Elkann, contatto con Motta: la risposta sulla società Juve e l'ultimo segnale

Il tecnico in conferenza ha parlato del suo rapporto con i dirigenti in questo periodo complicato: il messaggio da parte di John

TORINO - Se certe telefonate allungano la vita, certi messaggi la migliorano. Eccome, cambiando di colpo il colore del cielo e quindi la luce in cui si vive il presente e si immagina il futuro. Lo sa bene lo stesso Thiago Motta, consapevole al mille per mille di quanto sia delicata la sua posizione per via delle due bruttissime figure rimediate nelle ultime tre partite: eliminazione a Torino nei quarti di finale di Coppa Italia per mano dell’Empoli infarcito di Primavera e il clamoroso 0-4, subito sempre all’Allianz dall’Atalanta per un passivo che non si vedeva a Torino dal 1967. Abbastanza per rendere traballanti le gambe della panchina, visto che l’obiettivo principale della stagione, almeno il quarto posto che garantisce la prossima Champions con i suoi 65 milioni, è a rischio.

Motta, giornate decisive

Trasformando così in decisive le ultime nove giornate che rimangono dopo la sosta del campionato, costretto a fermarsi per gli impegni delle Nazionali. Normale dunque che al Franchi la prestazione della squadra bianconera verrà vivisezionata e giudicata in tutti gli ambiti. Non solo il risultato, ma anche l’atteggiamento della squadra, tattico e di personalità, la convinzione con cui avrà saputo affrontare i Viola in un match che, complice lo stop, avrà un riverbero maggiore sul clima dei giocatori che resteranno a lavorare alla Continassa. Dunque è anche per tutta questa serie di ragioni che il morale del tecnico italobrasiliano ha vissuto un deciso upgrade quando l’altra sera ha ricevuto sul proprio cellulare un messaggio di John Elkann.

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Motta, la risposta sulla società

Motta, a domanda sulla sua condizione e se sente la fiducia della società, spiega: «Penso solo alla Fiorentina, sì sento la fiducia della società. E mi ha fatto grande piacere la vicinanza della proprietà in questa settimana». E poi ancora «Il mio futuro non è la priorità. La priorità è la Juventus, la squadra, la partita con la Fiorentina che ha giocatori di qualità, bravi anche ad approfittare degli errori dell’avversario. Dobbiamo rialzarci subito dopo la delusione del ko con l’Atalanta, ho visto i ragazzi motivati, si sono allenati al meglio. La pressione? Noi dobbiamo pensare solo alla partita. Non penso a una Fiorentina stanca nonostante l’impegno in Coppa. La partita in casa contro di loro è stata una delle migliori che abbiamo fatto, dove non siamo riusciti a chiuderla per errori nostri».

Il messaggio di Elkann

Tornando poi sulla sua posizione personale offre un pragmatismo che racconta con la serenità di chi si sente in pace con la propria coscienza: «Nel mio mestiere, quello dell’allenatore, è normale essere messi in discussione. Capita dal giorno dopo che si ha firmato. L’importante è restare lucidi e analizzare con oggettività il cammino percorso per capire cosa non ha funzionato. So perfettamente che quando i risultati non arrivano la figura dell’allenatore diventa al centro delle discussioni. Rispetto tutte le critiche e le analisi, però cerco di comprendere più che altro cosa devo fare per far sì che si possa migliorare, sfruttando le indicazioni che mi arrivano. Vedere i tifosi che se ne sono andati via prima della fine del match con l’Atalanta ovviamente non è stato bello. Sta a noi far cambiare idea a loro a partire dalla prossima partita. Locatelli? È un ragazzo che ci tiene molto alla Nazionale, non può essere contento per non essere stato convocato ma rispetta la decisione. Userà la sosta per allenarsi e recuperare sotto tanti punti di vista, anche famigliari. Tornerà con le batterie più cariche». Intanto a ricaricare le pile di Motta ci ha pensato John Elkann in persona, con un messaggio inviato dal Brasile dove si trova per impegni di lavoro. A volte sono i particolari a fare la differenza. Cinque secondi in più o in meno possono determinare un incontro. Ricevere un incoraggiamento, soprattutto quando si è in difficoltà, anche.

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TORINO - Se certe telefonate allungano la vita, certi messaggi la migliorano. Eccome, cambiando di colpo il colore del cielo e quindi la luce in cui si vive il presente e si immagina il futuro. Lo sa bene lo stesso Thiago Motta, consapevole al mille per mille di quanto sia delicata la sua posizione per via delle due bruttissime figure rimediate nelle ultime tre partite: eliminazione a Torino nei quarti di finale di Coppa Italia per mano dell’Empoli infarcito di Primavera e il clamoroso 0-4, subito sempre all’Allianz dall’Atalanta per un passivo che non si vedeva a Torino dal 1967. Abbastanza per rendere traballanti le gambe della panchina, visto che l’obiettivo principale della stagione, almeno il quarto posto che garantisce la prossima Champions con i suoi 65 milioni, è a rischio.

Motta, giornate decisive

Trasformando così in decisive le ultime nove giornate che rimangono dopo la sosta del campionato, costretto a fermarsi per gli impegni delle Nazionali. Normale dunque che al Franchi la prestazione della squadra bianconera verrà vivisezionata e giudicata in tutti gli ambiti. Non solo il risultato, ma anche l’atteggiamento della squadra, tattico e di personalità, la convinzione con cui avrà saputo affrontare i Viola in un match che, complice lo stop, avrà un riverbero maggiore sul clima dei giocatori che resteranno a lavorare alla Continassa. Dunque è anche per tutta questa serie di ragioni che il morale del tecnico italobrasiliano ha vissuto un deciso upgrade quando l’altra sera ha ricevuto sul proprio cellulare un messaggio di John Elkann.

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