Juve, riecco il PSV. Pessotto: “Perché siamo stati così altalenanti”

Playoff Champions: evitato il Milan, ci sono gli olandesi battuti a settembre. Ma sembra passata una vita... Possibile sfida all’Inter agli ottavi

Certo, prima di scendere in campo contro il Benfica la classifica di Champions prometteva alla Juventus un playoff molto molto peggiore, contro Real Madrid o Bayern Monaco. La brutta sconfitta allo Stadium contro i portoghesi aveva paradossalmente ribaltato la prospettiva, offrendo come avversarie il Milan o il Psv Eindhoven, entrambe già battute dai bianconeri e di un livello inferiore a Real e Bayern, e ieri l’urna di Nyon ha fatto il resto, sancendo la sfida contro gli olandesi: sicuramente meno carica di tensione rispetto all’eventuale derby con i rossoneri (e vista l’attuale forza mentale bianconera non è dettaglio da poco) e contro una squadra che non ha singoli del livello di un Leao o di un Theo Hernandez. È andata bene, dunque. 

Tutta un'altra Juve

Anche un pallone rasoterra a pochi metri dalla porta, però, va comunque calciato oltre la linea. E la Juventus di oggi su un pallone del genere è invece capacissima di inciampare come Nico Gonzalez a Bruges. La doppia sfida contro il Psv, l’11 febbraio allo Stadium e il 19 a Eindhoven, pertanto non è assolutamente da considerarsi facile sulla base del 3-1 inflitto alla squadra di Peter Bosz alla 1ª giornata, il 17 settembre. Quella era un’altra Juve: quasi al completo, con i soli Conceiçao e Milik indisponibili, e soprattutto carica di entusiasmo per il neonato ciclo di Motta, entusiasmo acceso (anche troppo) dai 3-0 su Como e Verona e non ancora smorzato dai due 0-0 con Empoli e Roma. Con il gol alla Del Piero di Yildiz all’esordio in Champions e il primo di Nico Gonzalez in bianconero, intervallati dalla rete di McKennie, quel 3-1 aveva fotografato una Juve nettamente superiore al Psv e scaldato speranze e sogni. Speranze e sogni poi gelati dall’avanzare dell’autunno e dell’inverno. Dai pareggi in serie, dagli infortuni, dalle rimonte subite, dagli errori grossolani, dalla tensione generata dal caso Danilo e ora anche dalle sconfitte, tre in un mese dopo averne subita una sola tra il 17 agosto e il 29 dicembre. E quella Juve convinta e spavalda di settembre oggi appare insicura e incerta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 Le parole di Pessotto

«All’inizio eravamo al completo, freschi e quindi c’era grandissimo entusiasmo - ha provato a spiegare questo andamento Gianluca Pessotto, a Nyon in rappresntanza della Juve - Poi qualche infortunio di troppo ha fatto sì che tanti giocatori dovessero giocare con grande continuità e in alcuni momenti è mancata un po’ di freschezza, quindi il percorso è stato un po’ altalenante. La Juventus però deve avere fiducia in quello che sta facendo, nel valore dei giocatori, nelle tante cose buone che sono state fatte, negli errori che sono stati fatti e da non ricommettere. Bisogna crederci e compattarsi nel momenti di difficoltà, tutti uniti verso una direzione unica» . Che in Europa è quella degli ottavi e che passa attraverso un doppio remake della prima giornata: «Per dire che è un buon sorteggio aspetteremo la gara di ritorno, certamente è bello evitare un derby perché così abbiamo l’opportunità di vedere due squadre italiane al turno successivo e non sarebbe male - ha commentato l’abbinamento il dirigente ed ex terzino bianconero -. Abbiamo giocato contro il Psv la prima partita, quindi sono passati mesi. Oggi sarà un’altra gara e dovremo arrivarci bene, fiduciosi e convinti di poter passare il turno e soprattutto nelle migliori condizioni possibili». Se la convinzione auspicata da Pessotto sarà poi trasformata in realtà e porterà la Juve al passaggio del turno, le emozioni da derby italiano potranno comunque risultare soltanto rinviate agli ottavi di finale. Anzi, più che da semplice derby italiano emozioni da Derby d’Italia, visto che il sorteggio del 21 febbraio riserverebbe alla squadra bianconera una tra Arsenal e Inter. Prima, però, agli ottavi bisogna arrivarci. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Certo, prima di scendere in campo contro il Benfica la classifica di Champions prometteva alla Juventus un playoff molto molto peggiore, contro Real Madrid o Bayern Monaco. La brutta sconfitta allo Stadium contro i portoghesi aveva paradossalmente ribaltato la prospettiva, offrendo come avversarie il Milan o il Psv Eindhoven, entrambe già battute dai bianconeri e di un livello inferiore a Real e Bayern, e ieri l’urna di Nyon ha fatto il resto, sancendo la sfida contro gli olandesi: sicuramente meno carica di tensione rispetto all’eventuale derby con i rossoneri (e vista l’attuale forza mentale bianconera non è dettaglio da poco) e contro una squadra che non ha singoli del livello di un Leao o di un Theo Hernandez. È andata bene, dunque. 

Tutta un'altra Juve

Anche un pallone rasoterra a pochi metri dalla porta, però, va comunque calciato oltre la linea. E la Juventus di oggi su un pallone del genere è invece capacissima di inciampare come Nico Gonzalez a Bruges. La doppia sfida contro il Psv, l’11 febbraio allo Stadium e il 19 a Eindhoven, pertanto non è assolutamente da considerarsi facile sulla base del 3-1 inflitto alla squadra di Peter Bosz alla 1ª giornata, il 17 settembre. Quella era un’altra Juve: quasi al completo, con i soli Conceiçao e Milik indisponibili, e soprattutto carica di entusiasmo per il neonato ciclo di Motta, entusiasmo acceso (anche troppo) dai 3-0 su Como e Verona e non ancora smorzato dai due 0-0 con Empoli e Roma. Con il gol alla Del Piero di Yildiz all’esordio in Champions e il primo di Nico Gonzalez in bianconero, intervallati dalla rete di McKennie, quel 3-1 aveva fotografato una Juve nettamente superiore al Psv e scaldato speranze e sogni. Speranze e sogni poi gelati dall’avanzare dell’autunno e dell’inverno. Dai pareggi in serie, dagli infortuni, dalle rimonte subite, dagli errori grossolani, dalla tensione generata dal caso Danilo e ora anche dalle sconfitte, tre in un mese dopo averne subita una sola tra il 17 agosto e il 29 dicembre. E quella Juve convinta e spavalda di settembre oggi appare insicura e incerta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Juve, riecco il PSV. Pessotto: “Perché siamo stati così altalenanti”
2
 Le parole di Pessotto