Sconcertante per inconsistenza agonistica e allucinante per leggerezza difensiva, la peggiore Juventus della stagione perde la seconda partita consecutiva, questa volta senza neanche giocate un tempo, come era accaduto a Napoli. Non ha creato, ha lasciato spazi enormi al Benfica che poteva segnare almeno altri due gol, completando un’umiliazione tecnica che i tifosi non meritavano. Ora, il problema non è tanto la Champions, visto che comunque la Juventus va avanti, passando ai playoff (derby con il Milan o Psv) com’era già sicuro da due settimane. L’urgenza ora è capire quale male ha colpito la squadra e come guarirlo in modo rapido. Non c’è più tempo, non c’è più margine di errore: la Juventus nelle ultime quindici partite ha vinto quattro volte, pareggiato otto volte e perso tre volte.
I numeri sono preoccupanti
Ha giocato solo tre partite convincenti (contro il City, l’Atalanta e il Milan), mentre iniziano a essere tante le prestazioni in parte o del tutto insoddisfacenti (Lecce, Bologna, Venezia, Fiorentina, Milan in Supercoppa, Bruges, Napoli, Benfica). I numeri iniziano a essere preoccupanti e si stanno sgretolando i fattori positivi evidenziati nei primi mesi della stagione. È una crisi profonda, nella quale si ha la sensazione si sia infilato l’allenatore, che appare confuso e sembra trasmettere questa confusione alla squadra, cambiando troppo frequentemente gli uomini e i ruoli. Senza certezze, senza leader, senza fiducia in sé stessa, la Juventus non reagisce alle difficoltà e deve temere qualsiasi avversario.