Nelle ultime stagioni, la Juventus si è contraddistinta per la sua capacità di lanciare giovani talenti. Kenan Yildiz, arrivato ad essere il numero dieci bianconero, è il caso più rappresentativo, ma sono tanti gli esempi presenti anche attualmente in prima squadra come Mbangula, Savona e Rouhi. Una lista che va ad aggiungersi a tutti quei calciatori di sicuro talento che hanno detto addio alla Vecchia Signora come Dragusin, Huijsen o Soulé. E allora chiamatela "La meglio Juventus", citando l'iconico film "La meglio gioventù" del 2003 diretto da Marco Tullio Giordana. Andiamo quindi a scoprire chi potrebbe ripercorrere le stesse orme nell'immediato futuro, con i talenti più in voga tra Next Gen e Primavera.
Nella prima seduta di allenamento da allenatore della Juventus Igor Tudor aveva già deciso di chiamare cinque giovani tra Next Gen e Primavera e farli familiarizzare con la prima squadra. Dopo la prima partita in panchina, vinta per 1-0 contro il Genoa, nella giornata di oggi il tecnico bianconero alla ripresa degli allenamenti ha richiamato i ragazzi della formazione di Brambilla per farli allenare nuovamente con i grandi, nello specifico mettendoli alla prova con una serie di partitelle.
Chi si è allenato con Tudor
Oltre a Gil Puche, Mancini e Afena-Gyan nella prima seduta sotto la guida di Tudor erano presenti anche il classe 2007 Merola e il classe 2006 Boufandar. Nel caso del primo si tratta di un'ala sinistra che nel 2023 è entrato a far parte dell'Under 17 per poi passare alla Primavera dove attualmente gioca. Per quanto riguarda Boufandar parliamo di un mediano arrivato a Torino nel 2022 per passare alla Primavera l'anno successivo e che quest'anno vanta 33 presenze condite da 2 gol e 3 assist.
La freccia della Next Gen: chi è Anghelè
Crescere nella Juve: lui sa di cosa si tratta. D’altronde è arrivato nel settore giovanile bianconero all’età di 14 anni (dopo aver mosso i primi passi alla Sampdoria), e da allora non è più andato via. Anghelè ha percorso tutti gli step necessari, arrivando in Primavera, poi alla Next Gen e debuttando addirittura in Serie A con i grandi lo scorso agosto, nella vittoria dei bianconeri per 3-0. Con l’U23, invece, in questa stagione 12 presenze e 1 gol, in un campionato condizionato da qualche problematica di natura fisica. Classe 2005, venne esaltato da Paolo Montero ai tempi della Primavera: “Lui, con la qualità e la gamba che ha, può fare tutto. Si deve rendere conto delle sue potenzialità”. Paulo Dybala come modello di riferimento, può giocare sia da ala destra che da seconda punta. La capacità di andare in gol non gli manca, grazie alla facilità di calcio con entrambi i piedi. Visione di gioco, qualità nello stretto e buona abilità nel saltare l’uomo: tutte le caratteristiche necessarie dell’attaccante di fantasia moderno. Capacità che sono evidentemente state riconosciute anche a livello di Nazionale, arrivando fino all’Italia U20 con la quale ha disputato 5 gare e siglato anche 1 gol. Un futuro ancora tutto da scrivere, con il bianconero addosso e nel sangue.

