McKennie jolly e talismano: ancora gli occhi Premier, la Juve lo blinda così

Il mercato si accende, la volontà dei bianconeri è chiara: per Motta ormai è unico e lo utilizza ovunque

TORINO - In fondo sta tutto “nell’agitare e colpire”. Per ulteriori dettagli sul come maneggiare una bacchetta magica conviene però chiedere direttamente a McKennie… Del resto, in questa stagione l’americano l’ha già sfoderata in cinque occasioni. L’ultima, in ordine cronologico, una settimana fa nella gara di andata contro il Psv, per celebrare il bellissimo gol di esterno collo - l’ennesimo rifilato agli olandesi - che ha sbloccato il match. Wes, ormai, è diventato a tutti gli effetti uno degli insostituibili di Motta. E chi se lo aspettava, specie dopo l’ultima estate con l’americano ai margini del progetto bianconero… Con Thiago, infatti, in un primo momento non era scattata la scintilla e il club - deciso a fare cassa per liberare uno slot a centrocampo - lo aveva inserito nella lista dei partenti. Scenario simile a quello a cui avevamo già assistito nel gennaio del 2023, quando la Juventus decise di cederlo in prestito per sei mesi al Leeds, nella speranza che gli inglesi lo riscattassero a fine stagione...

McKennie al centro del progetto Juve

A cambiare tutto, però, in questo caso è stato prima il “no” secco di Wes all’offerta dell’Aston Villa e poi le partenze di Barrenechea e Iing-Junior che hanno aperto l’arrivo di Douglas Luiz. Da lì la nuova intesa per restare in bianconero fino al 2026, anche a costo di sedersi con più frequenza in panchina. Macché: McKennie poco a poco ha convinto il tecnico italo-brasiliano grazie alla sua indiscutibile duttilità divenendo, per rendimento, uno dei migliori giocatori della stagione. Non importa se da terzino, esterno, mediano o trequartista: l’americano si è rivelato sempre utile e affidabile in tutti i ruoli in cui Motta ha deciso di schierarlo, tanto da guadagnarsi persino la fascia da capitano in alcune delle ultime uscite. In tutto questo c’è poi l’aspetto umano: Wes si è fatto voler bene dal primo giorno. Ha un po’ ereditato il ruolo di Cuadrado: sa quando alleggerire il clima dello spogliatoio con i suoi scherzi, e, viceversa, quando richiamare i compagni all’attenti. Atteggiamento che ne fa, di diritto, uno dei leader di questa nuova Juventus “formato green”.

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McKennie e i gol pesanti: gli occhi della Premier

Già 5 - dicevamo - le reti in 29 presenze tra campionato e Champions League. Bottino che sale a 18 se si considerano tutte le stagioni disputate in bianconero da McKennie, la maggior parte dei quali - fra l’altro - pesantissimi, anzitutto perché segnati a club del calibro di Barcellona, Manchester City, Psg, Benfica e Psv; e poi perché, se analizzati, consegnano un dato interessante. Quando Wes va in gol, infatti, la Juve trova la vittoria nel 73,3% dei casi. Un vero e proprio talismano, capace di dare ai bianconeri una marcia in più. Le recenti prestazioni dell’americano hanno riacceso le luci del mercato su di lui, Premier compresa: sempre più frequente tra gli spalti dell’Allianz Stadium la presenza di alcuni osservatori inglesi anche per lui. Sarà anche per questo che la dirigenza sembra più che mai decisa a trovare l’intesa con l’entourage del giocatore per allungare ulteriormente la sua avventura a Torino. I contatti sono avviati da tempo e stando alle ultime indiscrezioni si tratterebbe di un prolungamento del contratto fino al 2028 a tre milioni netti a stagione, con una possibile opzione per un altro anno.

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TORINO - In fondo sta tutto “nell’agitare e colpire”. Per ulteriori dettagli sul come maneggiare una bacchetta magica conviene però chiedere direttamente a McKennie… Del resto, in questa stagione l’americano l’ha già sfoderata in cinque occasioni. L’ultima, in ordine cronologico, una settimana fa nella gara di andata contro il Psv, per celebrare il bellissimo gol di esterno collo - l’ennesimo rifilato agli olandesi - che ha sbloccato il match. Wes, ormai, è diventato a tutti gli effetti uno degli insostituibili di Motta. E chi se lo aspettava, specie dopo l’ultima estate con l’americano ai margini del progetto bianconero… Con Thiago, infatti, in un primo momento non era scattata la scintilla e il club - deciso a fare cassa per liberare uno slot a centrocampo - lo aveva inserito nella lista dei partenti. Scenario simile a quello a cui avevamo già assistito nel gennaio del 2023, quando la Juventus decise di cederlo in prestito per sei mesi al Leeds, nella speranza che gli inglesi lo riscattassero a fine stagione...

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A cambiare tutto, però, in questo caso è stato prima il “no” secco di Wes all’offerta dell’Aston Villa e poi le partenze di Barrenechea e Iing-Junior che hanno aperto l’arrivo di Douglas Luiz. Da lì la nuova intesa per restare in bianconero fino al 2026, anche a costo di sedersi con più frequenza in panchina. Macché: McKennie poco a poco ha convinto il tecnico italo-brasiliano grazie alla sua indiscutibile duttilità divenendo, per rendimento, uno dei migliori giocatori della stagione. Non importa se da terzino, esterno, mediano o trequartista: l’americano si è rivelato sempre utile e affidabile in tutti i ruoli in cui Motta ha deciso di schierarlo, tanto da guadagnarsi persino la fascia da capitano in alcune delle ultime uscite. In tutto questo c’è poi l’aspetto umano: Wes si è fatto voler bene dal primo giorno. Ha un po’ ereditato il ruolo di Cuadrado: sa quando alleggerire il clima dello spogliatoio con i suoi scherzi, e, viceversa, quando richiamare i compagni all’attenti. Atteggiamento che ne fa, di diritto, uno dei leader di questa nuova Juventus “formato green”.

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