Capello: "Ancelotti il migliore con i campioni"
"Ancelotti è il migliore al mondo nel gestire i campioni. Carlo è stato intelligente come giocatore e ora è molto intelligente come allenatore. Allenare il Real non è facile e un Real con tante stelle è ancora più difficile da gestire, ma lui lo fa, come dite da queste parti, fottutamente bene. A volte la gente che non conosce il calcio lo critica, ma noi che lo conosciamo abbiamo le idee molto chiare. Sa quando ha bisogno di fare la voce grossa e quando è il momento di scherzare. Questa è l'intelligenza che gli ha permesso di avere successo ovunque. Quando si è ritirato gli ho offerto subito di entrare nella mia squadra, ma avevo già un impegno con Arrigo Sacchi per fargli da vice in Nazionale. Come vedi, i due allenatori che lo conoscevano meglio sapevano già quale grande tecnico sarebbe stato. Mbappé e Vinicius? I grandi calciatori possono sempre giocare insieme. Forse è un luogo comune. Quando avevo al Real avevo Van Nistelrooy e Ronaldo pensavo: 'Questi due mi fanno gol, li metto insieme e tutto si risolve'. Le tre partite successive le abbiamo perse tutte. Tutti i grandi calciatori possono giocare insieme, tranne Van Nistelrooy e Ronaldo. Mbappé adesso si è adattato e non scenderà più di livello. Vinicius deve fare in modo di non essere influenzato da tutto le voci che lo riguardano. Sulla faccenda razzismo ha più ragione di un santo, ma deve concentrarsi solo sul gioco perché ha talento da vendere.
Capello: "Guardiola ha rovinato il calcio"
"Il Pallone d'Oro a Rodri? Credo sia stato giusto così. La Premier, l'Europeo e la Champions. Tutti hanno visto che è stato lui il direttore d'orchestra di ogni squadra in cui ha giocato e che senza di lui tutto funziona peggio. Guardiola? Lo apprezzo molto come allenatore, ha fatto cose meravigliose. Io ho vissuto tre rivoluzioni nel calcio, una ogni 20 anni circa: l'Ajax di Cruyff, il Milan di Sacchi e il Barça di Guardiola. Non ho problemi a dirlo. Lo scontro alla Roma? Non abbiamo discusso di nulla. Lui è venuto a dirmi come dovevo fare il mio lavoro e io gli ho risposto: 'Corri e poi parli'. In campo c'era altra gente che aveva più qualità di lui. Non c'era altro da aggiungere. Sai cosa non mi piace di Guardiola? La sua arroganza. La Champions che ha vinto con il City è stata l'unica in cui non ha provato niente di strano nelle partite decisive. Ma tutti gli altri anni, a Manchester e a Monaco, nei giorni chiave voleva sempre essere il protagonista. Cambiava le cose e ne inventava d nuove cose per poter dire: 'Non vincono i giocatori, vinco io'. E questa arroganza gli è costata diverse Champions. Io lo rispetto, ma non posso fare a meno di notare questo suo atteggiamento. Inoltre, anche se non è più solo colpa sua, ha fatto un danno tremendo al calcio.