Ha giocato nell’Olympique Marsiglia, nel Getafe, nel Levante e nel Troyes oltreché nel Losanna, collezionando 35 presenze (2 gol) con la Nazionale svizzera. Poi, da tecnico, ha compiuto un percorso che l’ha portato a guidare il Losanna (sua città natale), il Lugano, il Lucerna e il Sion. Finché, il 1° novembre 2023, è stato ingaggiato dal Basilea, seconda squadra più titolata della Super League elvetica dietro gli zurighesi ora in crisi del Grasshopper. Fabio Celestini, origini umbre, 49 anni, ex centrocampista, è la persona giusta per parlarci del nuovo acquisto juventino Renato Veiga, che sotto la sua guida ha disputato la scorsa stagione 22 partite da titolare più una sola da subentrato - 2 gol e 1 assist - con la maglia rossoblù dei renani.
Cominciamo dal ruolo: il portoghese è un difensore centrale, un laterale sinistro o un mediano?
"Può ricoprire bene varie posizioni, ma io lo impiegavo come centrocampista davanti alla difesa. Così sfruttavo la sua prorompente fisicità, la sua aggressività, il suo saper giocare corto o lungo, il suo gran sinistro".
Sono le doti migliori di Renato, dunque...
"Non solo. Ne ha un’altra, importantissima. La personalità. È un calciatore che ha fiducia nei propri mezzi, un ragazzo ottimista per natura. Uno sempre positivo".
C’è un motivo per cui lo ha utilizzato in quella posizione?
"Quando il club mi ha chiamato (ndr: al posto del tedesco Heiko Vögel) l’ho trovato lì e lì l’ho lasciato. All’inizio ho cambiato solo 2-3 cose, c’era bisogno di rimettere la barca in linea di galleggiamento il più presto perché la squadra era ultima a -5 dalla penultima e quindi ho puntato su concretezza, semplicità e solidità. Senza tanti fronzoli".
In questo il portoghese è stato d’aiuto...
"Sì, la sua disponibilità è stata totale. Così come il suo spirito di abnegazione".