TORINO - La notizia era abbondantemente nell’aria ed è toccato a Thiago Motta ufficializzarla nel corso della conferenza stampa pre partita: Andrea Cambiaso non è convocato per la gara di andata dei playoff di Champions League. Il terzino (sempre che nessuno si offenda se si usano termini arcaici: il confine della permalosità è sempre più sottile) sta ancora curando il problema alla caviglia gestito per qualche tempo e che poi lo ha indotto a fermarsi e a saltare le gare di Champions contro il Benfica e quelle di campionato contro Empoli e Como. In serie, perché prima l’’articolazione lo aveva già bloccato contro Manchester City e Venezia. Insomma, con quella di oggi saranno sei le gare che il difensore azzurro è costretto a vedere da spettatore. Molte delle quali, tra l’altro, mentre intorno a lui si infittivano e si incrociavano le notizie di mercato relative all’interesse del Manchester City.
Che, ovviamente, ha dovuto gestire anche mentalmente tra una fisioterapia e l’altra, tra un ingresso in campo e l’altro anche quelli “di gestione”. Non facile, con tutte quelle voci che circolavano tanto sul suo futuro contratto quanto sulla somma che era (e sarà...) disposto a investire il City. Ad aiutarlo, certo, una personale attitudine ad evitare di farsi travolgere dalle emozioni - sebbene segnali di cedimento alla fenomenologia ci siano stati, ma già prima di gennaio - e un cordone di sicurezza eretto dal suo entourage. Del resto, che il mercato sia un fattore destabilizzante lo si scrive a ogni sessione, da quella estiva a quella invernale, e gli stessi allenatori accendono ceri ai santi preferiti (ma non scherzano con i fanti...) a ogni chiusura delle trattative. Perché sanno bene come impatti sugli stessi giocatori, anche quelli più maturi: figuriamoci i ragazzini.