Sky distrugge Motta: “Errori pazzeschi, attaccanti fuori ruolo, è finita”

Marocchi, Bergomi, Marchegiani, Bucciantini: commenti spietati sul fallimento Juve

Una sconfitta storica per la Juve quella di ieri sera contro l'Atalanta, la prima arrivata in questa misura allo Stadium. Ma l'analisi fatta sul match perso per 0-4 contro i nerazzurri si allarga anche alla stagione dei bianconeri e al progetto targato Thiago Motta. Negli studi di Sky Calcio Club si è entrati nel dettaglio di alcune fasi della partita, spiegando anche quali sono i grandi punti interrogativi in casa Juve dopo mesi dall'arrivo del tecnico sulla panchina.

Juve, cosa non è andato e le mosse Atalanta

Innanzitutto analizza l'andamento della gara di ieri, prendendo in analisi l'azione dell'Atalanta nel recupero del primo tempo, sul risultato di 0-1, in cui i nerazzurri colpiscono il palo. A spiegare è Faouzi Ghoulam, ex calciatore del Napoli: “Nella conduzione del contropiede l’Atalanta è fortissima. Appena perde la palla Yildiz ci sono 8 giocatori sopra la palla, che è tantissimo per una squadra che perde per 0-1 e per di più contro l’Atalanta. La ripartenza parte e i calciatori nerazzurri diventano 5 contro 2 e poi contro 3, con Cambiaso che fa fatica a tornare. Poi c’è la scelta sbagliata di Lookman, cosa che è capitata spesso ieri. Ma quando l’Atalanta sta in gamba, ha una ripartenza incredibile”.

Beppe Bergomi spiega: “Secondo me l’Atalanta ha fatto mosse intelligenti. Forse è la prima volta che gioca con due punte: il terzo calciatore offensivo, che di solito è un trequartista, stavolta è stato Cuadrado, che era aperto. Da quel lato la Juve attacca meglio, e così Gasperini ha bloccato Cambiaso. Inoltre l’Atalanta ha ricercato la marcatura a uomo, come sempre, ma ci sono stati dei cambi. Motta voleva scombussolare i piani dei nerazzurri con Locatelli trequartista ma non ci è riuscito: l'Atalanta non ci è caduta, anzi, la squadra di Gasperini ne ha approfittato, e quando ripartiva c'erano dei buchi centrali. Guardate anche i gol: 4 contro 2, è capitato tante volte. Con la Juve svuotata centralmente, l’Atalanta andava”.

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"Giocatori senza ruolo. Motta si è ostinato a..."

Marco Bucciantini sposta l'attenzione su ciò che la Juve doveva dimostrare dopo l'eliminazione in Coppa Italia: “Abbiamo faticato a trovare un titolo alla Juve, per questo fermarsi prima di volare ma in realtà senza mai precipitare . Quella con l’Atalanta è una serata che dà un senso un po’ definitivo, poi ci sono partite che accadono e continuano ad accadere. Quella con l’Empoli in Coppa chiamava questo gruppo non tanto a difendere il quarto posto, ma non bastava più. Si trattava di trovarsi un posto in questa grande storia, per giocatori, allenatore e dirigenza: era questo che serviva dopo l’eliminazione con l’Empoli, arrivata troppo vicina a quella di Champions. Siamo a marzo, ci sono 7-8 giocatori che non sappiamo ancora che ruolo hanno: questo no! Non sappiamo né il valore né il ruolo di alcuni calciatori, questo è preoccupante e racconta qualcosa”.

A dire la sua anche Giancarlo Marocchi: "Il problema è che siamo a marzo, e non sappiamo come giudicare la Juve. Non c'è neppure un calciatore che abbia fatto sempre bene, non ci sono certezze sulle quali costruire la prossima stagione. Thiago si è ostinato a fare il Thiago. Cosa vuol dire? Cambiare sempre, azzerando le gerarchie, che in una squadra di calcio credo sia la cosa più sbagliata da fare. Quando dici che tutti i giocatori sono uguali non è vero. Arrivi alla Juve e subito togli valore alla fascia, paragonando Danilo a Savona. Sono due errori pazzeschi, e così inizi male. Poi si è proseguito sulla falsariga con Yildiz che non sa se deve giocare a sinitra, al centro o a destra: lui è il numero 10, non è McKennie. La classifica è di nuovo incerta, ma questo mi sembra il male minore. Ok non avere certezze nei risultati, ma il problema è che non hai certezze da cui ripartire: dovresti avere 6 o 7 calciatori affidabili, invece siamo nella condizione in cui non c'è niente da salvare se non proprio la classifica, che devi provare a mantenere". E ancora Marocchi: "A Bologna ha funzionato? Perché tutti avevano l'ambizione di migliorare, e lui era credibile e coinvolgente. Non era amato da 1/3 dello spogliatoio ma da 2/3 si, quindi faceva le cose giuste e i giocatori, che volevano crescere, le facevano". 