Dalla Serie A alla Next Gen: Afena Gyan e la vuole tornare in alto
Cresciuto calcisticamente nell’EurAfrica, nel gennaio 2021 giunge nel settore giovanile della Roma. Le qualità sono evidenti, al punto che dopo soli pochi mesi arriva nel giro della prima squadra. L’esordio in Serie A arriva a fine ottobre dello stesso anno, nel match vinto per 2-1 con il Cagliari. Un mese dopo, nella sfida con il Genoa, realizza una doppietta che lo rende il primo calciatore nato nel 2003 a segnare nella massima serie italiana. Tutto sembra direzionato ad una lunga permanenza nella Capitale, compreso il rinnovo arrivato nell’estate nel 2022 fino al 2026. E invece ad agosto arriva la cessione a titolo definitivo alla Cremonese. I due anni in grigiorosso vengono contraddistinti da alti e bassi, e così nell’ultima campagna acquisti estiva arriva l’approdo in prestito alla Juventus Next Gen, trovando grande continuità sia con Paolo Montero che con Massimo Brambilla. Esperienza anche con il Ghana maggiore, con cui vanta 7 presenze e 1 gol. Il classe 2003, tra le altre cose, fa parte del gruppo di giovani che si è allenato con la prima squadra nel primo allenamento bianconero diretto da Igor Tudor.
Le caratteristiche di Afena Gyan
Ma quali sono le sue caratteristiche? Capace di giocare indistintamente in tutti i ruoli dell’attacco, è alto 175 cm, dotato di grande rapidità e un fisico decisamente strutturato. Ottima velocità (che riesce a sprigionare soprattutto a campo aperto, in progressione), buon dribbling e visione di gioco nonostante giochi nella parte avanzata del campo. Non è un bomber di razza, ma il feeling con il gol di certo non gli manca, qualunque zona di competenza gli venga affidata (sia più defilata che centrale). Questo grazie anche ad un’ottima capacità di tiro, come dimostrato ad esempio col Catania. In questa stagione sono 24 le presenze, con 5 reti e 3 assist all’attivo. Il futuro è tutto da scoprire: i bianconeri decideranno di puntare su di lui, cercando di arrivare all’acquisizione definitiva del cartellino del classe 2003.

Comenencia, il funambolo di Brambilla
Il classe 2004 inizia la sua giovane carriera da mediano, per poi venire dirottato sulla corsia destra. Dopo essere cresciuto nelle giovanili del Psv, passa alla seconda squadra del club, esordendo tra i professionisti nell’agosto del 2021. La prima e unica rete di Comenencia è datata 8 maggio 2023, nel 3-1 su Pec Zwolle. Chiude la sua esperienza in biancorosso dopo 12 anni senza riuscire mai ad esordire con il Psv dei grandi, pur avendo collezionato alcune convocazioni. Il passaggio alla Juve Next Gen arriva nell’estate del 2023, riuscendo a diventare subito un punto fermo della squadra. Esperienza anche in nazionale: dopo aver fatto tutta la trafila con l’Olanda, ha deciso di aggregarsi al Curaçao. La sua duttilità tattica gli ha consentito di venire schierato sia come terzino che come esterno di centrocampo, venendo richiamato in caso di necessità anche dentro al campo come fatto ad inizio carriera. Funambolo, dotato di buono sprint e ottimo dribbling, con una struttura fisica che gli consente di tenere botta anche ai contrasti in corsa. Poliedrico, capace di garantire quantità e qualità: tutte caratteristiche che promettono bene in ottica futura.

L'esordio con Mourinho e l'azzurro: Faticanti può prendersi la Juve
Cresciuto nei settori giovanili di Frosinone e Roma, con i giallorossi Faticanti ha vissuto un importante step. José Mourinho, da tecnico giallorosso, lo ha fatto esordire in prima squadra in Europa League contro l’Helsinki. Poi la cessione ad un’altra giallorossa, il Lecce, che se lo assicurò addirittura per 1 milione di euro. In mezzo anche l’esperienza in B con la Ternana, prima della cessione dal club salentino alla Next Gen della scorsa estate in prestito con diritto di riscatto. In poco tempo è diventato un punto fermo dell’U23 bianconera, cogliendo un’eredità pesante come quella di Palumbo: le 22 presenze collezionate fino ad ora sono lì a testimoniarlo. Centrocampista centrale, dotato di ottima struttura fisica (forte anche dei suoi 186 cm), capace sia di gestire la palla che di fungere da elemento di rottura (e se il suo idolo è De Rossi un motivo ci sarà). Calciatore lineare, che bada molto al sodo e poco ai fronzoli, capace di vedere spazi dove altri non riescono. Grande velocità di pensiero e grande coinvolgimento nella manovra della squadra, fu inserito dal The Guardian tra i migliori 60 prospetti del 2004. E dunque non poteva che rientrare anche nel giro azzurro: capitano e campione d’Europa con l’Italia U19 nel 2023, nella stessa estate prese parte anche al Mondiale U20 (in cui gli azzurri vennero sconfitti in finale dall’Uruguay). Faticanti è giunto fino all’U21, con la quale ha collezionato 2 gettoni. In costante rampa di lancia.

