"Vi racconto Kelly: mi impressionò a Bristol, ma alla Juve gli consiglio di..."

Eros Pisano ha condiviso lo spogliatoio con Lloyd per due stagioni dal 2017 al 2019: "Ora che è arrivato in Italia se avrà bisogno di supporto ci sarò!"

Oltre 100 presenze in Serie A con le maglie di Palermo, Genoa ed Hellas Verona, prima di concedersi un’esperienza internazionale in Championship per difendere i colori del Bristol City. In quella fredda cittadina nel sud dell’Inghilterra, Eros Pisano - oggi capitano del Lumezzane in Serie C - ha avuto modo di conoscere da vicino un ragazzo nato e cresciuto a pochi chilometri dal centro di allenamento della squadra. Si chiama Lloyd Kelly, l’ultimo colpo del mercato invernale della Juventus di Thiago Motta. "Ho condiviso con lui lo spogliatoio del Bristol per un paio di anni - racconta Pisano -. È stata una sorpresa per tutti. Scendeva in campo con tranquillità senza mai risparmiarsi pur essendo quella la sua prima stagione da titolare in Championship. Ascoltava sempre tutti, senza darsi arie e mettendo il lavoro al primo posto. Un ragazzo attento, diligente, umile e con la testa sulle spalle. Abbiamo passato tanto tempo insieme ma non era un gran chiacchierone. Un tipo timido, riservato. Però ricordo che sorrideva sempre: quando era ora di scherzare sapeva stare al gioco...".

 

Nelle prime sedute di allenamento insieme c’è un aspetto in particolare che la colpì dell’inglese?

"All’epoca, nonostante la sua giovane età, rimasi impressionato da quanto fosse già formato a livello fisico. Ha sempre mostrato duttilità: se giocava da terzino o da centrale faceva poca differenza, anche se mi sarebbe piaciuto vederlo in una difesa a tre. Era molto forte tecnicamente e poteva contare su una buona corsa. Poi i mancini per natura hanno la fortuna di essere più imprevedibili…".

 

 

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Pisano sul ruolo di Kelly

La Juve, partito Danilo e con Bremer e Cabal ai box per il resto della stagione, si è trovata a dover ricostruire il reparto difensivo. Al netto degli ultimi arrivati, vedrebbe meglio Kelly da terzino o da centrale?

"In Champions i bianconeri si sono dovuti arrangiare arretrando Locatelli... Dipenderà da Thiago Motta, ma vista l’emergenza credo che Lloyd verrà impiegato come centrale di difesa".

 

E che mi dice della sua abilità nel cross? Quest’anno la Juve sta faticando nel trovare i gol di testa dei propri centravanti…

"Lui di base ha un buon piede per servire i compagni. Vedremo che impatto avrà con la Juventus: esordire allo Stadium è tutt’altro che semplice. La pressione rischia di giocarti brutti scherzi. Ora che è arrivato in Italia, se avrà bisogno di supporto, ci sarò!".

 

E che consiglio si sentirebbe di dargli?

"Al suo fianco avrà un allenatore, uno staff e un gruppo che lo aiuteranno ad ambientarsi al meglio. Forse gli direi di cercare di chiudersi in una bolla, isolarsi e non pensare al fatto che avrà tutti i riflettori puntati addosso. Se è arrivato alla Juventus significa che se lo merita. Certo, dovrà lavorare il doppio rispetto a quanto non abbia già fatto finora. Quella maglia devi meritartela ogni singolo giorno".

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Oltre 100 presenze in Serie A con le maglie di Palermo, Genoa ed Hellas Verona, prima di concedersi un’esperienza internazionale in Championship per difendere i colori del Bristol City. In quella fredda cittadina nel sud dell’Inghilterra, Eros Pisano - oggi capitano del Lumezzane in Serie C - ha avuto modo di conoscere da vicino un ragazzo nato e cresciuto a pochi chilometri dal centro di allenamento della squadra. Si chiama Lloyd Kelly, l’ultimo colpo del mercato invernale della Juventus di Thiago Motta. "Ho condiviso con lui lo spogliatoio del Bristol per un paio di anni - racconta Pisano -. È stata una sorpresa per tutti. Scendeva in campo con tranquillità senza mai risparmiarsi pur essendo quella la sua prima stagione da titolare in Championship. Ascoltava sempre tutti, senza darsi arie e mettendo il lavoro al primo posto. Un ragazzo attento, diligente, umile e con la testa sulle spalle. Abbiamo passato tanto tempo insieme ma non era un gran chiacchierone. Un tipo timido, riservato. Però ricordo che sorrideva sempre: quando era ora di scherzare sapeva stare al gioco...".

 

Nelle prime sedute di allenamento insieme c’è un aspetto in particolare che la colpì dell’inglese?

"All’epoca, nonostante la sua giovane età, rimasi impressionato da quanto fosse già formato a livello fisico. Ha sempre mostrato duttilità: se giocava da terzino o da centrale faceva poca differenza, anche se mi sarebbe piaciuto vederlo in una difesa a tre. Era molto forte tecnicamente e poteva contare su una buona corsa. Poi i mancini per natura hanno la fortuna di essere più imprevedibili…".

 

 

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