"Kolo Muani ha tre doti importanti. Juve, dà il meglio quando..."

Le rivelazioni di Guy Stéphan, storico vice del ct Deschamps: "È un ragazzo riservato e sensibile"

Dicono che Didi Deschamps, ct ex campione del mondo e vicecampione del mondo in carica, si senta come perduto se non ha al suo fianco, in panchina, l'inseparabile e imprescindibile Guy Stéphan, "entraîneur adjoint", cioè allenatore aggiunto e non già vice-allenatore, dei Bleus di Francia. Un sodalizio che dura ininterrottamente da quasi 16 anni, cominciato al Marsiglia nel 2009 e proseguito sino ad oggi con la Nazionale transalpina, dove Stéphan aveva già lavorato dal 1998 al 2000 nel ruolo di selezionatore dell'Under 17 e in seguito come vice dei ct Roger Lemerre prima e Jacques Santini poi dal 2000 al 2003.

Ex coach di Lione, Besiktas e Senegal, 68 anni, bretone di Ploumilliau, è noto anche perché vive e respira calcio pressappoco 24 ore su 24 dato che i suoi figli Julien e Guillaume sono rispettivamente ex allenatore di Strasburgo e Rennes (ora in attesa di un nuovo contratto) e direttore generale aggiunto dell'Unione Nazionale Calciatori Professionisti. E l'uomo che segue meticolosamente in tv tutte le partite in cui sono impegnati i Bleus, lasciando a Deschamps il compito di recarsi di persona in tribuna per visionare i ragazzi dal vivo. La sua bancadati e il suo archivio sono smisurati.

 

Monsieur Stéphan, ha visto che impatto Kolo Muani nella Juve?
«Certamente, ho guardato con piacere le sue prime due partite in Serie A e con ancora più piacere i suoi tre gol: in occasione dell'ultimo ha sì deviato un tiro, ma provato in qualche modo a prolungarne la traiettoria in rete».

 

 

 

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Kolo Muani e Vlahovic


Se lo aspettava oppure no? In fondo il Paris Saint-Germain lo ha scartato, come si dice in gergo...
«Lui è un ragazzo molto sensibile e riservato. Ha bisogno di sentire la fiducia dell'allenatore, dei compagni e dell'ambiente attorno a lui. Ed evidentemente ha avvertito queste sensazioni perché la sua risposta in campo è stata eccellente. Thiago Motta, Khéphren Thuram e Timoty Weah, olatre agli altri naturalmente, lo hanno aiutato a inserirsi subito nel contesto juventino. Non credo però che il Psg lo abbia scartato perché risulta che si tratti di un prestito secco fino al 30 giugno».

 

A Torino si parla già di prolungamento del prestito per un altro anno, inserendo una clausola per il riscatto obbligatorio nell'estate 2026.
«Personalmente, e diciamo egoisticamente, io penso solo al rendimento di Randal in campo. Vederlo giocare bene, essere felice, segnare gol a ripetizione, sono tutte notizie molto positive per la Nazionale francese».

 

Qual è la dote migliore di Kolo Muani?
«Almeno tre: col suo movimento crea spazi per i compagni, sa giocare indifferentemente e con uguale incisività sia fronte alla porta che spalle alla porta, ha un ricco repertorio di finte che disorientano gli avversari».

 

Meglio punta centrale con due ali oppure attaccante da schierare in coppia con un altro centravanti come Vlahovic?
«È duttile e può svolgere bene entrambi i ruoli. Per esempio, nell'ultima partita del Gruppo di Nations League in cui abbiamo sconfitto 3-1 l'Italia a Milano, Randal ha giocato 90' di punta a fianco di Marcus Thuram con Nkunku del Chelsea in appoggio. E mancava Mbappé...».

Motta: "Vlahovic-Kolo Muani? Magari nessuno dei due. 

 

 

 

 

 

 

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Dicono che Didi Deschamps, ct ex campione del mondo e vicecampione del mondo in carica, si senta come perduto se non ha al suo fianco, in panchina, l'inseparabile e imprescindibile Guy Stéphan, "entraîneur adjoint", cioè allenatore aggiunto e non già vice-allenatore, dei Bleus di Francia. Un sodalizio che dura ininterrottamente da quasi 16 anni, cominciato al Marsiglia nel 2009 e proseguito sino ad oggi con la Nazionale transalpina, dove Stéphan aveva già lavorato dal 1998 al 2000 nel ruolo di selezionatore dell'Under 17 e in seguito come vice dei ct Roger Lemerre prima e Jacques Santini poi dal 2000 al 2003.

Ex coach di Lione, Besiktas e Senegal, 68 anni, bretone di Ploumilliau, è noto anche perché vive e respira calcio pressappoco 24 ore su 24 dato che i suoi figli Julien e Guillaume sono rispettivamente ex allenatore di Strasburgo e Rennes (ora in attesa di un nuovo contratto) e direttore generale aggiunto dell'Unione Nazionale Calciatori Professionisti. E l'uomo che segue meticolosamente in tv tutte le partite in cui sono impegnati i Bleus, lasciando a Deschamps il compito di recarsi di persona in tribuna per visionare i ragazzi dal vivo. La sua bancadati e il suo archivio sono smisurati.

 

Monsieur Stéphan, ha visto che impatto Kolo Muani nella Juve?
«Certamente, ho guardato con piacere le sue prime due partite in Serie A e con ancora più piacere i suoi tre gol: in occasione dell'ultimo ha sì deviato un tiro, ma provato in qualche modo a prolungarne la traiettoria in rete».

 

 

 

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