Alberto Costa: la Juve c’è, la Champions forse no. Perché rischia il taglio

Il nuovo terzino bianconero, arrivato dal Vitoria Guimaraes e costato 14 milioni, potrebbe non giocare in Europa

«Ha dato energia», ha detto Thiago Motta in conferenza. E non è una frase buttata lì, quasi a caso, tanto nessuno la ricorda. No, in tre parole c'è il senso dell'acquisto di Alberto Costa, primo colpo di gennaio e una vera e propria «giuntolata», di quelle che i tifosi attendevano sin dall'approdo del direttore tecnico a Torino. Quindici milioni (totali) rappresentano un rischio calcolato, l'ingaggio così basso ha permesso l'acquisto a titolo definitivo anche in un momento in cui il budget sembra destinato specialmente altrove. E poi c'è Alberto, il ragazzo ancor prima del calciatore, che ieri ha vissuto una vigilia da non sembrargli reale: il secondo allenamento in gruppo, l'ultimo prima della convocazione per il Milan, da ufficializzare in giornata. «È arrivato molto bene e sono sicuro che sarà un giocatore in più in grado di aiutare la squadra», ha appunto sentenziato l'allenatore. Che vuole testarlo per il presente, ma in particolare per il futuro, perché in ballo non c'è solo il potenziale apporto al periodo particolare della Juventus. C'è molto di più. E sopra ogni cosa, ci sono le notti europee. Sì, perché se e quando la Juventus presenterà la nuova lista per la Champions League - da consegnare tassativamente entro la mezzanotte tra il 6 e il 7 febbraio -, dovrà tenere in conto due elementi fondamentali.

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Perché Alberto Costa rischia la Champions

Numero uno: i club possono registrare un massimo di tre nuovi giocatori. Secondo: gli ingressi potrebbero essere quattro, considerata la volontà di Giuntoli di inserire altri due difensori centrali. Motta si troverà a fare una scelta, consapevole dell'impossibilità di inserire Costa in lista B, poiché - pur essendo nato oltre dopo il 1° gennaio 2003 -, da regolamento non è stato idoneo a giocare con il club interessato per un periodo ininterrotto di due anni dal suo 15° compleanno. Insomma: cavilli burocratici che potrebbero rallentare fin da subito la corsa Champions per lo stesso Alberto, per adesso concentrato solo sulla prossima partita e su ogni prima volta da affrontare da giocatore della Juventus. Oggi intanto toccherà alle emozioni da Stadium, finora visto solo per qualche foto: «Non vedo l’ora di mettere piede lì e di sentire il calore dei tifosi. Sono entusiasta di giocare in un ambiente del genere», aveva raccontato. Manca poco, praticamente nulla. Chi lo conosce bene ha ascoltato la sua carica e ha riportato dello stupore del portoghese per strutture, compagni, umanità diffusa. No, non si aspettava così tanta “grandezza“ nella Juventus. E sì, gli avrà dato pure più pressione, ma quest’ultima può farsi ulteriore responsabilità nel quotidiano. Con un occhio già attento alle scelte di Thiago, specialmente in chiave europea. Il rischio taglio c’è, ma per ora è un pensiero laterale, non si mischia a quel che c’è da fare. Che è tanto. E con poco margine d’errore. Intanto, buon inizio...

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«Ha dato energia», ha detto Thiago Motta in conferenza. E non è una frase buttata lì, quasi a caso, tanto nessuno la ricorda. No, in tre parole c'è il senso dell'acquisto di Alberto Costa, primo colpo di gennaio e una vera e propria «giuntolata», di quelle che i tifosi attendevano sin dall'approdo del direttore tecnico a Torino. Quindici milioni (totali) rappresentano un rischio calcolato, l'ingaggio così basso ha permesso l'acquisto a titolo definitivo anche in un momento in cui il budget sembra destinato specialmente altrove. E poi c'è Alberto, il ragazzo ancor prima del calciatore, che ieri ha vissuto una vigilia da non sembrargli reale: il secondo allenamento in gruppo, l'ultimo prima della convocazione per il Milan, da ufficializzare in giornata. «È arrivato molto bene e sono sicuro che sarà un giocatore in più in grado di aiutare la squadra», ha appunto sentenziato l'allenatore. Che vuole testarlo per il presente, ma in particolare per il futuro, perché in ballo non c'è solo il potenziale apporto al periodo particolare della Juventus. C'è molto di più. E sopra ogni cosa, ci sono le notti europee. Sì, perché se e quando la Juventus presenterà la nuova lista per la Champions League - da consegnare tassativamente entro la mezzanotte tra il 6 e il 7 febbraio -, dovrà tenere in conto due elementi fondamentali.

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