TORINO - Considerati i precedenti e l’andamento della stagione, è evidente come possa risultare perfino stucchevole strolgare sul calendario che attende la Juventus nelle 12 giornate che le mancano da qui a fine campionato. Eh sì, perché ormai è evidente come l’avversaria più pericolosa per la Juventus sia la Juventus stessa. Con le sue imperfezioni, i suoi blackout che oscurano le positività e ne rendono indecifrabili i percorsi. E che, soprattutto, impongono di non ricorrere alla previsione classica che fa riferimento alla difficoltà delle partite in base al valore degli avversari, perché questa Juve si mangia le mani in chiave classifica mica in conseguenza delle sfide contro le grandi, bensì per i mezzi passi falsi contro le medio piccole. I bianconeri che non hanno mai perso contro Inter e Milan (anzi, in una occasione battute entrambe) che hanno sconfitto la Lazio, pareggiato a Bergamo, perso solo a Napoli, hanno però buttato via punti sanguinosi a Lecce, con il Cagliari e il Venezia in casa, in una scialba trasferta a Empoli, contro la Fiorentina a pochi minuti dal termine. Ecco, sarebbe bastato portare a casa tre vittorie ampiamente alla portata per trovasi, questa sera, nell’incredibile possibilità di agganciare il primo posto. E, insomma, decidete voi se questo parli comunque a favore della Juventus o piuttosto a detrimento di un campionato dove tutti vanno piano. Tanto piano. Al punto che, archiviati i rimpianti, stasera la Juventus ha comunque la possibilità di portarsi a sei punti dal primo posto e, soprattutto, di mettere nel mirino la possibilità di agganciare l’Atalanta domenica prossima, quando la squadra di Gasperini sarà di scena a Torino.