Il primo confronto tra Juve e Inter finisce 645-681: il dato insolito

Il confronto tra i due club e le prospettive diverse per via dell’età media. I bianconeri hanno la seconda squadra più giovane, i nerazzurri la più vecchia

TORINO - Inter batte Juventus 681 a 645. No, non si tratta di un pronostico dell’immediata vigilia, come l’ordine di grandezza permette facilmente di intuire. I numeri in causa, da interpretare rigorosamente in milioni di euro, sono quelli che designano le sfidanti di questa sera - secondo il sito specializzato Transfermarkt - come le due squadre dall’organico più prezioso dell’intera Serie A. I nerazzurri possono vantare un piccolo margine in proprio favore, ma non risiede lì la vera differenza, nell’anno in cui si è assistito allo storico sorpasso meneghino sul fronte del costo degli ingaggi. Il nocciolo della questione, ampliando lo sguardo sulle due rose, riguarda infatti l’età media: il gruppo di Inzaghi è di gran lunga il più anziano del campionato (29 anni, segue il Napoli con 28,1), quello di Thiago Motta addirittura il secondo più giovane (24,3, meno soltanto il Parma con 23,7). Un dato decisamente insolito quello bianconero, di cui è sempre necessario tener conto nell’analisi della prima stagione del nuovo corso. 

Juve-Inter: il confronto

E quindi? Vietato sbilanciarsi in proiezioni spannometriche che releghino l’Inter allo stretto presente, se non addirittura al passato, e assegnino alla Juventus, se non un tempo imminente, almeno un luminoso futuro. Le variabili nel calcio sono infinite, come le strade per arrivare ai successi. Quel che è certo, invece, è che quello dei nerazzurri sia un organico ormai prossimo alla fine del proprio ciclo, mentre i bianconeri abbiano davanti importanti margini di miglioramento: lo dicono, semplicemente, i numeri. Tra gli altri, anche quelli sul valore complessivo della rosa, che attualmente premiano i nerazzurri di misura. Ma il fatturato complessivo dell’organico milanese, da inizio stagione a oggi, è rimasto pressoché stabile, mentre quello dei bianconeri – al saldo di qualche aggiustamento di mercato a gennaio – è cresciuto già del 12%.

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Motta e la Giovin Signora

A riprova, appunto, del differente momento in cui si trovano l’instant team di Inzaghi da una parte e la giovanissima realtà di Motta dall’altra. L’analisi dettagliata dei due gruppi, in effetti, non fa che confermare i due scenari. L’organico dell’Inter presenta sette giocatori con una valutazione superiore ai 40 milioni, ma di questi soltanto Bastoni, con i suoi 25 anni, rientra nella fascia degli under 27. Persino difficile inscenare un parallelismo con la Juventus, dato che l’intera rosa dei bianconeri è composta da under 27, con tre sole eccezioni: Perin, Pinsoglio e Milik, ovvero giocatori che finora hanno rispettivamente raccolto otto, zero e zero presenze in stagione. Elementi marginali, almeno secondo i numeri. La Giovin Signora, insomma, con l’energia e l’entusiasmo della sua gioventù, se la vedrà questa sera con l’esperienza del 37enne Acerbi, del coetaneo Sommer e del 36enne Mkhtaryan. Schierando sulla trequarti, con il numero 10 sulle spalle, il 19enne Yildiz: manifesto lampante, mai ce ne fosse ulteriore necessità, del rinnovato progetto bianconero

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TORINO - Inter batte Juventus 681 a 645. No, non si tratta di un pronostico dell’immediata vigilia, come l’ordine di grandezza permette facilmente di intuire. I numeri in causa, da interpretare rigorosamente in milioni di euro, sono quelli che designano le sfidanti di questa sera - secondo il sito specializzato Transfermarkt - come le due squadre dall’organico più prezioso dell’intera Serie A. I nerazzurri possono vantare un piccolo margine in proprio favore, ma non risiede lì la vera differenza, nell’anno in cui si è assistito allo storico sorpasso meneghino sul fronte del costo degli ingaggi. Il nocciolo della questione, ampliando lo sguardo sulle due rose, riguarda infatti l’età media: il gruppo di Inzaghi è di gran lunga il più anziano del campionato (29 anni, segue il Napoli con 28,1), quello di Thiago Motta addirittura il secondo più giovane (24,3, meno soltanto il Parma con 23,7). Un dato decisamente insolito quello bianconero, di cui è sempre necessario tener conto nell’analisi della prima stagione del nuovo corso. 

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E quindi? Vietato sbilanciarsi in proiezioni spannometriche che releghino l’Inter allo stretto presente, se non addirittura al passato, e assegnino alla Juventus, se non un tempo imminente, almeno un luminoso futuro. Le variabili nel calcio sono infinite, come le strade per arrivare ai successi. Quel che è certo, invece, è che quello dei nerazzurri sia un organico ormai prossimo alla fine del proprio ciclo, mentre i bianconeri abbiano davanti importanti margini di miglioramento: lo dicono, semplicemente, i numeri. Tra gli altri, anche quelli sul valore complessivo della rosa, che attualmente premiano i nerazzurri di misura. Ma il fatturato complessivo dell’organico milanese, da inizio stagione a oggi, è rimasto pressoché stabile, mentre quello dei bianconeri – al saldo di qualche aggiustamento di mercato a gennaio – è cresciuto già del 12%.

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