Capello brutale: "Motta, ma che pretendi? Juve con paura di disubbidire"  

L'ex allenatore ha duramente criticato i bianconeri e il loro tecnico dopo la sconfitta contro il Benfica: "Tutto disordinato, mi pongo una domanda"
Capello brutale: "Motta, ma che pretendi? Juve con paura di disubbidire"

 
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La Juventus non è riuscita a riscattarsi dopo la sconfitta contro il Napoli e in casa è caduto sotto i colpi del Benfica. Una brutta prestazione, che ha provocato anche i fischi dell'Allianz Stadium, che già a fine primo tempo ha rumoreggiato. Una partita opaca con una sola occasione pericolosa creata dai bianconeri, che sono sembrati molto fragili in fase difensiva. Una retroguardia improvvisata per via di infortuni e giocatori ancora non listati come Alberto Costa e Renato Veiga. E le scelte tattiche di Thiago Motta non sono piaciute a Fabio Capello, che nel post partita ha analizzato la sconfitta della Vecchia Signora dal salotto di Sky Sport.

Capello critica la Juventus e Motta

"Ci aspettavamo che la Juventus avrebbe avuto problemi a giocare contro una squadra portoghese e così è stato. Contro queste squadre tecnicamente forti, se non hai un centrocampo o una difesa che funziona bene, vai incontro a grandi difficoltà" - ha spiegato Capello al termine della sfida. Poi l'ex allenatore bianconero ha rincarato la dose, andando a scavare nel profondo dei problemi della squadra di Thiago Motta: "La Juve era disordinata in campo. I giocatori fanno il compitino. Sembra che l'allenatore non voglia lasciarli liberi di esprimersi e loro abbiano paura di disubbidire agli ordini impartiti", ha spiegato il mister durante il confronto tecnico-tattico con Alex Del Piero, inviato allo Stadium. La leggenda bianconera ha poi approfondito il suo discorso: "Ci sono stati molti momenti di fatica, soprattutto dal punto di vista psicologico con il pubblico che ha rumoreggiato sia a fine primo tempo che al triplice fischio. Non c’è un clima ottimale, la squadra è sembrata disordinata e disattenta ma perché manca qualcosa. Deve essere aiutata non solo dall’allenatore ma anche dalla società, ci deve essere compattezza, unione e soprattutto cercare di disegnare un’uscita. Per la Juve cambia poco perché i playoff li avrebbe comunque fatti, probabilmente". E subito dopo è arrivata la risposta di Capello che ha concluso invitando tutti a una riflessione sulla gestione della rosa da parte dell'allenatore della Vecchia Signora:"Ma come puoi pretendere che cambiando sei giocatori, facendoli giocare in posizioni in cui non giocano mai, potessi essere ordinato? Io mi pongo questa domanda".

 

 

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Del Piero consiglia Motta

Dopo l''analisi di Capello, anche Del Piero ha concluso la sua disanima andando a fondo dei problemi bianconeri con una vera e propria diagnosi: “La Juve era sicuramente votata all’attacco con i quattro davanti più Luiz. Ma è durata 10 minuti perché hanno fatto più fatica degli altri. Un centrocampo più solido avrebbe migliorato la situazione iniziale. Se cambi tanto dai meno certezze a tutti. D’altra parte, tieni tutti sulla corda e pensano di poter giocare ogni domenica, che è anche una buona cosa. Bisogna capire oggi cosa abbia la priorità, avere tutti allo stesso livello o identificarsi in un’ossatura di squadra? Credo che questa sia la più importante”. Ora bisogna ripartire e domenica a Torino arriva l'Empoli: “Bisogna saper pulire la giornata di oggi, che lascia degli strascichi e ripartire. Vedremo come lo faranno. Ad attenderli c’è una partita abbordabile con l’Empoli, e nemmeno tanto, in casa. C’è da mantenere le antenne dritte”.

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Boban analizza il Milan e stronca Morata

Dal Milan non sai mai cosa aspettarti. Purtroppo c’è discontinuità, poco equilibrio, una squadra creata non idealmente per essere dolci, si vedono tutte queste lacune. Hanno cambiato l’allenatore, ci sono drammi continui: è una stagione travagliata e inconsistente. Detto ciò, tatticamente non è stato male ma ha creato poco, sempre con i soliti Fofana e Pulisic e con Leao a intermittenza. Dovevano vincere, però a me sono piaciuti più a Zagabria che contro il Parma, dove non si è capito nulla". Poi ha proseguito parlando di alcuni singoli: “Leao è una punta esterna, deve giocare largo in fascia e non spostato in mezzo per alzare Hernandez, che quando gioca davanti non capisce niente. Theo deve partire da dietro per fare male agli avversari".  Poi su Morata centravanti: "Da punta è inesistente: spiace per il ragazzo, ma quando gioca prima punta è impalpabile”.

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La Juventus non è riuscita a riscattarsi dopo la sconfitta contro il Napoli e in casa è caduto sotto i colpi del Benfica. Una brutta prestazione, che ha provocato anche i fischi dell'Allianz Stadium, che già a fine primo tempo ha rumoreggiato. Una partita opaca con una sola occasione pericolosa creata dai bianconeri, che sono sembrati molto fragili in fase difensiva. Una retroguardia improvvisata per via di infortuni e giocatori ancora non listati come Alberto Costa e Renato Veiga. E le scelte tattiche di Thiago Motta non sono piaciute a Fabio Capello, che nel post partita ha analizzato la sconfitta della Vecchia Signora dal salotto di Sky Sport.

Capello critica la Juventus e Motta

"Ci aspettavamo che la Juventus avrebbe avuto problemi a giocare contro una squadra portoghese e così è stato. Contro queste squadre tecnicamente forti, se non hai un centrocampo o una difesa che funziona bene, vai incontro a grandi difficoltà" - ha spiegato Capello al termine della sfida. Poi l'ex allenatore bianconero ha rincarato la dose, andando a scavare nel profondo dei problemi della squadra di Thiago Motta: "La Juve era disordinata in campo. I giocatori fanno il compitino. Sembra che l'allenatore non voglia lasciarli liberi di esprimersi e loro abbiano paura di disubbidire agli ordini impartiti", ha spiegato il mister durante il confronto tecnico-tattico con Alex Del Piero, inviato allo Stadium. La leggenda bianconera ha poi approfondito il suo discorso: "Ci sono stati molti momenti di fatica, soprattutto dal punto di vista psicologico con il pubblico che ha rumoreggiato sia a fine primo tempo che al triplice fischio. Non c’è un clima ottimale, la squadra è sembrata disordinata e disattenta ma perché manca qualcosa. Deve essere aiutata non solo dall’allenatore ma anche dalla società, ci deve essere compattezza, unione e soprattutto cercare di disegnare un’uscita. Per la Juve cambia poco perché i playoff li avrebbe comunque fatti, probabilmente". E subito dopo è arrivata la risposta di Capello che ha concluso invitando tutti a una riflessione sulla gestione della rosa da parte dell'allenatore della Vecchia Signora:"Ma come puoi pretendere che cambiando sei giocatori, facendoli giocare in posizioni in cui non giocano mai, potessi essere ordinato? Io mi pongo questa domanda".

 

 

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