Dalla Grecia al bianconero: la storia di Papadopoulos
Greco classe 2004, dopo aver mosso i primi passi in patria nell’estate del 2022 a portare in Italia Papadopoulos è il Genoa, che lo aggrega al proprio settore giovanile. In due anni con la Primavera rossoblù colleziona 47 presenze con 17 gol e 6 assist a referto, con tanto di promozione alla Primavera 1. Ma le sue qualità sono così evidenti che arriva presto in prima squadra, e infatti Alberto Gilardino lo fa debuttare nel maggio del 2024 contro il Milan in un pirotecnico 3-3. La scorsa estate la Juve decide di acquistarlo in prestito con diritto di riscatto, aggregandolo alla Next Gen ma con Thiago Motta che lo ha convocato nel novembre scorso per la gara con il Lecce: neanche un minuto per lui, ma sicuramente una grande emozione. Nato come centrocampista, oggi ricopre la posizione di trequartista, riuscendo ad interpretare in chiave moderna grazie anche ad un’ottima struttura fisica che gli permette di garantire sia qualità che quantità. Non lesina in velocità, e grazie alla cura nel tocco della palla e alla stazza riesce ad essere pericolosissimo in progressione. Per lui tante presenze con la Next Gen e anche una con l’U21 della Grecia, che continua ad osservare il suo processo di crescita.

Pietrelli-Juve, impatto devastante: le caratteristiche
Giocatore di categoria superiore: si può subito definire così il talento 22enne arrivato dalla Feralpisalò in prestito con diritto di riscatto che diventerà obbligo al presentarsi di determinate condizioni. Nato a Bologna, cresce nel settore giovanile del Cesena trasferendosi a 15 anni di nuovo nella sua città natale. A notarlo è appunto la Feralpisalò, che se lo assicura nell’estate del 2022. Un percorso di crescita tra B e C per Pietrelli, che con la maglia dei verdazzurri colleziona in tutto 27 presenze. Nel gennaio 2025, dopo una prima parte di stagione con la Feralpi in cui mette a referto 5 gol e 4 assist, ecco il trasferimento in bianconero. Neanche il tempo di arrivare che diventa subito inamovibile per Brambilla, che gli fa giocare tutte le partite. Nelle prime apparizioni fa capire subito di che pasta è fatto, con 2 gol e 1 assist. Stupenda la sua prima rete con la Next Gen al Picerno, in cui si mostra esattamente per quello che è: grande forza fisica, ottima capacità di saltare l’uomo e tiro col sinistro di una potenza e precisione rara. Seconda punta o esterno destro per lui non fa differenza, riesce ad abbinare benissimo la sua qualità allo strapotere fisico (alto ben 194 cm). Palla al piede imprendibile, nei contrasti durissimo da fermare: quasi sempre uno dei migliori in campo, ha decisamente svoltato la squadra bianconera dal suo arrivo in termini di gioco, diventando un chiaro punto di riferimento per i compagni di squadra. Il suo destino è segnato, e guarda a categoria più alte della Serie C.

Turcicchia, ritorno da protagonista in Next Gen
Tra le note più positive nella seconda parte di stagione della Juve Next Gen c'è sicuramente Riccardo Turicchia. Il terzino sinistro classe 2003 aveva lasciato la formazione bianconera in estate per trasferirsi al Catanzaro in prestito. Un salto, quello in Serie B, non particolarmente fortunato con due presenza e soli 57 minuti disputati con i giallorossi. Per questo a gennaio è tornato da Brambilla che lo ha rimesso fin da subito al centro del progetto. La doppietta realizzata contro il Latina è stata solo stata l'ennesima conferma per poter classificare la breve avventura in Calabria come una piccola parentesi sfortunata.
Turicchia, il terzino che si ispira a De Sciglio
Nella sua conferenza stampa di presentazione al Catanzaro, Turicchia aveva svelato il calciatore che ha più preso come riferimento nella sua avventura in bianconero: "Sono un giocatore abbastanza tecnico, con corsa: il ruolo a me più affine è quello di terzino sinistro, ma nelle scorse annate ho giocato anche sulla fascia destra. Pronto a dare il 100% ogni volta che scenderò in campo con questa maglia. Mi ispiro a Mattia De Sciglio: durante gli allenamenti ho parlato con lui, mi ha insegnato molto". Tornato a vestire la maglia della Juventus, il terzino sta quindi lavorando per avere un'opportunità in prima squadra nella prossima stagione, sfruttando una duttilità che gli permette di ricoprire ruoli anche al centro della difesa. Caratteristiche mostrate durante tutto il percorso di crescita nelle giovanili a partire dall'Under 17 bianconera.
Barido, la nuova Joya della Juve
Tra i talenti più chiacchierati delle giovanili bianconere c'è sicuramente Francisco Barido, argentino classe 2008. Un prospetto decisamente più giovane di tutti gli altri, tanto da dover ancora fare il suo esordio anche in Primavera. Il fantasista era stato prelevato dal Boca Juniors nel mercato di gennaio 2024, facendo subito parlare di sé per i paragoni con Paulo Dybala e Matias Soulé. Nell'Under 17 bianconera sta decisamente rispettando le aspettative, con 7 gol ed 8 assist messi a referto in appena 13 presenze. Numeri che fanno capire le qualità del ragazzo, in grado di essere decisivo in ogni modo.
Tra Dybala e Soulé, le caratteristiche di Barido
Mancino come Dybala e Soulé, Barido ama muoversi tra le linee giocando da trequartista. In questo ruolo risulta quasi immarcabile tra i pari età, esaltandosi con dribbling, sterzate, serpentine ad alta velocità e spiccate doti tecniche. Delle caratteristiche che a molti tifosi juventini hanno subito ricordato il primo Dybala visto con la maglia del Palermo. Chiaramente il paragone è importante e Barido avrà bisogno di tempo per poter crescere, visto che ha da poco compiuto 16 anni. In bianconero è arrivato grazie al lavoro di Massimiliano Scaglia, responsabile del settore giovanile Juventus, e dei suoi collaboratori sempre attenti alle opportunità che lo scouting è in grado di offrire.
Dalla Primavera alla Next Gen: la stagione di Gil Puche
Tra i calciatori che più si stanno mettendo in mostra in questa stagione nelle giovanili della Juventus, c'è sicuramente Javier Gil Puche. Il difensore centrale spagnolo classe 2006 ha iniziato la stagione sotto la guida di Francesco Magnanelli in Primavera, per poi passare in maniera definitiva in Next Gen prima con Montero e poi con Brambilla. Un salto di categoria, quello in Serie C, di cui non ha risentito continuando al meglio il suo percorso di crescita. Un rendimento che ha attirato anche l'attenzione di Thiago Motta, che gli aveva riservato tre convocazioni in prima squadra arrivate dopo l'infortunio di Bremer contro Parma, Udinese ed Empoli. Partite in cui non è riuscito ad esordire in prima squadra, ma che sono servite per fargli assaporare un possibile futuro da protagonista in bianconero. Anche lui, nel corso del primo giorno da allenatore della Juve di Tudor, è stato chiamato ad allenarsi con la prima squadra. Fin qui le presenze totali sono state 21, arrivate in larga parte in Serie C dove si è imposto come un titolare inamovibile.
Le caratteristiche di Gil Puche
Tipico difensore della scuola spagnola, Javier Gil Puche cresce nel Murcia per poi trasferirsi nelle giovanili dell'Alaves. Qui viene adocchiato dal capo scout bianconero Matteo Tognozzi che rimane colpito dalle sue capacità nei duelli aerei e nel gioco d'anticipo, oltre che un evidente qualità nella costruzione dal basso della manovra. Il tutto unito ad un fisico già imponente da ben 192 centimentri nonostante abbia appena 18 anni. Per arrivare in alto deve ancora lavorare sulle letture difensive, già comunque migliorate di molto dal suo passaggio tra i professionisti in Next Gen.

Un faro per la Primavera: chi è Crapisto
Passando al centrocampo, Francesco Crapisto si è ormai imposto come una pedina fondamentale ed insostituibile in Primavera. Fin qui ha infatti messo a referto 26 presenze tra Serie A, Coppa Italia e Youth League trovando un gol e ben sette assist. Per Magnanelli è diventato imprescindibile, tanto da essere schierato anche da esterno a tutta fascia in più di un'occasione. L'obiettivo è ora quello di riconquistare la maglia della Nazionale U19 dopo essere stato escluso dalle ultime convocazioni.
Juve, hai già il nuovo Fagioli: le caratteristiche di Crapisto
Il percorso del classe 2006 in bianconero ricorda molto quello di Nicolò Fagioli. Entrambi i calciatori condividono infatti il ruolo di regista, sia avanzato che arretrato. Crapisto è inoltre un centrocampista centrale molto duttile, bravo coi piedi e dotato anche di una buona capacità di corsa. Per completare il processo di crescita, tuttavia, è necessario che alzi il suo livello di letture difensive e della scelta dei tempi negli interventi. Intanto l'idea della Juve, dopo avergli fatto firmare il primo contratto da professionista nel 2023, è quella di blindarlo con un nuovo rinnovo per progettare un lungo futuro insieme.

