I conti in attivo, si avvicina l’equilibrio
Sì, c’è una Juventus che esulta. Anche se il gol arriva in un giorno non proprio perfetto per festeggiare, visto che segue la storica sconfitta nei quarti di finale rimediata dalla squadra di Thiago Motta all’Allianz contro un Empoli che nella propria vita non si era mai spinto così avanti in Coppa Italia. Ma il fatto, o meglio, il dato, è più che mai significativo oltre che importante per pianificare le prossime stagioni all’insegna della nuova filosofia che vuole abbinare sostenibilità e competitività. Ieri il consiglio d’amministrazione della Juventus ha approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata con un dato incoraggiante: attivo per quasi 17 milioni di euro, per la precisione 16,9 milioni a fronte del passivo di 95,1 milioni che aveva caratterizzato i primi sei mesi dell’esercizio precedente. Un risultato clamorosamente positivo determinato dalla politica firmata dalla nuova dirigenza per poter soddisfare le richieste della proprietà, non più intenzionata a ripianare debiti su debiti (la somma degli ultimi tre aumenti di capitale - 2019, 2021, 2023 - è stata pari a 900 milioni). Alla Juventus, ieri, dal punto di vista finanziario, sono tornati i sorrisi grazie a questo risultato positivo ottenuto con una radicale razionalizzazione di costi.
Nel dettaglio
Ma entrando nello specifico, l’aspetto più incisivo che ha contribuito all’abbattimento dei costi si trova alla voce taglio dei salari maggiormente onerosi. Nella fattispecie il direttore tecnico Giuntoli è riuscito a calmierare il peso di questa voce con la cessione di alcune pedine particolarmente pesanti per il loro ingaggio e la pratica di rinnovi con “spalmatura” delle retribuzioni. Va quindi specificato che questa politica di contenimento non ha portato a una depauperamento complessivo della rosa visto che la Juventus - dati transfermarkt alla mano -, vanta la seconda rosa più costosa del campionato per cui se i risultati non arrivano nella misura in cui era lecito attendersi, lo si deve più che altro alla gestione tecnica del gruppo. Ma tornando all’analisi dei conti, emerge un altro dato particolarmente importante non solo per il presente ma anche per il futuro.
Infatti la Juventus vanta un coefficiente in linea con le norme Uefa, quello relativo allo “squad cost ratio” che deve risultare sotto l’80% (riguarda il rapporto tra il costo della rosa della prima squadra tra stipendi, quota ammortamenti e prestiti e i ricavi “normalizzati”). Non soltanto, la proiezione del dato stesso consentirebbe anche di stare sotto la nuova quota del 70% introdotta proprio dall’Uefa per il 2025. Dunque una semestrale che autorizza un futuro tranquillo dal punto di vista dei conti, con un bilancio finale che a giugno, al netto di mirabolanti risultati in campionato e contratti col nuovo sponsor in dirittura d’arrivo, non centrerà il pareggio ma registrerà una perdita contenuta, nemmeno lontana parente dell’ultimo bilancio chiuso con un rosso da 199 milioni di euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA