Quindi non era una follia chiedersi perché Khephren Thuram fosse rimasto in panchina in cinque delle ultime otto partite. Gli allenatori seguono percorsi imperscrutabili ai comuni mortali, ma non è possibile ritenere casuale che la straordinaria prestazione di Thuram sia concisa con una vittoria faticosa, ma bella, nella quale la Juventus ha incarnato il dinamismo, la tecnica e la ferocia del francese. E il pensiero va alla sciagurata eliminazione contro l’Empoli e nelle teste di milioni di juventini plana un veemente: "Ma ci voleva tanto?". Sì, ci voleva tanto a giocare come la Juventus ha giocato ieri? Sempre all’attacco, determinata, cattiva, concentrata. Magari non sarebbe bastato a mettere la Juve in testa alla classifica, ma certamente le avrebbe garantito una posizione migliore e a evitare almeno una delle eliminazioni subite, in Champions e in Coppa Italia. Brucia, insomma, vedere una Juventus sciolta e aggressiva, ripensando a quelle nervose e contratte delle partite che contano. Anche perché gli snodi negativi della stagione, fin qui, non sono stati contro il Real Madrid o il Liverpool, ma contro il Venezia, il Cagliari, il Parma, l’Empoli... che affrontate con il piglio di ieri sera sarebbero state battute con facilità. E con sei punti in più in classifica, oggi la Juventus sarebbe in testa insieme all’Inter.
