Da Chiellini, Bonucci e Barzagli ad Allegri: Huijsen racconta la grande Juve

Le rivelazioni del difensore centrale spagnolo sul suo percorso in bianconero fino all'addio della scorsa estate
Da Chiellini, Bonucci e Barzagli ad Allegri: Huijsen racconta la grande Juve© Redazione

Dopo aver lasciato la Juventus in estate, Dean Huijsen si sta imponendo tra i giovani difensori centrali migliori d'Europa. Il classe 2005 è infatti tra i protagonisti dell'ottima stagione del Bournemouth in Premier League e sta attirando l'attenzione di tante big del calcio europeo. Negli ultimi giorni è arrivata anche la prima convocazione con la Spagna, con l'ex Juve che si è raccontato in una lunga intervista concessa ai canali ufficiali della nazionale campione d'Europa.

Huijsen spiega: "Il no all'Olanda? La Spagna è casa mia" 

Il centrale nato ad Amsterdam ha spiegato così la scelta di vestire la maglia della nazionale spagnola: "Dico sempre che la Spagna è casa mia, quando torno a casa vado lì. Sono e mi sento spagnolo, non appena si è presentata l'occasione l'ho colta perché è ciò che provo. Ho vissuto tutta la vita in Spagna e qui ho fatto tutto ciò che era legato al calcio, imiei amici d'infanzia sono spagnoli. All'inizio non avevo un passaporto spagnolo, ma quando si è presentata la possibilità di ottenerlo ho preso questa decisione. Non ho mai avuto dubbi, la decisione finale è arrivata prima che la Spagna vincesse l'Europeo. Il mio primo ricordo della nazionale è la Coppa del Mondo vinta nel 2010. Non ricordo molto perché avevo 5 anni, ma qualcosa lì. Era una generazione di calciatori davvero molto buona".

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Huijsen rivela: "Sergio Ramos è il mio idolo"

Huijsen ha poi parlato del calciatore a cui più si ispira: "Per me Sergio Ramos è stato il miglior difensore centrale della storia, aveva tutto. Era un portatore di palla, aggressivo in difesa, un leader e segnava gol, il che lo rendeva un giocatore importante per la squadra. E' anche del sud della Spagna come me, penso che ci somigliamo un po'. Ci sono poi altri difensori centrali molto come Van Dijk, che secondo me è il migliore in questo momento. In passato mi piaceva molto anche Piqué".

Huijsen: "Non so come sarò accolto in Olanda"

Il classe 2005 si è quindi espresso sulla Spagna campione d'Europa che può vantare giovani talenti come Lamine Yamal: "Ci sono calciatori anche più giovani di me come lui e Cubarsí, per me è un onore poter essere qui. Lamine ha fatto capire a tutti che l'età non conta e che ora dobbiamo trarne vantaggio". Quindi sul possibile esordio proprio contro la 'sua' Olanda: "Non vedo l'ora di giocare, chiunque sia l'avversario. Non so come sarò accolto, se bene o male, ma ho fatto quello che sentivo. Ho parenti in Olanda e anche in Spagna, èil mio unico collegamento. Quando mi fermo in Inghilterra vado sempre a Malaga e d'estate a Marbella. In Olanda non vado invece da molti anni. Spero di esordire subito, ma se ciò non dovesse accadere continuerei a lavorare. Essere convocato rappresenta già il momento più bello della mia carriera, debuttare sarebbe ancora meglio. Vediamo cosa succede. I migliori giocatori sono in Spagna ed è un orgoglio stare con loro. Agli Europei, quando li ho visti, sono rimasto stupito da come hanno giocato. Spero di poter dare un contributo. L'Olanda ha una squadra molto forte, ma lo siamo anche noi e abbiamo buone possibilità di vincere".

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Huijsen: "In Italia sono migliorato tanto"

Huijsen ha raccontato anche il suo addio al Malaga da giovanissimo per trasferirsi proprio alla Juventus: "Prima di partire mi sono allenato con la prima squadra del Malaga diverse volte. Sono ancora un tifoso sfegatato, lo dico sempre, ma le cose sono andate così e credo di aver scelto ciò che era meglio per me in quel momento. Andavo sempre alle partite a La Rosaleda, spero di tornarci un giorno. È stato molto difficile per me prendere quella decisione. Sono andato alla Juve a 16 anni e ho fatto tutto il percorso del settore giovanile fino ad arrivare in prima squadra. La scorsa stagione sono stato prestato alla Roma, dove ho giocato per sei mesi, finché non mi hanno acquistato in Inghilterra. Il motivo per cui sono andato in Italia era per migliorare in difesa, volevo essere più completo. In Spagna mi è rimasto impresso il movimento della palla, in Inghilterra l'intensità con cui si gioca. Il ritmo elevato e il confronto diretto mi hanno fatto imparare molto". 

