Dentro il mercato Giuntoli: dai buchi dietro al bomber, costi e introiti Juve

Colpi e rattoppi di gennaio: la società bianconera li paga con Fagioli…

Ormai è un esercito che arruola adepti senza soluzione di continuità e che non conosce crisi di vocazioni: quello dei tifosi-ragionieri che si sfidano a colpi di analisi di bilancio, ammortamenti e plusvalenze (ah, le plusvalenze...). Perché tifare punto e basta, godersi una partita di pallone senza la calcolatrice a portata di mano è, ormai, un esercizio evidentemente troppo basico e quini tocca far di conto. Per accapigliarsi se questo o quel costo sia stato inserito o meno nei conti che danno il saldo tra entrate e uscite. Che poi, tanto, i bilanci sono da sempre il regno delle ombre e figurarsi dentro a un club di calcio (a prescindere dalla severità geografica e temporale dei controlli) che mettono in pancia le opinabili valutazioni dei calciatori. E anche il loro ammortamento che alla fine, con gli ingaggi, più del dato secco su entrate e uscite, è ciò che rischia di appesantire maggiormente i conti della Juventus al consuntivo di questo mercato di gennaio.

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Il prestito di Kolo Muani

Al punto che alcuni esperti del settore prevedono già la necessità di un ulteriore aumento di bilancio nella prossima gestione. Se di 100 o di 200 milioni lo si vedrà a seconda degli obiettivi raggiunti a fine stagione. È evidente, comunque, che le necessità di mercato fossero imprescindibile sia alla luce degli infortuni sia a quella della classifica, strettamente connessi al punto da rendere necessario un ulteriore strozzatura ai conti per mettere in condizione Thiago Motta di lottare con maggiori possibilità di successo per il quarto posto. Quello che, a prescindere dal ranking, garantisce la qualificazione alla prossima Champions League. E allora come fai a non prendere un attaccante in più, considerato il chimerico recupero di Milik? Certo quello di Kolo Muani è un prestito secco piuttosto costoso, soprattutto se si analizzano nei dettagli i costi (per metà stagione, la Juventus dovrà coprire un ingaggio da 2,5 milioni di euro netti, corrispondenti a circa 4,6 milioni di euro lordi. Sommato al costo del prestito, il totale per il calciatore è pari a 5,6 milioni di euro nel 2024/25, a cui si aggiungono poi 2,6 milioni di commissioni) ma è evidente che si tratti di un attaccante di prima fascia e che sia il presupposto per afflati futuri con il Psg proprietario del cartellino, un po’ come è successo per Francisco Conceiçao (prestito di una decina di milioni tra parti fisse e variabili) con il Porto.

 

 

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Gli acquisti di Alberto Costa e Kelly

Prestiti a parte, i due acquisti a titolo definitivo sono quelli di Alberto Costa e di Kelly e in questo caso solo il campo dirà se le cifre spese sono adeguate e o meno. Di sicuro non si può discutere sull’importanza che ha ricoperto in termini di mercato il lavoro svolto con la Next Gen, un vero e proprio serbatoio di calciatori a cui si è attinto per cessioni e plusvalenze. Che non vanno considerate un peccato o men che meno un artificio farlocco. Anzi: testimoniano il lavoro lungimirante di un club che occupandosi di calcio “produce” e alleva calciatori (e non per dire, lumache) e da quelle deve trarre una importante fonte di reddito e di sostentamento. Senza dimenticare le figuracce in cui rischiano di incorrere a posteriori coloro che si avventurano nelle valutazione commerciali dei calciatori, tipo la Consob con i rilievi che avanzò sulle cifre messe a bilancio per Cambiaso. Poi, di sicuro, si può discutere se sarebbe stato meglio tenerli in casa propria e valorizzarli invece di andarne a comprare altri, ma il dibattito (tra chi, per fare un esempio, sostiene che Soulé sarebbe stato tanto efficace quanto Conceiçao) si avviterebbe all’infinito. Ora, casomai, sarà il caso di ragionare sul fatto che il serbatoio si è svuotato molto...

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Ormai è un esercito che arruola adepti senza soluzione di continuità e che non conosce crisi di vocazioni: quello dei tifosi-ragionieri che si sfidano a colpi di analisi di bilancio, ammortamenti e plusvalenze (ah, le plusvalenze...). Perché tifare punto e basta, godersi una partita di pallone senza la calcolatrice a portata di mano è, ormai, un esercizio evidentemente troppo basico e quini tocca far di conto. Per accapigliarsi se questo o quel costo sia stato inserito o meno nei conti che danno il saldo tra entrate e uscite. Che poi, tanto, i bilanci sono da sempre il regno delle ombre e figurarsi dentro a un club di calcio (a prescindere dalla severità geografica e temporale dei controlli) che mettono in pancia le opinabili valutazioni dei calciatori. E anche il loro ammortamento che alla fine, con gli ingaggi, più del dato secco su entrate e uscite, è ciò che rischia di appesantire maggiormente i conti della Juventus al consuntivo di questo mercato di gennaio.

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