Juve, numeri da... Napoli: com'è possibile? La lezione di Conte a Motta

La differenza tra bianconeri e partenopei si racchiude in un solo concetto: l'analisi delle due squadre e le differenze tra Antonio e Thiago

Che il calcio sia sorprendente lo sanno tutti. Il bello, semmai, è che continui a esserlo nonostante ormai tutti quanti siano convinti di sapere tutto avendo visto quasi tutto. E invece non è così. Per esempio, ecco un dato che lascerà basito più di un tifoso. Le cifre in questione sono legate alla comparazione dei numeri di Napoli e Juventus, due squadre che nella narrazione del rispettivo rendimento sono ovviamente agli antipodi o quasi. Da una parte gli azzurri lanciati in un campionato da protagonisti con lo scudetto a portata di mano e dall’altra i bianconeri che arrancano a galleggiare intorno alla quarta posizione nel tentativo di evitare il bagno di sangue economico che comporterebbe la mancata qualificazione alla prossima Champions League. Dunque la cavalcata di Antonio Conte e la corsa a sghimbescio di Thiago Motta.

I numeri di Napoli e Juve

Bene, sapete che differenza si è evidenziata in questa prima trequarti di campionato, ovvero 26 giornate, a livello di gol tra le due squadre? La risposta è questa: nessuna! Napoli e Juventus prima di questo turno vantano le migliori difese del torneo, avendo incassato appena 21 reti e hanno segnato di fatto le stesse: 43 per la Juventus e 42 per il Napoli. Chi l’avrebbe detto e soprattutto, come si possono leggere e giustificare i sette punti in meno dei torinesi a fronte di uno score di fatto identico e sovrapponibile? Sette punti che ovviamente determinano diverse prospettive sulla possibilità di chiudere l’annata con il pollice verso o insù.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La differenza? Il carattere

Sta di fatto che la spiegazione per questi sette punti di differenza a fronte dello stesso numero di gol segnati e incassati si può spiegare in un modo solo: ovvero con il fatto che i partenopei hanno saputo portare a casa la vittoria quando la partita richiedeva uno sforzo supplementare, di carattere, senza il quale le vittorie sarebbero diventate inevitabilmente dei pareggi. Già, questione di personalità, di convinzione nei propri mezzi che solo un allenatore abituato a essere anche un grande mental coach sa trasmettere. Ma sarebbe riduttivo pensare che questa forza possa dipendere esclusivamente dal sentire o no discorsi motivazionali particolarmente azzeccati. La fiducia cresce con le certezze, con le sicurezze anche tattiche che nel tempo diventano riferimenti importanti soprattutto per i giovani.

Juve, manca personalità

E in questo senso Thiago Motta, cambiando tanto e troppo, spostando di ruolo spesso e volentieri più di una pedina, ha contribuito a erodere le poche certezze dei tanti giovani che per la prima volta iniziavano a sentire il peso di una maglia speciale come quella bianconera. Nel Napoli, come nell’Inter, spesso e volentieri giocano gli stessi con qualche microcambiamento dettato da situazioni contingenti. Vero, alla Juve gli infortuni hanno inciso eccome sulla possibilità di schierare la formazione tipo ma anche quando l’infermeria si è svuotata o quasi la musica non è cambiata. Lo sostengono tutti gli addetti ai lavori ad alto livello quanto sia importante e basilare poter contare su una ossatura ben definita, in grado di dare certezze e oliare meccanismi che naturalmente diventano di fatto un valore aggiunto perché si trasformano in automatismi. Quelli che ti aiutano soprattutto nel momento del bisogno, quando l’avversario cerca i tutto per tutto nel disperato tentativo di rimettersi in carreggiata. Si spiegano anche così tutte quelle situazioni di vantaggio retrocesse poi a pareggi. Del resto che questa Juve manchi di personalità lo confermano le tre partite su 4 da dentro o fuori finite in sconfitta: col Milan in Supercoppa, a Eindhoven col Psv e all’Allianz con l’Empoli.

WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIV

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Che il calcio sia sorprendente lo sanno tutti. Il bello, semmai, è che continui a esserlo nonostante ormai tutti quanti siano convinti di sapere tutto avendo visto quasi tutto. E invece non è così. Per esempio, ecco un dato che lascerà basito più di un tifoso. Le cifre in questione sono legate alla comparazione dei numeri di Napoli e Juventus, due squadre che nella narrazione del rispettivo rendimento sono ovviamente agli antipodi o quasi. Da una parte gli azzurri lanciati in un campionato da protagonisti con lo scudetto a portata di mano e dall’altra i bianconeri che arrancano a galleggiare intorno alla quarta posizione nel tentativo di evitare il bagno di sangue economico che comporterebbe la mancata qualificazione alla prossima Champions League. Dunque la cavalcata di Antonio Conte e la corsa a sghimbescio di Thiago Motta.

I numeri di Napoli e Juve

Bene, sapete che differenza si è evidenziata in questa prima trequarti di campionato, ovvero 26 giornate, a livello di gol tra le due squadre? La risposta è questa: nessuna! Napoli e Juventus prima di questo turno vantano le migliori difese del torneo, avendo incassato appena 21 reti e hanno segnato di fatto le stesse: 43 per la Juventus e 42 per il Napoli. Chi l’avrebbe detto e soprattutto, come si possono leggere e giustificare i sette punti in meno dei torinesi a fronte di uno score di fatto identico e sovrapponibile? Sette punti che ovviamente determinano diverse prospettive sulla possibilità di chiudere l’annata con il pollice verso o insù.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Juve, numeri da... Napoli: com'è possibile? La lezione di Conte a Motta
2
La differenza? Il carattere