Huijsen: "Ho scelto la Juve al posto del Real Madrid"

Il centrale ha spiegato così la scelta di trasferirsi alla Juventus, rifiutando addirittura il Real Madrid: "Penso che sia stata una decisione ponderata. Volevo andare alla Juve per la reputazione dell'Italia, dove c'erano Chiellini, Bonucci, Barzagli e quegli storici difensori centrali. Volevo imparare le loro tecniche difensive, che vengono insegnate anche in Spagna, ma lì ci si lavora di più. Penso che sia stata la decisione giusta. Rifiuto al Real? Non so come sarebbe andata, era un'ottima opzione, ma in quel momento pensavo che la cosa migliore per me fosse imparare un po' di più l'aspetto difensivo e credo di esserci riuscito. Real di nuovo interssato a me? È motivo di orgoglio quando ti cerca un club così grande, è speciale e significa che stai andando bene".

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Huijsen: "De Rossi è stato come un secondo padre"

Spazio poi al rapporto con gli allenatori: "Ho avuto dei buoni allenatori, Iraola mi sta davvero influenzando tanto. Prima ero con Mourinho, De Rossi, Allegri... non posso che essere grato a loro perché mi hanno dato delle opportunità. Ho preso qualcosa da tutti, ho imparato. Trasferimento alla Roma? Mourinho mi ha chiamato ed è stata una grande esperienza. Quello che ricordo di lui è la competitività che ti insegna. Ho imparato molto, anche se sono stato con lui per poco tempo. Mi sarebbe piaciuto poterci lavorare più a lungo. Mi sono divertito molto anche con De Rossi, è stato come un secondo padre per me. In Italia la difesa è fondamentale. Mi ha anche aiutato fuori dal campo, controllandomi e cose del genere". Infine su Iraola, suo attuale allenatore al Bournemouth: "Giochiamo un calcio molto offensivo, con tanta pressione e spesso siamo esposti a situazioni di uno contro uno. Ciò mi sta permettendo di imparando molto, sto bene e sono felice".

Real Madrid, cresce l'interesse per Huijsen

Daniele De Rossi vedeva Dean Huijsen come un giocatore "senza limiti", oltre che "fenomenale con la palla al piede, bello da vedere e da allenare". Olanda e Spagna se lo sono contesi, alla fine hanno vinto le "furie rosse", la Juventus lo ha cresciuto, anche valorizzato, per poi lasciarlo andare per fare cassa, ma probabilmente con troppa leggerezza e poca lungimiranza. Non ancora 20enne (li farà il 14 aprile) gioca in Premier, nel Bournemouth, e sta facendo benissimo anche in un campionato che è considerato il più tosto d'Europa. Lo seguono tutti e mentre nella Torino bianconera i tifosi si mangiano le mani, il Real Madrid è al lavoro, lo studia con "osservatori, analisi tattiche, video e informazioni di ogni tipo, anche sul carattere e sulla persona", secondo quanto riportato dal sito del quotidiano Marca, molto vicino alle vicende di casa Real. Il club oltre all'ex Juve e Roma ha nel mirino anche Hato, Konaté, Lukeba e Saliba, ma è proprio Huijsen, che secondo Transfermarkt avrebbe una valutazione di 40 milioni di euro, a occupare la prima posizione nella lista dei desideri. José Mourinho (che lo volle fortemente alla Roma) e Daniele De Rossi avevano capito tutto.
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Dopo aver lasciato la Juventus in estate, Dean Huijsen si sta imponendo tra i giovani difensori centrali migliori d'Europa. Il classe 2005 è infatti tra i protagonisti dell'ottima stagione del Bournemouth in Premier League e sta attirando l'attenzione di tante big del calcio europeo. Negli ultimi giorni è arrivata anche la prima convocazione con la Spagna, con l'ex Juve che si è raccontato in una lunga intervista concessa ai canali ufficiali della nazionale campione d'Europa.

Huijsen spiega: "Il no all'Olanda? La Spagna è casa mia" 

Il centrale nato ad Amsterdam ha spiegato così la scelta di vestire la maglia della nazionale spagnola: "Dico sempre che la Spagna è casa mia, quando torno a casa vado lì. Sono e mi sento spagnolo, non appena si è presentata l'occasione l'ho colta perché è ciò che provo. Ho vissuto tutta la vita in Spagna e qui ho fatto tutto ciò che era legato al calcio, imiei amici d'infanzia sono spagnoli. All'inizio non avevo un passaporto spagnolo, ma quando si è presentata la possibilità di ottenerlo ho preso questa decisione. Non ho mai avuto dubbi, la decisione finale è arrivata prima che la Spagna vincesse l'Europeo. Il mio primo ricordo della nazionale è la Coppa del Mondo vinta nel 2010. Non ricordo molto perché avevo 5 anni, ma qualcosa lì. Era una generazione di calciatori davvero molto buona".

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