Massimo Mauro, l’altra sera ha visto la Juventus uscire in Coppa Italia con l’Empoli. Che sensazioni ha provato e soprattutto come si è spiegato una prestazione del genere? "Difficile spiegare. A Cagliari per come aveva difeso, alta, corta, almeno nel primo tempo, avevo avuto l’impressione di una squadra a posto. Certo, per le fatiche della Champions League in settimana, era poi calata nella ripresa ma per una questione prettamente fisica. Non si era vista la tragedia dell’atteggiamento detta da Motta dopo l’Empoli. Ma è troppo tardi parlare ora di atteggiamento sbagliato in una sfida che valeva la semifinale di Coppa Italia. L’Empoli ha giocato e meritato, il fatto è che la Juve deve saper fare meglio dei toscani. A me non piace sparare sulla Croce rossa ma io non credo che il problema sia stato l’atteggiamento. Credo più che altro che sia un alibi".
Quindi qual è stato il problema?
"Quando giochi peggio degli altri non c’è atteggiamento migliore che ammetterlo chiaramente: l’Empoli è stato più bravo nei dribbling, nelle verticalizzazioni e via discorrendo. Io ho visto il terrore nei giocatori bianconeri di fare le cose basilari: saltare l’uomo, fare fallo, correre veloce etc".
Cosa pensa delle parole di Motta dopo la partita? Per la prima volta ha ammesso le sue responsabilità, accusando chiaramente la squadra che si doveva vergognare come stava facendo lui.
"L’ho ascoltato bene e a un certo punto mi aspettavo che da un momento all’altro dicesse 'Mi dimetto'. Era così convinto nel dire che era colpa sua, essendo lui a capo del gruppo, che davvero immaginavo che dicesse “rimetto il mandato”. M’aspettavo anche che qualcuno gli chiedesse se ci stava pensando. Vedere Conceiçao in quelle condizioni non mi pareva vero. E vogliamo parlare di Nico Gonzalez e Koopmeiners? Per arrivare a Thuram che è stato tenuto fuori un sacco di partite! Abbiamo visto con l’Empoli cosa è capace di fare... Gatti non può essere messo nelle condizioni di difendere a dieci metri dal compagno, non può farlo quasi nessuno. La squadra deve essere corta. L’unica cosa che non dovevi fare era lasciare il campo all’Empoli".