Marcello Lippi si è raccontato in una lunga intervista concessa a La Repubblica. Lo storico ex allenatore della Juventus e della Nazionale ha ripercorso i suoi successo nel mondo del calcio con il club bianconero fino all'apoteosi del Mondiale 2006 in Germania. Una carriera straordinaria che oggi ha voluto ricordare a pochi mesi dal trentesimo anniversario del primo scudetto conquistato con la Juve.
Lippi: "Primo scudetto con la Juve? Eravamo la modernità"
L'ex allenatore ha parlato così del suo primo scudetto con la Juve nel 1994-95: "Eravamo la modernità. Credo che quella squadra rappresentasse già benissimo la mia idea di calcio: aggressiva in ogni zona del campo, organizzata ma senza l’ossessione della tattica che oggi ha contagiato un po’ tutti. Avevo giocatori disposti al sacrificio. La cosa più difficile è capire cos’hanno dentro le persone, e poi allenarle nella testa. Come giocano, quello si comprende al volo". Quindi sul rapporto con la Juve: “La storia, e la competenza delle persone che se ne occupano. La diversità la noti davvero soltanto quando ci sei dentro. Poi, certo, la Juventus non è solo la squadra più amata, è anche la più detestata, è antipatica perché ha vinto tanto. E allora io dico che è proprio bello essere antipatici". Spazio poi al campionato di oggi: "Spengo la tivù solo se una delle due squadre non può più essere raggiunta. Gli allenatori mi sembrano più preparati rispetto alla mia generazione, e c’è anche un maggiore equilibrio, sono sparite le squadre materasso. Lo scudetto? Non mi stupirei se tornasse in gioco pure la Juve".
