Scusate se parliamo di Locatelli. Scusate perché non è certo solo colpa sua se la Juventus ha perso a Napoli (anzi...), ma è perfetto per fotografare la situazione bianconera. Perché se il giocatore più esperto, non a caso capitano designato, cioè Locatelli, causa con tale ingenua inesperienza un rigore come quello di ieri (peraltro per la seconda volta in un mese), si ha l’idea di quanto sia giovane e immatura la rosa della Juventus. Una rosa in grado di giocare meglio della capolista Napoli per un tempo, rischiando poco e creando molto, così come di sparire completamente dal campo in una sorta di psicodramma collettivo di fronte all’eccellente reazione agonistica della squadra avversaria. Un distillato di contismo in purezza che crea nella tifoseria juventina non poche nostalgie e dubbi sulla capacità di Motta nel gestire testa e cuore della sua squadra.
Motta: così ci sconcerti
Perché diciassette punti buttati via in situazione di vantaggio rappresentano uno spreco osceno, che non può essere imputato solo alla giovane età della Juve, ma anche a quella del suo allenatore. Motta sta andando a sbattere il muso contro lo stesso problema da sei mesi e non sembra neanche vicino alla soluzione, soprattutto se si ascolta la vaghezza e l’inconsistenza delle sue spiegazioni nei dopo partita. Non si può e non si deve negare i suoi meriti, riassunti bene dal convincente primo tempo giocato dalla Juventus che, quindi, qualcosa sa fare, ma le responsabilità dell’allenatore iniziano a essere gravi, proprio alla luce dei troppi punti persi in modo insensato. Motta di rado incide con le sostituzioni e non fa mai cambiare marcia alla squadra nei momenti difficili, quando - anzi - prevale un confuso sconforto. Viene da chiedersi, inoltre, se Motta ha capito fino in fondo dove sia. Quando dice: "Qui a Napoli la Juve non vince dal 2019, per noi è un campo difficile", Thiago lascia sconcertati per due ragioni: la prima è che aver perso le ultime cinque non giustifica, né attenua la sesta; la seconda è che per la Juve non possono esistere "campi difficili".