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Motta ha ancora tempo?

La domanda finale è: Motta avrà ancora tempo? A rispondere è Bergomi: "Per me si. Ma partiamo dall’inizio, quando perde due giocatori di cui uno importantissimo, fondamentale, ovvero Bremer, e dobbiamo sempre sottolinearlo. Poi per gli uomini che ha a disposizione penso che sia costruita… Non avendo un trequartista puro, chi lo può fare? Yildiz, se vuoi giocare col 4-2-3-1. Ma se vuoi giocare così, Koopmeiners deve stare tra i 2 centrocampisti: quando è stato alzato dietro la punta… Nico dovrebbe giocare a destra, Yildiz a sinistra o al centro”. Bucciantini sottolinea: “A Bologna con lui chi faceva il trequartista? Ferguson. E ora cosa fa? Il mediano… Dietro le punte ci vuole un 10”. Luca Marchegiani replica: “Ma era un’altra squadra, non si può pensare che il Bologna sia uguale alla Juve”.

A chiudere il discorso è Ghoulam: “Ma la domanda era: continuare con Motta o no? Dare continuità al progetto o cambiare tutto e fare qualcosa di nuovo? Per quello che vedo io, negli ultimi anni chi ha dato continuità al progetto ha avuto qualcosa di buono. Poi Motta ha preso la squadra che gli hanno dato, sicuramente qualche scelta l’ha fatta anche lui. Con l’Atalanta tante cose le hanno sbagliate, ma quando guardi la partita qualcosa la vedi: un gioco che parte da dietro, un possesso palla, si vede che c’è qualcosa che si vede il lavoro fatto in allenamento. Poi sicuramente hanno sbagliato a preparare la partita”. Bergomi rimarca: "Ora si può dire che per la stagione il bicchiere è mezzo vuoto: difficile trovare qualcosa da salvare oggi".

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Una sconfitta storica per la Juve quella di ieri sera contro l'Atalanta, la prima arrivata in questa misura allo Stadium. Ma l'analisi fatta sul match perso per 0-4 contro i nerazzurri si allarga anche alla stagione dei bianconeri e al progetto targato Thiago Motta. Negli studi di Sky Calcio Club si è entrati nel dettaglio di alcune fasi della partita, spiegando anche quali sono i grandi punti interrogativi in casa Juve dopo mesi dall'arrivo del tecnico sulla panchina.

Juve, cosa non è andato e le mosse Atalanta

Innanzitutto analizza l'andamento della gara di ieri, prendendo in analisi l'azione dell'Atalanta nel recupero del primo tempo, sul risultato di 0-1, in cui i nerazzurri colpiscono il palo. A spiegare è Faouzi Ghoulam, ex calciatore del Napoli: “Nella conduzione del contropiede l’Atalanta è fortissima. Appena perde la palla Yildiz ci sono 8 giocatori sopra la palla, che è tantissimo per una squadra che perde per 0-1 e per di più contro l’Atalanta. La ripartenza parte e i calciatori nerazzurri diventano 5 contro 2 e poi contro 3, con Cambiaso che fa fatica a tornare. Poi c’è la scelta sbagliata di Lookman, cosa che è capitata spesso ieri. Ma quando l’Atalanta sta in gamba, ha una ripartenza incredibile”.

Beppe Bergomi spiega: “Secondo me l’Atalanta ha fatto mosse intelligenti. Forse è la prima volta che gioca con due punte: il terzo calciatore offensivo, che di solito è un trequartista, stavolta è stato Cuadrado, che era aperto. Da quel lato la Juve attacca meglio, e così Gasperini ha bloccato Cambiaso. Inoltre l’Atalanta ha ricercato la marcatura a uomo, come sempre, ma ci sono stati dei cambi. Motta voleva scombussolare i piani dei nerazzurri con Locatelli trequartista ma non ci è riuscito: l'Atalanta non ci è caduta, anzi, la squadra di Gasperini ne ha approfittato, e quando ripartiva c'erano dei buchi centrali. Guardate anche i gol: 4 contro 2, è capitato tante volte. Con la Juve svuotata centralmente, l’Atalanta andava”.

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Motta ha ancora tempo?