“Gatti il più determinante della Juve. Motta inesperto? Beh, Sacchi…”

Intervista a Pietro Paolo Virdis: “I bianconeri hanno cambiato molto e non trovano la quadra, ma con l’Atalanta ho visto ottime cose. Koop doveva essere determinante…”

Da una parte o dall’altra, oggi ci starebbe bene. Centravanti vecchio stile: grande tecnica, piedi e testa pronti al gol. Dicono i cultori della materia: con i palloni moderni Pietro Paolo Virdis sarebbe andato a nozze. Ed in gol. Era il suo gusto. Seppur, sia nei tre anni (‘77-‘80, ‘81-‘82) alla Juve (due scudetti), sia nei 5 (’84-’89) al Milan (capocannoniere di serie A, uno scudetto e una coppa Campioni), abbia dovuto dividere la parte, e le reti, con altri grandi firme. Oggi il “Gusto di Virdis” è l’insegna del suo salottino enogastronomico in una rinascimentale via milanese (Pier della Francesca). Ci sono gol e gol, in ogni epoca: ora gli anni sono 67. E quando Virdis parla di calcio tiene nel cuore il Cagliari per onor di isola natia, tifa per il Milan e controlla vizi e virtù della Juve. Le ha conosciute, Juve e Milan, nel bello delle loro epoche. 

Virdis: "Conceicao ha illuso. La Juve cresce poco"

Ed oggi? Virdis, si sarebbe atteso un Juve-Milan come questo: da seconda fascia in classifica? 

"Capita. Stanno percorrendo una strada. Certo, i tifosi si aspettavano qualcosa di più. Situazione particolare per entrambe. Il Milan, dopo la bella vittoria con l’Inter, aveva illuso: il tifo si attendeva risultati. Invece, con il Cagliari, è tornato indietro. E a me fa piacere per il Cagliari. Con il Como ha ripreso la via. Vediamo se questa è la volta buona. Invece la Juve ha inserito giocatori nuovi, sta crescendo poco a poco, ancora non ha trovato la quadra". 

Il Milan si è ripreso con il Como, Juve pari con l’Atalanta… 

"Buona partita per i bianconeri. Ho visto aggressività e volontà. È stata ben giocata. L’Atalanta vale". 

E il fattore X insiste… 

"Difficile capirne le cause. Una volta sbaglia la difesa, un’altra l’attacco. Serve equilibrio. E comunque io mi terrei sempre Vlahovic". 

Ecco, entrambe hanno problemi di goleador affidabili. 

"A Milano hanno pescato Abraham. Dopo la rete del 3-2 all’Inter dovrebbe dare continuità a questo segnale. Ma il club sembra ancora alla ricerca di qualcosa in quel ruolo. Invece a Torino c’è un po’ di rapporto conflittuale tra la tifoseria e Vlahovic, non credo con il club. Eppure a me è sempre piaciuto, ha grande qualità. A Firenze era fantastico, forse perché la squadra giocava più indietro e gli lasciava grandi spazi. Qui fatica, va ad alti e bassi. Magari conta la capacità dei compagni di pescarlo, oppure gli schemi". 

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Virdis: "Ecco la differenza tra Berlusconi e Agnelli"

Lei si è trovato con grandi centravanti al fianco. Chi “regalerebbe” a Milan e Juve per giocarsi la partita di domani? 

"Dico Milan e mi vien facile pensare a Van Basten. Nella Juve giocavo con Bettega. Quando sono arrivato c’era Bonimba: non era male! Bettega e Boninsegna. Ragazzi, quelli sono stati due top". 

Il suo rapporto con i gol segnati a Juve o Milan? 

"Mi è andata meglio stando dalla parte rossonera: ho quasi sempre segnato alla Juve. Anche con il Cagliari. Sembrava ci fosse qualcosa in sospeso, vista la mia frequentazione precedente: magari perché non era andata come volevano loro e come volevo io. Sembrava volessi rifarmi con quei gol. Ed erano reti importanti". 

Ora la Juve avrà Kolo Muani. Il Milan puntava su Rashford… 

"Il francese servirà a mettere un po’ di pepe, concorrenza interna. Se Thiago Motta lo ha voluto, avrà i suoi motivi. Il francese ha ottime qualità. Credo abbia anche la capacità di inserirsi come prima punta". 

Una volta c’erano Agnelli e Berlusconi che compravano, oggi… 

"Ma la Juve in questi anni ha investito, non mi pare abbia lesinato. Il Milan un po’ meno, anche se nel 2022 ha vinto lo scudetto: non sono lontani i tempi. Logico che noi tifosi aspettiamo sempre che i padroni attuali facciano investimenti". 

L’Avvocato e il Cavaliere stavano più vicini alla squadra… 

"Entrambi hanno fatto grandi cose. Berlusconi è stato più fortunato perché ha vinto più coppe dei Campioni. La Juve c’è arrivata lo stesso, ma ne ha vinte poche. Erano diversi nell’approccio. Vedevamo Agnelli a Villar Perosa: arrivava sempre nel week end, nella sua tenuta. Alla mattina, quando facevamo la passeggiata, salivamo ed entravamo in villa, un saluto e via. Berlusconi invece si fermava a Milanello, veniva dove stavamo, si mangiava insieme". 

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Virdis: "Conceicao come Capello. Motta..."

