Del Piero distrugge Motta: "Questa non è Juve. Sotto 3-0 metti tre difensori..."

La leggenda della Juventus: "Ho perso anche io tante partite, ma mai così. Squadra senza una reazione, senza spirito"

Seconda sconfitta di fila pesantissima per la Juve. Dopo il ko con l'Atalanta per 0-4, i bianconeri perdono per 3-0 al Franchi contro la Fiorentina. Nel post gara a Sky Sport si analizza il momento che sta vivendo il club, e a parlarne è chi di Juve se ne intende eccome: Alessandro Del Piero. La bandiera juventina ha puntualizzato su quanto sta accadendo in casa bianconera, lanciando un campanello d'allarme importantissimo, ovvero la mancata reazione avuta ai colpi avversari nelle ultime due gare. A sostenere i pensieri di Del Piero, un dato inequivocabile. Nella sua storia la Juve solo per tre volte ha perso due gare di Serie A consecutivamente con almeno tre reti di scarto: nel marzo 1957 con Sandro Puppo e nel gennaio 2011 con Del Neri, e ora con Thiago Motta.

Juve ko a Firenze, l'analisi di Del Piero

Del Piero inizia così la sua analisi: “Difficile commentare, anche per il fatto che sono coinvolto sentimentalmente anche se cerco di essere sempre trasparente e obiettivo. Sono momenti sono capitati anche in passato, stagioni storte andate a male che ho vissuto anche io. Prima di toccare punti quali cosa potevano fare allenatore e società o i giocatori c'è una cosa da dire. Ciò che a me è risaltato, e che è successo anche con l’Atalanta e credo sia il segnale più grave, è che non c’è stata una reazione. Quando non c’è reazione ai colpi dell’avversario significa che sei proprio in uno stato molto molto basso. Questo ovviamente non rispecchia minimamente lo spirito Juve: puoi vincere o perdere, ma a testa alta. Credo che nessuno tra giocatori, allenatore e dirigenza possono essere totalmente sereni, pensando di aver dato tutto".

 

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"Perdi 3-0 e metti tre difensori..."

A proposito del non aver dato tutto, Del Piero rincara la dose: "Non c’è reazione in campo, e non c’è reazione in panchina: i primi 3 cambi sono stati 3 difensori. Stai perdendo 3-0 e cambi 3 difensori… Ci saranno motivazioni anche su questo, non voglio colpevolizzare i giocatori, Motta o la dirigenza, ma è una questione di ambiente. Non puoi non avere una reazione quando vieni preso a cazzotti. C’è un monotono, che ti consente di fare una buona partita o meno a seconda dell’avversario. E bisogna essere onesti, Fiorentina eccezionale, bravissima, non ci limitiamo a parlare solo della Juve. E’ una squadra che ha affrontata queste difficoltà in un momento diverso ma ne è uscita con una compattezza diversa rispetto alla Juve, che non ne è uscita. La Fiorentina l’ha passato unendosi all’allenatore, con una risposta di un certo tipo: merito a loro più che demeriti altrui. Poi nello specifico la Juventus sta continuando in questo momento, con 7 gol presi in 2 partite: cosa c’è da commentare?

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Del Piero e la domanda a Giuntoli

Del Piero ha avuto anche la possibilità di rivolgere una domanda a Cristiano Giuntoli, Managing Director Football dei bianconeri, intervenuto a Sky Sport nel post gara dove ha parlato anche della situazione di Thiago Motta. Così 'Pinturicchio': "Mi son soffermato su questa mancata reazione, che è la cosa più preoccupante dal nostro punto di vista, magari voi riuscite a fare analisi diverse. Ma è una realtà di fatto che nelle ultime due gare c’è stata una reazione pari a nulla dopo i gol presi e le difficoltà. Paura, inesperienza: c’è un bilanciamento di questi fattori nelle vostre valutazioni?". Giuntoli risponde così: "La squadra dopo una gara sbagliata quella successiva l’ha fatta sempre giusta, questa è la prima volta che si inceppa in due partite giocando sotto livello. Per esperienza dico che in questi casi bisogna toccare tutti i temi, dal punto di vista tattico e psicologico ci penserà il mister in settimana. Tutti insieme gli dovremo dare una grande mano per ritrovare quell’equilibrio che serve per riportare i risultati dalla nostra".

Dopo l'intervento di Giuntoli, Del Piero riprende la parola: "I protagonisti di questa vicenda sono lì: allenatore, società. Devono riunirsi, concordo con Giuntoli quando dice che bisogna toccare tutti i punti. La mia è una critica complessiva: non decide solo uno, sono tutte le parti coinvolte ad incidere. I tifosi sono giustamente arrabbiati, hanno dato un impatto forte con dichiarazioni forti che spero rientrino, perché è un momento di grande difficoltà e c’è bisogno di tutti. Sono analisi da fare a 360°, chi le possa fare non lo so perché non sono dentro, sono qui".

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Seconda sconfitta di fila pesantissima per la Juve. Dopo il ko con l'Atalanta per 0-4, i bianconeri perdono per 3-0 al Franchi contro la Fiorentina. Nel post gara a Sky Sport si analizza il momento che sta vivendo il club, e a parlarne è chi di Juve se ne intende eccome: Alessandro Del Piero. La bandiera juventina ha puntualizzato su quanto sta accadendo in casa bianconera, lanciando un campanello d'allarme importantissimo, ovvero la mancata reazione avuta ai colpi avversari nelle ultime due gare. A sostenere i pensieri di Del Piero, un dato inequivocabile. Nella sua storia la Juve solo per tre volte ha perso due gare di Serie A consecutivamente con almeno tre reti di scarto: nel marzo 1957 con Sandro Puppo e nel gennaio 2011 con Del Neri, e ora con Thiago Motta.

Juve ko a Firenze, l'analisi di Del Piero

Del Piero inizia così la sua analisi: “Difficile commentare, anche per il fatto che sono coinvolto sentimentalmente anche se cerco di essere sempre trasparente e obiettivo. Sono momenti sono capitati anche in passato, stagioni storte andate a male che ho vissuto anche io. Prima di toccare punti quali cosa potevano fare allenatore e società o i giocatori c'è una cosa da dire. Ciò che a me è risaltato, e che è successo anche con l’Atalanta e credo sia il segnale più grave, è che non c’è stata una reazione. Quando non c’è reazione ai colpi dell’avversario significa che sei proprio in uno stato molto molto basso. Questo ovviamente non rispecchia minimamente lo spirito Juve: puoi vincere o perdere, ma a testa alta. Credo che nessuno tra giocatori, allenatore e dirigenza possono essere totalmente sereni, pensando di aver dato tutto".

 

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