Sulle orme di Yildiz: Vacca incanta in Primavera
La più grande sorpresa positiva nella stagione della Juventus Primavera è senza dubbio Alessio Vacca. Il classe 2005 è infatti il capocannoniere della squadra di Francesco Magnanelli con ben 16 gol in 35 presenze tra campionato, Coppa Italia e Youth League. Un bottino che sta attirando sempre più attenzioni, compresa quella della Nazionale U20 con cui ha esordito lo scorso novembre contro la Polonia. Il suo percorso, con il numero dieci sulle spalle, ricorda per certi aspetti quello di Kenan Yildiz che, prima di esordire in prima squadra con Allegri, aveva incantato tutti con il suo talento a Vinovo con la Primavera.
Le caratteristiche di Vacca
Impiegato principalmente come seconda punta da Magnanelli, Alessio Vacca ricorda il classico numero dieci vecchia scuola. Dotato di una tecnica ben al di sopra della media, in questa stagione sta riuscendo a mettere tutto il suo talento a disposizione della squadra come terminale e risolutore delle azioni offensive dei bianconeri a suon di gol, assist e giocate decisive. Una crescita non del tutto scontata, visto che il classe 2005 era stato ceduto in prestito al Monza dopo essere stato prelevato appena 14enne dalle giovanili del Novara. Una “retrocessione” che si è invece rivelata invece un’occasione che Vacca ha saputo sfruttare nel migliore dei modi, tanto da realizzare ben 14 reti ed essere richiamato subito in bianconero. Nel suo futuro adesso potrebbe esserci la Next Gen, sempre che non possa continuare a bruciare le tappe.

Ripani insegue Marchisio: le caratteristiche
Diego Ripani è l'altro talento del centrocampo della Juventus Primavera. Il classe 2005 sta crescendo molto sotto la guida di Francesco Magnelli nel ruolo di regista basso. In questa stagione è infatti stato spesso il fulcro del gioco ed il calciatore da cui passa la manovra offensiva dei bianconeri. Dotato di un'intelligenza tattica fuori dal comune, Paolo Montero una volta disse di lui: "Quando facciamo le riunioni tecniche li faccio parlare. L’obiettivo è crescere insieme. In un’occasione abbiamo provato sul campo un suggerimento di Ripani: è andata meglio la sua idea rispetto alla mia, e abbiamo seguito la sua". Grande tifoso della Juve sin da bambino, è stato più volte paragonato a Marco Verratti. Il suo idolo è però Claudio Marchisio, di cui sogna di ripercorrere il percorso in bianconero. Ripani è meno dinamico rispetto all'ex numero 8 bianconero, ma è bravissimo nelle letture e nel posizionamento, nella distribuzione e nel far viaggiare la palla. Sa inoltre calciare molto bene con entrambi i piedi, anche se è un mancino naturale. Un talento che ha la Juventus ha già blindato con il primo contratto da professionista.

Pagnucco, il terzino goleador di Magnanelli
Altro elemento di spessore della Juventus Primavera, Filippo Pagnucco ha già fatto parlare di sé per le convocazioni in prima squadra arrivate in questa stagione contro Lecce e Bologna. Scelte dovute alla grande emergenza infortuni che ha colpito i bianconeri in quel periodo, ma anche alle qualità messe in campo dal classe 2006. Sotto la guida di Francesco Magnanelli, Pagnucco ha messo a referto 30 presenze, segnando addirittura tre gol. Numeri non da poco, considerata la sua posizione di terzino sinistro. Inoltre è anche nel giro della Nazionale U19.
Le caratteristiche di Pagnucco
Cresciuto nelle giovanili del Pordenone, arriva alla Juventus nel 2020 a 14 anni, mettendosi da subito in mostra in bianconero nel ruolo di esterno sinistro a tutta fascia. Tra le sue qualità migliori c'è la capacità di coniugare molto bene un grande spirito di sacrificio ad un'ottima qualità in entrambe le fasi. Il tutto unito ad una già ottima intelligenza e duttilità tattica, oltre che un sorprendente senso del gol. Per lui sarebbe ideale un passaggio in Serie C nella prossima stagione per provare poi ad emulare le orme di Nicolò Savona e Jonas Rouhi fino alla prima squadra.