Lei tra Torino e Milano ha trovato grandi tecnici: Trapattoni, Liedholm, Capello, Sacchi. Oggi non c’è la stessa qualità… 

"Conceicao e Thiago sono giovani, non inesperti perché hanno già mostrato il valore. Thiago Motta è stato la grande sorpresa del campionato con il Bologna e Conceicao ha vinto con il Porto. C’è tempo. Vero che Arrigo non è che avesse fatto tanto: veniva dalla C e dalla B. Il Capello che ho avuto io veniva dalla Primavera del Milan, ha fatto tre partite con noi, poi è tornato alla Primavera. Liedholm era un monumento. E Trap aveva da poco lasciato il Milan. Boniperti lo prese e lo mise lì: aveva una squadra da mille e una notte. Certo, tutto era legato alla squadra che avevi. Auguro a Thiago e al portoghese di diventare come loro. La tifoseria pretende tanto, e magari i giocatori non sono di prima presa. Ma è sempre così: i primi ad andarci di mezzo sono i tecnici. Non si scappa". 

Conceicao ha qualche linea caratteriale di Capello? 

"Fuma il sigaro… Capello non mi pare proprio lo fumasse". 

Servono giocatori leader… 

"Nel Milan c’è Maignan, anche se qualche errore recente…Non sta rendendo secondo le reali capacità. Aggiungo Theo Hernandez, ma deve essere nel verso giusto. E’ stato fantastico in passato, ha trascinato il Milan a grandi livelli, ci ha fatto divertire. Sulla fascia sinistra spingono lui e Leao del quale non puoi fare a meno. Sono determinanti. Ma Leao va ad alti e bassi, in passato ha fatto di più e meglio. Ormai lo conoscono, lo hanno studiato, lo raddoppiano, è meno facile partire ed andare".  

E nella Juve? 

"Koopmeiners doveva diventare determinante. Finora il più determinante è Gatti: vien avanti, si fa sentire. Bella crescita. Certo: hanno perso Bremer, un grosso investimento… Invece visto Kalulu? Mi piaceva, non capisco cosa ci sia dietro la scelta del Milan. A Bergamo ha segnato da attaccante". 

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Virdis: "Tifo Milan, ma la sfida è aperta"

Che ne dice di Ibrahimovic dirigente? 

"Gli resta da fare solo quello. Spero porti carisma, consapevolezza ai giocatori. È nato per il calcio, non credo avrà difficoltà ed ha personalità. Se poi convincerà il club ad acquistare calciatori sempre più forti, farà bene il suo mestiere". 

Visti fatti e misfatti, crede che il prossimo anno riusciremo a vedere sia Juve sia Milan in Champions? 

"Sarà dura fino in fondo. C’è tanta concorrenza. Speriamo si riprendano". 

Se dovesse dirlo con vini di qualità. Un vino per la storia di Milan e Juve ed un altro che si adatti a questi tempi… 

"Per la storia troverei un grande vino di tutti i tempi: entrambe come il Barolo. Oggi le definirei vini novelli: vivaci, effervescenti, nella speranza che si riprendano". 

E Napoli ed Inter? 

"Due toscani della tradizione: belli e tosti". 

Virdis, come finirà Juve-Milan? 

"Io tifo Milan, ma è una sfida aperta. Credo sarà una partita con un po’ di gol, lo spero".  

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Da una parte o dall’altra, oggi ci starebbe bene. Centravanti vecchio stile: grande tecnica, piedi e testa pronti al gol. Dicono i cultori della materia: con i palloni moderni Pietro Paolo Virdis sarebbe andato a nozze. Ed in gol. Era il suo gusto. Seppur, sia nei tre anni (‘77-‘80, ‘81-‘82) alla Juve (due scudetti), sia nei 5 (’84-’89) al Milan (capocannoniere di serie A, uno scudetto e una coppa Campioni), abbia dovuto dividere la parte, e le reti, con altri grandi firme. Oggi il “Gusto di Virdis” è l’insegna del suo salottino enogastronomico in una rinascimentale via milanese (Pier della Francesca). Ci sono gol e gol, in ogni epoca: ora gli anni sono 67. E quando Virdis parla di calcio tiene nel cuore il Cagliari per onor di isola natia, tifa per il Milan e controlla vizi e virtù della Juve. Le ha conosciute, Juve e Milan, nel bello delle loro epoche. 

Virdis: "Conceicao ha illuso. La Juve cresce poco"

Ed oggi? Virdis, si sarebbe atteso un Juve-Milan come questo: da seconda fascia in classifica? 

"Capita. Stanno percorrendo una strada. Certo, i tifosi si aspettavano qualcosa di più. Situazione particolare per entrambe. Il Milan, dopo la bella vittoria con l’Inter, aveva illuso: il tifo si attendeva risultati. Invece, con il Cagliari, è tornato indietro. E a me fa piacere per il Cagliari. Con il Como ha ripreso la via. Vediamo se questa è la volta buona. Invece la Juve ha inserito giocatori nuovi, sta crescendo poco a poco, ancora non ha trovato la quadra". 

Il Milan si è ripreso con il Como, Juve pari con l’Atalanta… 

"Buona partita per i bianconeri. Ho visto aggressività e volontà. È stata ben giocata. L’Atalanta vale". 

E il fattore X insiste… 

"Difficile capirne le cause. Una volta sbaglia la difesa, un’altra l’attacco. Serve equilibrio. E comunque io mi terrei sempre Vlahovic". 

Ecco, entrambe hanno problemi di goleador affidabili. 

"A Milano hanno pescato Abraham. Dopo la rete del 3-2 all’Inter dovrebbe dare continuità a questo segnale. Ma il club sembra ancora alla ricerca di qualcosa in quel ruolo. Invece a Torino c’è un po’ di rapporto conflittuale tra la tifoseria e Vlahovic, non credo con il club. Eppure a me è sempre piaciuto, ha grande qualità. A Firenze era fantastico, forse perché la squadra giocava più indietro e gli lasciava grandi spazi. Qui fatica, va ad alti e bassi. Magari conta la capacità dei compagni di pescarlo, oppure gli schemi". 

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