TORINO - Il duello più bello. Il più sentito del Paese. Quello che da sempre genera più polemiche. Il biglietto da visita con cui l’Italia presenta il suo calcio alla platea globale. Poco importa in che condizione le due squadre arrivino all’appuntamento: il confronto è uno spin-off vero e proprio che può sancire - in negativo come in positivo - il crocevia delle rispettive stagioni. Juve-Inter non farà prigionieri: il pari, infatti, non servirebbe a nessuna delle due. Se la giocheranno a viso aperto fino alla fine. La partita dell’andata fa scuola in questo senso: chi temeva di addormentarsi sul divano di casa o sui seggiolini del Meazza - sulla falsa riga di quanto accaduto negli ultimi tre anni - si è dovuto ricredere.
Juve, 5 match senza vincere contro l'Inter
Un 4-4 pirotecnico, istrionico, quasi nevrotico per la maniera in cui si è manifestato. Un pari dal retrogusto dolce per la Juve, vista la piega che aveva preso la partita, ma che ha allungato a cinque la striscia di match consecutivi senza vittoria contro i nerazzurri. Uno scenario con un solo precedente, che risale ai primi anni 70. Anche lì i bianconeri incassarono tre pareggi e due sconfitte contro l’Inter, per riscattarsi poi in un tiepido pomeriggio del Comunale, trascinati dalla tripletta di Franco Causio. Il protagonista inatteso, l’icona di un match storico, che spianò la strada ai bianconeri verso il quattordicesimo scudetto. Anche domenica, servirà una prestazione perfetta per invertire il trend contro l’armata nerazzurra - ad oggi superiore tecnicamente in tutti i reparti - anche perché persino le migliori versioni di Kolo Muani e Yildiz potrebbero non bastare. Da qui la domanda: e se a strappare l’Oscar della serata fosse uno dei tanti attori non protagonisti?