TORINO - La ruleta, certo, il gesto tecnico che ha infiammato lo Stadium, ma Kenan Yildiz è stato una fonte di pericolosità costante nella vittoria della Juventus sull’Empoli. Soprattutto nei momenti di difficoltà, in un primo tempo in cui i bianconeri, subito in svantaggio, sembravano sbandati e soffrivano il gioco degli avversari, il 19enne turco ha provato a raddrizzare la gara con lampi di classe assoluta: con il suo talento, è riuscito a procurare diversi fastidi alla difesa dei toscani. Ed è cresciuto anche nella mentalità e nell’atteggiamento, tanto da imporsi come leader, nonostante la giovane età. Una responsabilità da cui non si sottrae, tanto più con la maglia numero 10 sulle spalle, anche se emerge la sua umiltà. «Non penso di essere un leader - ha detto ai microfoni di Dazn -, io voglio semplicemente continuare ad aiutare la mia squadra e dare il mio meglio». La leadership gli viene però riconosciuta dalla squadra e dall’allenatore, che di lui parla con toni entusiastici. «Ha un grandissimo talento, è un ragazzo giovane, è un 2005, abbiamo grande fiducia. Lavora tantissimo: anche lui dal primo giorno si è messo a disposizione, ha giocato a destra, al centro, a sinistra, a centrocampo, convinto di poter fare bene. C.i sta dando una grandissima mano Non si meritava di uscire, era forse nel suo momento migliore, ma siamo tanti e devo pensare al bene della squadra».