Il giro del mondo in tre minuti. A prendersi la scena - al contrario del famoso romanzo di Jules Verne - non è stato Phileas Fogg, ma Kolo Muani. In 180 secondi il francese si è rivelato capace di raddrizzare una gara che per la Juventus avrebbe rappresentato, specie dopo il ko in Champions con il Benfica, il punto più basso della gestione di Thiago Motta. Una doppietta per certi versi sporca, rabbiosa, figlia sì delle indubbie qualità tecniche del francese - il primo gol è da rapace vero con tanto di spallata a Goglichidze prima di calciare verso la porta - ma anche di un po’ di buona sorte. Il tiro di Weah, infatti, sarebbe finito sul fondo se il francese non lo avesse deviato in rete. Per quanto retorico, è proprio vero che la fortuna aiuta gli audaci, anche perché audace è stata prima, la veronica strepitosa di Yildiz, e poi il senso della posizione di Kolo, alla Pippo Inzaghi, per intenderci.
Kolo Muani, tre gol in due partite
Con quello segnato all’Empoli sono diventati tre i gol dell’ex Psg in sole due partite con la Juventus. Se a questo aggiungi che prima di lui ci era riuscito solo Carlitos Tevez, il gioco è fatto... Quella di Motta è una Juve giovane, inedita, tanto ambiziosa quanto ingenua, partita ad agosto con l’entusiasmo che è solito accompagnare i nuovi inizi, prima di sciogliersi - almeno in parte - di fronte alle prime vere difficoltà. Kolo è arrivato nel momento giusto: ai bianconeri serviva l’essenza e l’inconsapevolezza di un “estraneo” per risvegliare nel gruppo quello spirito frizzante che aveva accompagnato le prime uscite stagionali.