Psv-Juve, la chiave tattica: cosa serve da McKennie e il primo pericolo

Gli insegnamenti della sfida d’andata vinta 2-1 dalla squadra di Motta e l'aspetto fondamentale per conquistare la qualificazione agli ottavi di Champions League

La Juventus si appresta dunque ad affrontare quella che, fino ad oggi, può legittimamente essere considerata la partita più importante della stagione. Rispetto alla partita di andata giocata in un Allianz Stadium esaurito, i bianconeri dovranno mostrare di essere in grado di poter tenere con continuità l’intensità messa in evidenza durante la prima frazione disputata a Torino. Nella gara di sette giorni fa invece la Juventus, ad un buon primo tempo, fece seguire una ripresa su toni più dimessi. In questo senso sarà importante per i bianconeri provare a ostacolare fin da subito la costruzione avversaria, come accaduto all’andata e come perfettamente riuscito nel corso del secondo tempo della partita di domenica scorsa contro l’Inter. In fase di non possesso sarà quindi ancora una volta fondamentale il lavoro che riuscirà a fare Weston McKennie, non a caso diventato titolarissimo al cospetto delle scelte di Thiago Motta. All’Allianz lo statunitense era stato mandato da Motta sulle tracce dell’ex bolognese Schouten. Un duello che dovrebbe ripetersi anche al Philips Stadion.

Motta: la formula anti-Psv

Vedremo se la pressione eventualmente portata dalla Juventus sarà uomo su uomo oppure con uno o due uomini in meno nell’altra metà campo, per preservare la superiorità numerica nella propria. Qualora questo atteggiamento desse i frutti sperati (cioè inibire il primo possesso olandese) i centrali della Juve dovranno poi opporsi alla soluzione della palla lunga verso De Jong, utilizzata senza costrutto dagli uomini di Bosz a Torino. È prevedibile però ritenere che il tecnico del Psv possa allestire una costruzione ancor più elaborata, per cercare di trarre vantaggio dal campo aperto che potrebbe crearsi alle spalle della prima linea di pressione degli ospiti. In difesa poi i bianconeri dovranno mostrarsi più precisi rispetto ad una settimana fa. Il gol realizzato da Perisic (che tiene in vita le speranze di qualificazione del Psv) è nato da una disattenzione di Kelly.

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Juve, rivedi le verticalizzazioni

Il giocatore inglese ha necessità di migliorare il livello delle sue prestazioni, rimanendo concentrato tutta la sfida per evitare di incappare in un errore simile. In avanti invece Thiago Motta spera di trovare maggior fluidità rispetto a quanto visto nel secondo tempo della partita d’andata. A questo si aggiunga la necessità per la Juventus di trovare più pulizia quando si tratterà di giocare la palla. Che si cerchi la profondità per Kolo Muani o che si provino sventagliate ad ampio raggio con i lanci profondi e precisi di Di Gregorio o Veiga, le verticalizzazioni e l’uscita palla da dietro dovranno essere migliori stavolta, così come dovrà migliorare la capacità di gestire e non perdere il possesso. Infine, come sempre per la Juventus, attenzione alla gestione dei calci piazzati, arma importante a disposizione dei padroni di casa e della stessa Inter, ma i bianconeri domenica sono risultati all’altezza.

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La Juventus si appresta dunque ad affrontare quella che, fino ad oggi, può legittimamente essere considerata la partita più importante della stagione. Rispetto alla partita di andata giocata in un Allianz Stadium esaurito, i bianconeri dovranno mostrare di essere in grado di poter tenere con continuità l’intensità messa in evidenza durante la prima frazione disputata a Torino. Nella gara di sette giorni fa invece la Juventus, ad un buon primo tempo, fece seguire una ripresa su toni più dimessi. In questo senso sarà importante per i bianconeri provare a ostacolare fin da subito la costruzione avversaria, come accaduto all’andata e come perfettamente riuscito nel corso del secondo tempo della partita di domenica scorsa contro l’Inter. In fase di non possesso sarà quindi ancora una volta fondamentale il lavoro che riuscirà a fare Weston McKennie, non a caso diventato titolarissimo al cospetto delle scelte di Thiago Motta. All’Allianz lo statunitense era stato mandato da Motta sulle tracce dell’ex bolognese Schouten. Un duello che dovrebbe ripetersi anche al Philips Stadion.

Motta: la formula anti-Psv

Vedremo se la pressione eventualmente portata dalla Juventus sarà uomo su uomo oppure con uno o due uomini in meno nell’altra metà campo, per preservare la superiorità numerica nella propria. Qualora questo atteggiamento desse i frutti sperati (cioè inibire il primo possesso olandese) i centrali della Juve dovranno poi opporsi alla soluzione della palla lunga verso De Jong, utilizzata senza costrutto dagli uomini di Bosz a Torino. È prevedibile però ritenere che il tecnico del Psv possa allestire una costruzione ancor più elaborata, per cercare di trarre vantaggio dal campo aperto che potrebbe crearsi alle spalle della prima linea di pressione degli ospiti. In difesa poi i bianconeri dovranno mostrarsi più precisi rispetto ad una settimana fa. Il gol realizzato da Perisic (che tiene in vita le speranze di qualificazione del Psv) è nato da una disattenzione di Kelly.

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