Juve, c'è il jolly Mondiale: fino a quanto può incassare e l'incertezza Fifa

A giugno il torneo iridato per club negli Usa potrebbe fruttare di più: il gettone di presenza e la cifra che potrebbe entrare nelle casse della Vecchia Signora

Il secondo tempo della Juventus di Thiago Motta, inteso come il rendimento della squadra dal giro di boa della stagione in avanti, non è iniziato nel migliore dei modi. Anzi. Per provare a correggere il tiro, in questa ideale ripresa, non resta che il campionato, con il suo lasciapassare per la prossima edizione della Champions League. A meno che… a meno che la Juventus non faccia ricorso ai tempi supplementari. Confidando in un esito differente rispetto a quelli giocati, pochi giorni fa soltanto, a Eindhoven, di fronte al Psv. L’overtime di questa stagione, nel bel mezzo dell’estate, si chiama infatti Mondiale per Club, con i bianconeri che voleranno negli Stati Uniti (insieme all’Inter, in quota Italia) per prender parte a una competizione inedita, almeno nel format.

Le incertezze del Mondiale per club

Per questo sono ancora tante le incertezze intorno al torneo, fortemente voluto da Infantino, che sta prendendo forma di settimana in settimana. E i dubbi riguardano anche la stessa Fifa. Che, per esempio, ha diffuso un regolamento in cui si pone l’accento sul dovere di “schierare la squadra più forte possibile durante l’intera competizione”, evidentemente a fronte del timore che qualche club possa sottovalutare l’impegno. Una seconda mossa, in questo senso, è in via di definizione anche a livello economico, mentre l’organizzazione sta definendo accordi con aziende leader di settore come Hisense, Coca Cola e Bank of America.

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Gli introiti del torneo

Se il “gettone di presenza” si assesterà intorno ai 15-18 milioni a società, a fronte dell’iniziale speranza di arrivare a sfiorare i 50, gli introiti dovrebbero lievitare con il passaggio da un turno all’altro. Secondo le stime riportate da Calcio e Finanza, per esempio, il superamento del solo girone inaugurale porterà la cifra incassata ad almeno 25 milioni: circa il 50% in più rispetto alle entrate in caso di precoce eliminazione. Non un dettaglio, soprattutto di fronte a uno scenario che – nel caso della Juventus – vedrà i bianconeri sfidare gli emiratini dell’Al-Ain e i marocchini del Wydad Casablanca, oltre al Manchester City. La missione non è impossibile, insomma. I supplementari, così, potrebbero concorrere a rientrare dei mancati incassi lasciati per strada lungo la stagione, come Pollicino con le briciole.

Non si tratta di briciole

Anche se, in questo caso, di briciole non si tratta: l’eliminazione in semifinale di Supercoppa, quella ai playoff in Champions, quella inopinata ai quarti di Coppa Italia, che porta con sé la (più che probabile) mancata partecipazione alla Supercoppa dell’anno prossimo. Ce n’è per 20 milioni almeno. Una cifra che il gruppo di Motta potrebbe “recuperare” proprio negli Stati Uniti. A patto di proseguire nel torneo oltre il girone. E ammesso che in panchina sieda ancora l’italo-brasiliano: il rendimento dell’allenatore è sotto osservazione e, nella peggiore delle ipotesi, la conclusione del campionato coinciderebbe anche con quella della sua avventura a Torino. In attesa che venga normato - oltre al mercato, per cui è prevista una finestra “extra” a giugno - anche il viavai degli allenatori dei club che a giugno saranno impegnati in America.

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Il secondo tempo della Juventus di Thiago Motta, inteso come il rendimento della squadra dal giro di boa della stagione in avanti, non è iniziato nel migliore dei modi. Anzi. Per provare a correggere il tiro, in questa ideale ripresa, non resta che il campionato, con il suo lasciapassare per la prossima edizione della Champions League. A meno che… a meno che la Juventus non faccia ricorso ai tempi supplementari. Confidando in un esito differente rispetto a quelli giocati, pochi giorni fa soltanto, a Eindhoven, di fronte al Psv. L’overtime di questa stagione, nel bel mezzo dell’estate, si chiama infatti Mondiale per Club, con i bianconeri che voleranno negli Stati Uniti (insieme all’Inter, in quota Italia) per prender parte a una competizione inedita, almeno nel format.

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Per questo sono ancora tante le incertezze intorno al torneo, fortemente voluto da Infantino, che sta prendendo forma di settimana in settimana. E i dubbi riguardano anche la stessa Fifa. Che, per esempio, ha diffuso un regolamento in cui si pone l’accento sul dovere di “schierare la squadra più forte possibile durante l’intera competizione”, evidentemente a fronte del timore che qualche club possa sottovalutare l’impegno. Una seconda mossa, in questo senso, è in via di definizione anche a livello economico, mentre l’organizzazione sta definendo accordi con aziende leader di settore come Hisense, Coca Cola e Bank of America.

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