L'umiliante sconfitta della Juventus in casa contro l'Atalanta ha scatenato il panico sui social e anche in tv. Tra ex giocatori e opinionisti le parole sono state molto dure nei confronti di Thiago Motta e la dirigenza. Discorsi condivisi da più esperti, che hanno cercato di analizzare la situazione. Tacchinardi a Pressing ha parlato anche della poca empatia che c'è tra allenatore e giocatori e della fragilità difensiva. Poi Sabatini ha svelato un retroscena con protagonisti il dirigente bianconero e il tecnico.
Tacchinardi contro Motta
"C'è anche un discorso empatico, un calciatore aveva detto che qualcuno non sopporta Motta. Ho visto Vlahovic quando è entrato e con Thiago neanche si sono guardati. L'allenatore non l'ha proprio considerato e non è una bella cosa in un gruppo" - ha spiegato Tacchinardi a Pressing. Poi è intervenuto anche Sabatini: "Questo è il primo caso che ricordo di un giocatore che entra e non è contento e uno che esce e non è contento (Kolo Muani ndr). Può metterli anche insieme qualche volta, ma non come contro l'Empoli con Kolo Muani esterno, può giocare anche con due punte. Vlahovic è entrato sul 3-0, ma fallo andare prima sul 2-0. Invece no, Koopmeiners largo, McKennie fantasista". Poi ha ripreso parola l'ex centrocampista della Vecchia Signora: "La Juve è una squadra fragile, che quando trova qualcosa di duro non ha leader dal campo. Per me è imbarazzante la voglia di non difendere. Contro il Verona e il Benfica hanno preso delle imbarcate, portando tanti giocatori sopra la linee della palla, senza che poi tornava nessuno. Lasciano buchi clamorosi. Nei momenti di difficoltà la squadra salta in area e si fa tritare da tutti. E non è mai cresciuta nel corso della stagione".