«Ha dato energia», ha detto Thiago Motta in conferenza. E non è una frase buttata lì, quasi a caso, tanto nessuno la ricorda. No, in tre parole c'è il senso dell'acquisto di Alberto Costa, primo colpo di gennaio e una vera e propria «giuntolata», di quelle che i tifosi attendevano sin dall'approdo del direttore tecnico a Torino. Quindici milioni (totali) rappresentano un rischio calcolato, l'ingaggio così basso ha permesso l'acquisto a titolo definitivo anche in un momento in cui il budget sembra destinato specialmente altrove. E poi c'è Alberto, il ragazzo ancor prima del calciatore, che ieri ha vissuto una vigilia da non sembrargli reale: il secondo allenamento in gruppo, l'ultimo prima della convocazione per il Milan, da ufficializzare in giornata. «È arrivato molto bene e sono sicuro che sarà un giocatore in più in grado di aiutare la squadra», ha appunto sentenziato l'allenatore. Che vuole testarlo per il presente, ma in particolare per il futuro, perché in ballo non c'è solo il potenziale apporto al periodo particolare della Juventus. C'è molto di più. E sopra ogni cosa, ci sono le notti europee. Sì, perché se e quando la Juventus presenterà la nuova lista per la Champions League - da consegnare tassativamente entro la mezzanotte tra il 6 e il 7 febbraio -, dovrà tenere in conto due elementi fondamentali.