan...

Falso 9 o falso 3? Wes c’è. Lo statunitense sempre più jolly: contro i rossoneri attaccante oppure terzino. Motta può riutilizzarlo in avanti o per risolvere il caso Cambiaso. E va verso il prolungamento di contratto oltre il 2026

Portiere o difensore centrale. Sono gli unici due ruoli in cui Weston McKennie sabato contro il Milan potrebbe provare il brivido di nuovi compiti, dopo che proprio all’andata contro i rossoneri si era cimentato nella posizione di mezzo centravanti (Koopmeiners l’altro mezzo) di nuovo ricoperta (sempre in coabitazione con l’olandese) tre giorni fa con l’Atalanta. Nuove esperienze che dovranno aspettare: la porta bianconera è ben coperta e al centro della difesa è semmai Locatelli il candidato a risolvere eventuali emergenze, in attesa che il mercato fornisca alternative di ruolo a Gatti e Kalulu. Semmai, contro il Milan, il texano potrebbe giocare la sua terza partita da incursore avanzato qualora Thiago Motta riproponesse il 4-2-4 utilizzato all’andata e contro l’Atalanta (o meglio, 4-2-4-0, visto che davanti ai due mediani c’erano quattro trequartisti e nessuna punta). Nico Gonzalez potrebbe avere bisogono di rifiatare dopo due partite da titolare in quattro giorni e Vlahovic è sì recuperato, ma incombe la trasferta di Bruges dove il nuovo arrivato Kolo Muani non potrà giocare e sarà dunque fondamentale avere DV9: al quale pertanto Motta potrebbe concedere ancora un po’ di riposo. 

 

 

Addio Cambiaso: McKennie torna terzino?

Oppure, e l’ipotesi si è impennata ieri pomeriggio, McKennie potrebbe tornare nella posizione di terzino sinistro ricoperta contro Cagliari in Coppa Italia, Monza, Fiorentina e Torino in campionato: il Manchester City sta lanciando un assalto deciso ad Andrea Cambiaso, e vuoi che l’operazione sia già chiusa (difficile) o che sia nel vivo, l’azzurro potrebbe non essere tra i titolari. E allora quale miglior soluzione di quella già sperimentata con successo di recente? Quel che è certo è che, qualunque sia l’idea di Motta, McKennie non si farà problemi: da fan di Harry Potter, il cui colpo di bacchetta magica imita per esultare dopo un gol, si berrà una metaforica “pozione polisucco” (nella saga di J.K. Rowling permette di assumere l’aspetto di un’altra persona) e si trasformerà nel giocatore richiesto.

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McKennie verso il rinnovo

Dote rara e preziosa, che ha permesso al texano di passare per la seconda stagione consecutiva da esubero a elemento prezioso. C’era riuscito nell’estate 2023, rientrato dal prestito al Leeds e aggregato alla tournée negli Stati Uniti per le indisponibilità di Pogba e Fagioli: "Gli ho detto che aveva la possibilità di restare alla Juve - spiegò Allegri -: doveva iniziare a correre il 15 luglio e smettere il 26 maggio". E il texano lo ha fatto, agiungendo alle corse 11 assist. La scorsa estate la missione pareva ancor più impossibile, visto che ad agosto era ancora fuori rosa e a complicare la situazione c’erano il contratto in scadenza nel 2025 e una distanza importante sulle cifre del rinnovo. Proprio una svolta in quel senso, però, aveva portato al suo reintegro il 18 agosto, alla vigilia della prima giornata di campionato, e cinque giorni dopo alla firma sul prolungamento, agli stessi 2,5 milioni netti a stagione, fino al 30 giugno 2026. Prolungamento che, proprio grazie alle eccellenti prestazioni e alla preziosa duttilità, ha ottime probabilità di essere seguito da uno più importante nei prossimi mesi.  

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Portiere o difensore centrale. Sono gli unici due ruoli in cui Weston McKennie sabato contro il Milan potrebbe provare il brivido di nuovi compiti, dopo che proprio all’andata contro i rossoneri si era cimentato nella posizione di mezzo centravanti (Koopmeiners l’altro mezzo) di nuovo ricoperta (sempre in coabitazione con l’olandese) tre giorni fa con l’Atalanta. Nuove esperienze che dovranno aspettare: la porta bianconera è ben coperta e al centro della difesa è semmai Locatelli il candidato a risolvere eventuali emergenze, in attesa che il mercato fornisca alternative di ruolo a Gatti e Kalulu. Semmai, contro il Milan, il texano potrebbe giocare la sua terza partita da incursore avanzato qualora Thiago Motta riproponesse il 4-2-4 utilizzato all’andata e contro l’Atalanta (o meglio, 4-2-4-0, visto che davanti ai due mediani c’erano quattro trequartisti e nessuna punta). Nico Gonzalez potrebbe avere bisogono di rifiatare dopo due partite da titolare in quattro giorni e Vlahovic è sì recuperato, ma incombe la trasferta di Bruges dove il nuovo arrivato Kolo Muani non potrà giocare e sarà dunque fondamentale avere DV9: al quale pertanto Motta potrebbe concedere ancora un po’ di riposo. 

 

 

Addio Cambiaso: McKennie torna terzino?

Oppure, e l’ipotesi si è impennata ieri pomeriggio, McKennie potrebbe tornare nella posizione di terzino sinistro ricoperta contro Cagliari in Coppa Italia, Monza, Fiorentina e Torino in campionato: il Manchester City sta lanciando un assalto deciso ad Andrea Cambiaso, e vuoi che l’operazione sia già chiusa (difficile) o che sia nel vivo, l’azzurro potrebbe non essere tra i titolari. E allora quale miglior soluzione di quella già sperimentata con successo di recente? Quel che è certo è che, qualunque sia l’idea di Motta, McKennie non si farà problemi: da fan di Harry Potter, il cui colpo di bacchetta magica imita per esultare dopo un gol, si berrà una metaforica “pozione polisucco” (nella saga di J.K. Rowling permette di assumere l’aspetto di un’altra persona) e si trasformerà nel giocatore richiesto.

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