Chi insegna la Juventus ai nuovi juventini? Chi può trasmettere i principi, i valori, le abitudini? In questo momento non c’è nessuno che possa attingere da un’esperienza abbastanza profonda per istruire quelli che sono arrivati o che stanno arrivando. Qualcuno da cui possano imparare anche solo guardandolo. Chi passa il testimone generazionale? E soprattutto c’è ancora un testimone? La grandezza di un grande club è anche e soprattutto in questi fattori intangibili che servono, anzi sono indispensabili alla costruzione di un ciclo come il cemento nella costruzione di un palazzo. È quella roba che tiene insieme un gruppo, che spinge i campioni a dare di più e aiuta i gregari a non avere mai paura, che nel dare consapevolezza a tutti dell’importanza del club in cui si trovano, li aiuta a reggerne la pressione. Chi può mettersi di fianco ai più giovani e passare loro il senso di essere giocatori della Juventus, anche solo con l’esempio, con quell’osmosi da spogliatoio. C’è un nuovo progetto, c’è un nuovo allenatore, ci sono nuovi giocatori: giusti o sbagliati che siano, il progetto, l’allenatore o i giocatori, sono privi, in questo momento, di qualcosa che li tenga insieme nei momenti difficili. Forse il solo Perin ha respirato l’aria che ora non spira più dalle parti della Continassa e dello Stadium. Un’aria che sapeva diventare bufera per gli avversari che, infatti, hanno sempre meno paura di entrare nella casa bianconera.