Pedro Felipe, il nuovo Bremer
Decisamente sfortunata è stata invece la stagione di Pedro Felipe. Si tratta di un difensore classe 2004 proveniente dal Brasile, e prelevato dal club bianconero dal Palmeiras a gennaio 2024. Vicino ai due metri di altezza (190 centimetri per la precisione, dotato di grande potenza fisica e capace di giocare il pallone con una buona tecnica individuale. Vi ricorda qualcuno? In Brasile sono già sicuri che il giovane centrale sia il nuovo Bremer. Se poi ci si mette anche il fatto che entrambi siano nati nello stesso stato, Bahia, in due città che distano meno di un'ora di distanza l'una dall'altra ecco che l'accostamento viene ancor più naturale. Acquistato subito per fare le fortune della Next Gen, Pedro Felipe ha iniziato a totalizzare presenze da aprile 2024 per poi diventare un punto fermo della difesa. Almeno fino alla sfortunata sfida contro la Turris del 27 novembre, quando il classe 2004 ha rimediato una lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro che lo ha costretto a terminare la stagione prima del previsto. La stessa triste sorte che è toccata proprio a Bremer, infortunatosi nella sfida di Champions contro il Lipsia. Nonostante questo, a conferma dell'enorme fiducia che nutre la Vecchia Signora nei suoi confronti, a febbraio 2025 è arrivato il riscatto ufficiale dal Palmeiras per 700mila euro più 1.3 di bonus, unendosi alla Next Gen fino al 2029.

Mancini, la convocazione di Allegri
Dopo l'esperienza al Vicenza il giovane attaccante classe 2004 si è unito alla Primavera della Juventus (a quei tempi guidata da Montero) nell'estate del 2022. Nella sua prima stagione si è subito messo in mostra totalizzando 32 presenze nel campionato mettendo a segno 12 gol e 4 assist. Nella stagione successiva si aggrega alla Next Gen e viene convocato per la prima volta con la prima squadra da Massimiliano Allegri in occasione della trasferta contro l'Atalanta.
Mancini, l'infortunio
Colpito dalla sfortuna, Tommaso Mancini a novembre 2024 rimedia una frattura del V metatarso che lo costringe a restare fuori dal campo fino al rientro l'8 marzo contro Altamura. Così come Gil Puche e Afena-Gyan, anche lui in occasione del primo giorno della gestione di Igor Tudor ha avuto l'occasione di allenarsi con la prima squadra e di mettersi in mostra agli occhi del nuovo tecnico bianconero.
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Nelle ultime stagioni, la Juventus si è contraddistinta per la sua capacità di lanciare giovani talenti. Kenan Yildiz, arrivato ad essere il numero dieci bianconero, è il caso più rappresentativo, ma sono tanti gli esempi presenti anche attualmente in prima squadra come Mbangula, Savona e Rouhi. Una lista che va ad aggiungersi a tutti quei calciatori di sicuro talento che hanno detto addio alla Vecchia Signora come Dragusin, Huijsen o Soulé. E allora chiamatela "La meglio Juventus", citando l'iconico film "La meglio gioventù" del 2003 diretto da Marco Tullio Giordana. Andiamo quindi a scoprire chi potrebbe ripercorrere le stesse orme nell'immediato futuro, con i talenti più in voga tra Next Gen e Primavera.
Nella prima seduta di allenamento da allenatore della Juventus Igor Tudor aveva già deciso di chiamare cinque giovani tra Next Gen e Primavera e farli familiarizzare con la prima squadra. Dopo la prima partita in panchina, vinta per 1-0 contro il Genoa, nella giornata di oggi il tecnico bianconero alla ripresa degli allenamenti ha richiamato i ragazzi della formazione di Brambilla per farli allenare nuovamente con i grandi, nello specifico mettendoli alla prova con una serie di partitelle.