Veiga, impatto Juve clamoroso! Perché trattenerlo sarà una vera impresa

Il portoghese, in poco tempo, è diventato il nuovo leader della difesa: il Chelsea crede tanto in lui

TORINO - È arrivato a gennaio, tra lo scetticismo generale, come soluzione prettamente d’emergenza, per rimpolpare un reparto falcidiato dagli infortuni. Ora però, a tre settimane dal suo sbarco a Torino, è davvero difficile immaginare una Juventus senza Renato Veiga. Il centrale mancino, in prestito secco dal Chelsea, è uno dei segreti della recente svolta juventina. Come nel caso di Kolo Muani, nemmeno i più fervidi ottimisti potevano preannunciare un impatto simile con l’universo bianconero. Un leader nato, dentro e fuori dal campo: 22 anni - ancora da compiere - per un cocktail di abilità che ne fanno, di fatto, un giocatore completo. Solidissimo in fase difensiva, specie negli anticipi; un faro per la Juve quando si tratta di impostare l’uscita dal basso. Motta si è innamorato di lui e dal suo esordio nella sfida contro l’Empoli non ci ha mai rinunciato nemmeno per un minuto. Non a caso con Veiga in campo la Juve, per la prima volta in stagione, è riuscita a centrare quattro successivi consecutivi tra campionato e Serie A. Nessuno dei compagni di reparto può contare sulle sue caratteristiche, nemmeno i lungodegenti Bremer e Cabal. Da qui la domanda che - da qualche giorno a questa parte - è balenata nella mente di centinaia di tifosi: può Torino da “parcheggio a tempo” diventare la casa definitiva di Renato Veiga?

 

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Juve tra Veiga e Hancko

Il portoghese, prelevato a luglio dal Basilea per 14 milioni, ha sottoscritto con i Blues un contratto di 7 anni. Il tecnico Maresca stravede per lui, tanto che a gennaio - pur al netto dell’abbondanza di interpreti in quel ruolo - non era affatto attratto dall’idea di privarsene anche solo per metà stagione. A convincerlo è stata proprio la natura dell’accordo con i bianconeri, del tutto priva di una qualsiasi formula di riscatto. Il club londinese crede in lui: nei mesi scorsi, infatti, ha detto di no alle offerte di Stoccarda e Borussia Dortmund rispettivamente di 18 e 20 milioni. Risulta difficile, dunque, riuscire a quantificare la cifra che potrebbe convincere il Chelsea a cederlo a titolo definitivo. L’unica speranza per la Juventus sta nella volontà del giocatore che, qualora si impuntasse per restare a Torino, costringerebbe i Blues quantomeno a intavolare una trattativa con la dirigenza bianconera. In tutto questo non va poi dimenticato l’interesse della Juve per David Hancko, fino a pochi giorni fa promesso sposo della Vecchia Signora, visti i contatti avviati con il Feyenoord. Un profilo escluderà l’altro, e la pista per lo slovacco al momento sembra più percorribile. Ma si sa, le vie del mercato sono infinite... 

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TORINO - È arrivato a gennaio, tra lo scetticismo generale, come soluzione prettamente d’emergenza, per rimpolpare un reparto falcidiato dagli infortuni. Ora però, a tre settimane dal suo sbarco a Torino, è davvero difficile immaginare una Juventus senza Renato Veiga. Il centrale mancino, in prestito secco dal Chelsea, è uno dei segreti della recente svolta juventina. Come nel caso di Kolo Muani, nemmeno i più fervidi ottimisti potevano preannunciare un impatto simile con l’universo bianconero. Un leader nato, dentro e fuori dal campo: 22 anni - ancora da compiere - per un cocktail di abilità che ne fanno, di fatto, un giocatore completo. Solidissimo in fase difensiva, specie negli anticipi; un faro per la Juve quando si tratta di impostare l’uscita dal basso. Motta si è innamorato di lui e dal suo esordio nella sfida contro l’Empoli non ci ha mai rinunciato nemmeno per un minuto. Non a caso con Veiga in campo la Juve, per la prima volta in stagione, è riuscita a centrare quattro successivi consecutivi tra campionato e Serie A. Nessuno dei compagni di reparto può contare sulle sue caratteristiche, nemmeno i lungodegenti Bremer e Cabal. Da qui la domanda che - da qualche giorno a questa parte - è balenata nella mente di centinaia di tifosi: può Torino da “parcheggio a tempo” diventare la casa definitiva di Renato Veiga?

 

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