TORINO - Il divieto di sosta è disciplinato dall’articolo 158 del Codice della Strada. Ma è anche il caposaldo di uno dei primi commi del Codice di Thiago. Almeno per quanto riguarda Kenan Yildiz, vero e proprio moto perpetuo di questa Juventus. Motta, infatti, non gli ha ancora risparmiato una sola partita stagionale: ventinove gare da titolare, addirittura, cui si sommano sei ingressi dalla panchina. Totale? Trentacinque, come gli incontri disputati finora dai bianconeri tra tutte le competizioni.
Un po’ di stanchezza, che in effetti pare aver condizionato le recenti prestazioni contro Como e Psv, suona come fisiologica, a questo punto del cammino. Ma per il turco non è ancora arrivato il momento di rifiatare. Domenica sera allo Stadium arriva l’Inter, avversaria che all’andata ha ispirato la prima (e finora unica) doppietta in carriera del talento di Ratisbona, e il tecnico ha ancora e sempre bisogno di lui. Dal primo minuto o a gara in corso, anche se le indicazioni che filtrano dalla Continassa paiono nuovamente strizzare l’occhio a un suo impiego dal fischio d’inizio.
Juve, Yildiz lo stakanovista
Yildiz, in effetti, rappresenta il prototipo del giocatore ideale per Thiago Motta, o giù di lì. Perché baciato dal talento in quanto a cifra tecnica, come ricorda lui stesso ogni volta che accarezza il pallone e, soprattutto, ogni volta in cui risolve un problema con il primo controllo della sfera. E perché, al contempo, unisce una resistenza aerobica e un’applicazione in fase di non possesso davvero invidiabili. E, di conseguenza, molto apprezzate in panchina.
Il filotto di presenze stagionali ancora senza macchia, poi, è sublimato dalla sua scarsa propensione all’infortunio. In una stagione stregata, da questo punto di vista, in casa bianconera, il turco finora ha sempre potuto fare capolino nella lista dei convocati. Anche a Bruges, a fine gennaio, quando è sceso in campo nell’ultima mezz’ora, appena pochi giorni dopo il fastidio all’adduttore che lo aveva costretto al cambio nell’intervallo della sfida al Milan. Una delle due occasioni, nelle ultime sette partite, in cui il classe 2005 è rimasto negli spogliatoi dopo la prima frazione di gioco: Motta non intende fare a meno di lui, ma ora è chiamato a gestirne le energie psico-fisiche, come testimoniato anche dalle recenti sostituzioni nella primissima parte della ripresa.