“Motta sarà tra gli allenatori più forti al mondo. L’esonero? Mi è dispiaciuto”

Intervista a Preziosi, che da presidente del Genoa ha avuto Thiago e Gasperini: “Uno è un diesel, l’altro è sanguigno”

Enrico Preziosi, chi meglio di lei ci può parlare di Motta e Gasperini, suoi ex allenatori al Genoa: quali sono i loro punti di forza? 
«Gasperini è un assolutista con una filosofia vincente. Ha la capacità di “vedere” i giocatori, anche giovani, e inserirli senza paura. Le sue qualità sono il gioco e la mentalità. Motta non ha la stessa esperienza, ma lavora con convinzione. La sua chiave vincente è il modo in cui aggrega i giocatori. Ha le sue idee e il suo metodo, che difficilmente cambia. Se Gasperini è sangue e arena, Motta è un diesel: hanno due caratteri opposti. 
 
Avranno anche dei difetti... 
«Quelli emergono soltanto se non arrivano i risultati». 
 
Secondo lei, sanno gestire le pressioni del momento? 
«A Gasperini piacciono le sfide importanti, lo esaltano. Motta ha giocato con Barcellona, Atletico Madrid, Inter e Psg, dove le pressioni erano all’ordine del giorno. È abituato a sopportarle e ha sempre dimostrato di saperle reggere bene. Lui va avanti per la sua strada, senza mai scendere a compromessi: come ho detto prima, ha soltanto bisogno di tempo, i suoi metodi non sono applicabili subito. Io sono stato il primo in Italia a credere in lui come allenatore: lo ammiravo già da giocatore, aveva una classe eccezionale». 
 
Come sono i due tecnici fuori dal campo? 
«Motta è molto serio, legato a certi schemi e valori familiari, una persona molto per bene. Con Gasperini sono andato molto volte fuori a cena ed è una persona piacevole, molto affabile, di compagnia. Anche in questo caso, parliamo di due personalità assai diverse». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dove allenerà Motta il prossimo anno

E con loro non ha mai litigato? 
«Con Gasperini c’è stato più di un litigio: del resto, in un matrimonio durato 9 anni non si può sempre andare d’amore e d’accordo. Però non è mancato mai il rispetto. E poi, mai ho chiesto ai miei allenatori di far giocare questo o quel calciatore. Li ho sempre lasciati liberi e indipendenti». 
 
Qualche rimpianto? 
«Motta è rimasto pochi mesi a Genoa: ha trovato una situazione difficile. Un po’ è stata anche colpa mia, mi è dispiaciuto il suo esonero, come è spiaciuto alla squadra» 
 
Juventus-Atalanta che sfida sarà?  
«La vedo apertissima: due grandi allenatori in panchina, giocatori validi su entrambi i fronti. Diciamo che l’Atalanta ha un leggero vantaggio, anche se gioca in trasferta, ma è stata capace di vincere a Napoli. Però avevo detto anche dell’Inter favorito contro la Juve e poi sono stati smentito dai risultati. Sono stati invece sorpreso dalle prestazioni altalenanti della Juve, con pareggi pazzeschi in cui ha perso punti importanti».  
 
Dove allenerà Motta il prossimo anno? 
«La Juve. Sono convinto che possa diventare uno dei migliori al mondo anche in panchina. Sarebbe un errore metterlo in discussione». 
 
E Gasperini dove andrà dopo l’Atalanta? 
«Spero che vada in un grande club, si merita una piazza prestigiosa come può essere la Roma». 

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Enrico Preziosi, chi meglio di lei ci può parlare di Motta e Gasperini, suoi ex allenatori al Genoa: quali sono i loro punti di forza? 
«Gasperini è un assolutista con una filosofia vincente. Ha la capacità di “vedere” i giocatori, anche giovani, e inserirli senza paura. Le sue qualità sono il gioco e la mentalità. Motta non ha la stessa esperienza, ma lavora con convinzione. La sua chiave vincente è il modo in cui aggrega i giocatori. Ha le sue idee e il suo metodo, che difficilmente cambia. Se Gasperini è sangue e arena, Motta è un diesel: hanno due caratteri opposti. 
 
Avranno anche dei difetti... 
«Quelli emergono soltanto se non arrivano i risultati». 
 
Secondo lei, sanno gestire le pressioni del momento? 
«A Gasperini piacciono le sfide importanti, lo esaltano. Motta ha giocato con Barcellona, Atletico Madrid, Inter e Psg, dove le pressioni erano all’ordine del giorno. È abituato a sopportarle e ha sempre dimostrato di saperle reggere bene. Lui va avanti per la sua strada, senza mai scendere a compromessi: come ho detto prima, ha soltanto bisogno di tempo, i suoi metodi non sono applicabili subito. Io sono stato il primo in Italia a credere in lui come allenatore: lo ammiravo già da giocatore, aveva una classe eccezionale». 
 
Come sono i due tecnici fuori dal campo? 
«Motta è molto serio, legato a certi schemi e valori familiari, una persona molto per bene. Con Gasperini sono andato molto volte fuori a cena ed è una persona piacevole, molto affabile, di compagnia. Anche in questo caso, parliamo di due personalità assai diverse». 

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