“La Juve torni dove merita: potremmo finanziarla per i prossimi 2000 anni”

Il Ceo di Tether, Paolo Ardoino, in una lunga intervista ha raccontato i retroscena della trattativa con la Juventus. E su Thiago Motta...

"Siamo tifosi e abbiamo la capacità finanziaria per sostenere la Juve nei prossimi 2000 anni". Non utilizza mezzi termini il nuovo socio di minoranza della Juventus Paolo Ardoino per presentarsi al mondo bianconero. Il CEO di Tether, attivo nel mondo delle criptovalute, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, dove ha raccontato tutti i passaggi dello sbarco nella proprietà della Vecchia Signora. Ma non solo, l'imprenditore ha rivelato anche il suo calciatore preferito ed espresso il suo parere su Thiago Motta.

Tether sbarca nella Juve: "Potenzialità incredibili"

"Quando abbiamo deciso? Da qualche mese, acquisendo quote sul mercato: siamo ancora piccolini. Onestamente: vorremmo aiutare la dirigenza, chiedendo se sarà poi necessario acquisire una quota maggiore. Ma dietro non c’è alcun piano machiavellico". Ardoino racconta come è nata la scelta di comprare il 5% delle azioni bianconere, rispedendo al mittente le numerose critiche arrivate nelle ultime ore. Continua: "C’erano stati scambi con la dirigenza e la proprietà, per una valutazione strategica. Non siamo un fondo speculativo. Dunque, per una serie di fattori, a partire dal tifo: sia io che Giancarlo (Devasini, il fondatore, ndr) siamo tifosi. E poi perché la squadra, tra i club più importanti del mondo, ha potenzialità incredibili". Il mondo delle criptovalute è sconosciuto ai più, ma il noto imprenditore chiarisce e illustra il ventaglio di investimenti che ricopre la sua società: "Abbiamo chiuso l’anno con 13,7 miliardi di utili e ci associano alle crypto, ma facciamo tanto altro: nuove tecnologie, una società che sviluppa l’Ai e altre che si occupano di biotech. Ai e biotech diventeranno sempre più importanti nel calcio, e la Juve ha una formidabile fan base nel mondo".

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Ardoino, dall'importanza della Juve a Thiago Motta

L'imprenditore fa chiarezza anche su altri punti, come l'importanza della sua fede bianconera nella scelta, seppur finanziaria, anche condizionata dal cuore: "Siamo tifosi e abbiamo la capacità finanziaria per sostenere la Juve nei prossimi 2000 anni"Sulla possibilità di fare da sponsor e sulla pubblicità: "La Juve è troppo importante per fare questo scompiglio: partiamo in punta di piedi, la tifoseria deve adattarsi alla nostra presenza. Non lo escludo, ma ora non conosciamo i termini di un eventuale contratto. Però, non si fa tutto questo per pubblicità". E aggiunge: "Vogliamo creare qualcosa di nuovo: il calcio è legato a modelli di sviluppo e comunicazione antichi, che non si investa in tecnologia e comunicazione mi pare assurdo".

Le clip con la zebra comparse su X hanno gasato i tifosi: "È la riscossa: passare da essere inseguiti a inseguire. Tornare dove si merita: “Make Juve Great Again”. Si, uno slogan che ricorda Trump ma l’ho scelto perché ha funzionato". E su Thiago Motta: "Mi sembra una persona estremamente capace: può fare meglio, come tutti, ma è un allenatore con capacità incredibili". Sul calciatore preferito: "Sarò scontato, ma dico Del Piero".

 

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"Siamo tifosi e abbiamo la capacità finanziaria per sostenere la Juve nei prossimi 2000 anni". Non utilizza mezzi termini il nuovo socio di minoranza della Juventus Paolo Ardoino per presentarsi al mondo bianconero. Il CEO di Tether, attivo nel mondo delle criptovalute, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, dove ha raccontato tutti i passaggi dello sbarco nella proprietà della Vecchia Signora. Ma non solo, l'imprenditore ha rivelato anche il suo calciatore preferito ed espresso il suo parere su Thiago Motta.

Tether sbarca nella Juve: "Potenzialità incredibili"

"Quando abbiamo deciso? Da qualche mese, acquisendo quote sul mercato: siamo ancora piccolini. Onestamente: vorremmo aiutare la dirigenza, chiedendo se sarà poi necessario acquisire una quota maggiore. Ma dietro non c’è alcun piano machiavellico". Ardoino racconta come è nata la scelta di comprare il 5% delle azioni bianconere, rispedendo al mittente le numerose critiche arrivate nelle ultime ore. Continua: "C’erano stati scambi con la dirigenza e la proprietà, per una valutazione strategica. Non siamo un fondo speculativo. Dunque, per una serie di fattori, a partire dal tifo: sia io che Giancarlo (Devasini, il fondatore, ndr) siamo tifosi. E poi perché la squadra, tra i club più importanti del mondo, ha potenzialità incredibili". Il mondo delle criptovalute è sconosciuto ai più, ma il noto imprenditore chiarisce e illustra il ventaglio di investimenti che ricopre la sua società: "Abbiamo chiuso l’anno con 13,7 miliardi di utili e ci associano alle crypto, ma facciamo tanto altro: nuove tecnologie, una società che sviluppa l’Ai e altre che si occupano di biotech. Ai e biotech diventeranno sempre più importanti nel calcio, e la Juve ha una formidabile fan base nel mondo".

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