
Passo dopo passo, partita dopo partita. Sembrano frasi fatte, ma non c’è altra strada per Thiago Motta. L’ha ribadito pure ieri, quando con i suoi ragazzi ha inaugurato le poche ore di lavoro che separano la Juventus dalla sfida di domenica contro l’Empoli. Due elementi, al centro del frullatore di pensieri dell’italobrasiliano: c’è da risolvere l’emergenza - forte - in difesa, e poi c’è da capire il tono della reazione dei calciatori, apparsi spaesati e in difficoltà contro il Benfica e in generale reduci da un unicum in questa stagione. Cioè: non erano mai arrivati due ko di fila tra tutte le competizioni. C’è sempre una prima volta, c’è spesso tra le cose negative, in un’annata in cui i giocatori della Juventus stanno riscoprendo l’enorme pressione di dover funzionare, di non potersi fermare neanche un attimo a riposare.
Tutto su Kolo Muani
C’è chi questa pressione la conosce molto bene, l’ha vissuta al Psg e soprattutto con la Francia, e con i Bleus l’ha persino surfata, quasi decidendo un Mondiale in corsa se non fosse stato per un miracolo del Dibu Martinez. Ecco: a lui, ossia a Kolo Muani, Thiago Motta è pronto ad aggrapparsi un’altra volta. Tenendo Dusan Vlahovic, o comunque questa versione opaca, di nuovo in panchina. Scelte importanti, forti, come quelle che si appresta a fare sugli altri rinforzi di quest’ultimo mese. Con le condizioni di Savona da monitorare con costanza - pericolo pubalgia per l’esterno, che ieri ha comunque lavorato in gruppo -, ci sarà la possibilità per Alberto Costa di debuttare dal primo minuto da esterno destro, mentre sul fronte centrali Renato Veiga è pronto ad aiutare sin da subito Federico Gatti, in attesa di ulteriori rinforzi nelle ultime ore di mercato, comunque ininfl uenti per la scelta degli undici che affronteranno i toscani.