"Motta, nella sua Juve tratti di Bologna. Tutti sull'attenti, ecco il più forte”

L’ex atalantino Paletta: “Koopmeiners in crisi? Quando lasci Bergamo può capitare, si riprenderà"
Gabriel Paletta, difensore convocato da Prandelli per il Mondiale brasiliano, ex Boca Juniors, Milan e Atalanta, oggi vice di Lucas Biglia nell’Under 17 dell’U.S. Aldini, sottolinea l’importanza del match tra la Juventus e i nerazzurri bergamaschi: «Sarà una partita tirata, con pochi gol. L’Atalanta sta disputando un torneo incredibile. E la Juve ultimamente sta facendo vedere alcune cose che avevano fatto le fortune del Bologna di Thiago Motta. Se dovessero vincere gli ospiti, sarebbe una bella botta per il campionato. Se invece dovessero avere la meglio i bianconeri, accorcerebbero in classifica e potrebbero provare a lottare per lo scudetto». 

 
Le piace Motta?  
«Sì, anche se noi guardiamo tutti. Ci sono delle cose che ci piacciono di più e altre di meno. Apprezzo come lui interpreti le partite e come responsabilizzi i suoi ragazzi. Poi però non giochiamo a uomo, né scomponiamo il modulo, con i difensori che salgono a centrocampo». 
 
Cosa mi dice di Gasperini? 
«Fa giocare le sue squadre in modo devastante, corrono sempre tutti, ottiene risultati e chi vede l’Atalanta, si diverte». 
 

Sia Thiago Motta che Gasperini cambiano spesso formazione. 
«Giusto, così tieni tutti sull’attenti. Così il calciatore sa che deve sempre andare a duemila, anche in allenamento». 

 

 

 

 

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Difensori, Koopmeiners ed esterni

Chi sono i migliori difensori di Juventus e Atalanta? 
«Tra i bianconeri nomino Gatti, l’avevo incontrato in Serie B, è migliorato tantissimo. Mi piace molto. Dell’Atalanta le dico Djimsiti: è uno di quelli che rappresenta al meglio il gioco di Gasperini». 
 
Quanto sarebbe potuto essere importante Bremer per la Juventus? 
«La Juve col suo infortunio ha perso tanto, tanto, tanto. Sicuramente i bianconeri col brasiliano in campo con continuità avrebbero avuto qualche punto in più». 
 
Perché Koopmeiners sta faticando a Torino? 
«Sono tanti i calciatori che lasciano l’Atalanta e che poi fanno fatica. Lui ha anche avuto un infortunio, ma per me è fortissimo, si riprenderà, ha qualità». 
 
De Roon è l’immortale della Dea. 
«Grande Marten! (ride, ndr). Abbiamo giocato insieme, dovunque lo metti fa bene: è la ruota che porta avanti il carro». 
 

Davanti ci sono grandi attaccanti. 
«Retegui per il modo di giocare dell’Atalanta è avvantaggiato, si sente forte e segna tanto. Lookman per come ti punta è tra i migliori del campionato. Kolo Muani ha avuto un grande impatto con la Serie A, ha fatto bene la Juve a prenderlo. Se può giocare insieme con Vlahovic? Sì, hanno caratteristiche diverse». 
 
Anche sugli esterni c’è l’imbarazzo della scelta. 
«Conceição è uno di quelli che ti punta e che può fare la differenza. Bellanova, che avevo conosciuto al Milan quando era in Primavera, è un motore perpetuo, uno che dà una spinta incredibile». 

 

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Gabriel Paletta, difensore convocato da Prandelli per il Mondiale brasiliano, ex Boca Juniors, Milan e Atalanta, oggi vice di Lucas Biglia nell’Under 17 dell’U.S. Aldini, sottolinea l’importanza del match tra la Juventus e i nerazzurri bergamaschi: «Sarà una partita tirata, con pochi gol. L’Atalanta sta disputando un torneo incredibile. E la Juve ultimamente sta facendo vedere alcune cose che avevano fatto le fortune del Bologna di Thiago Motta. Se dovessero vincere gli ospiti, sarebbe una bella botta per il campionato. Se invece dovessero avere la meglio i bianconeri, accorcerebbero in classifica e potrebbero provare a lottare per lo scudetto». 

 
Le piace Motta?  
«Sì, anche se noi guardiamo tutti. Ci sono delle cose che ci piacciono di più e altre di meno. Apprezzo come lui interpreti le partite e come responsabilizzi i suoi ragazzi. Poi però non giochiamo a uomo, né scomponiamo il modulo, con i difensori che salgono a centrocampo». 
 
Cosa mi dice di Gasperini? 
«Fa giocare le sue squadre in modo devastante, corrono sempre tutti, ottiene risultati e chi vede l’Atalanta, si diverte». 
 

Sia Thiago Motta che Gasperini cambiano spesso formazione. 
«Giusto, così tieni tutti sull’attenti. Così il calciatore sa che deve sempre andare a duemila, anche in allenamento». 

 

 

 

 

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