Tudor alla Juve, mossa per blindare Igor oltre giugno: l’opzione sul contratto

Il futuro di Motta è già segnato: il candidato numero uno adesso è l'ex calciatore bianconero, sorpassato Mancini

TORINO - La quiete. Se la si dovrà definire prima della tempesta o no, dipenderà dal risultato che la Juventus farà tra una settimana esatta all’Allianz Stadium contro il Genoa. Qualora i bianconeri dovessero perdere o anche solo non convincere, la situazione Thiago precipiterebbe, dando corso a nuove riflessioni che con ogni probabilità porterebbero al suo esonero. Troppo rischioso pensare di giocarsi le restanti, a quel punto, otto partite decisive per la corsa al 4° posto e alla Champions League senza avere la fiducia in chi è deputato a guidare la squadra. Dunque la partita contro il Grifone verrà “letta” dalla dirigenza in tutte le sue sfaccettature: non sarà dunque solo il risultato in senso stretto a determinare la decisione se proseguire con questo allenatore oppure procedere al cambio. Ci sarà altresì grande attenzione nel valutare l’auspicata, ritrovata personalità totalmente mancata nelle ultime due partite, in cui la Juventus ha incassato due sconfitte con 4 gol presi e zero segnati per opera dell’Atalanta a Torino e, al Franchi, per mano di una Fiorentina che era reduce dalla più che dispendiosa sfida di tre giorni prima giocata in Conference League contro il Panathinaikos.

 

Juve, la fiducia nell'operato di Thiago è ai minimi

Che la fiducia nell’operato di Thiago sia ai minimi è un dato di fatto e dunque l’italobrasiliano dovrà giocarsi al meglio questi tempi supplementari che gli sono stati concessi dal club. Club che, va ricordato, è alle prese con una trimestrale gravata dalle spese extra dettate dal mercato di gennaio e che dovrebbe in extremis essere caricata anche di tutti gli emolumenti che si dovrebbero a Motta sino alla scadenza naturale del contratto (2027) in caso di esonero. Tra l’altro, proprio alla fine di questo mese, i club saranno oggetto della verifica dell’indice di liquidità da parte della Covisoc. Dunque questa pausa di riflessione in coincidenza con la sosta del campionato è stata anche indotta dalla opportunità di far pesare l’eventuale esonero di Motta sulla seconda trimestrale che ovviamente parte dal primo di aprile, ovvero tre giorni dopo la prossima sfida con il Genoa.

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Tudor è il candidato forte per sostituire Motta

Come si è già scritto la Juventus ha all’orizzonte la possibilità di abbracciare due soluzioni differenti: una ad ampio respiro con Mancini, per un progetto non mirato solo a superare l’emergenza e una a respiro corto, proprio per tamponare il problema e riuscire a strappare la quarta posizione: in questo caso il candidato forte è Tudor, con Domenico Tedesco nelle retrovie come eventuale alternativa al croato. In realtà, proprio per convincere Igor, gli verrebbe fatto fi rmare un contratto per solo questa coda di stagione con opzione di rinnovo automatico per un altro anno in caso di conquista proprio del piazzamento con vista sulla Champions League. Intanto Motta è tornato in Portogallo, dalla famiglia, per ricaricare le batterie prima della settimana della verità.

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TORINO - La quiete. Se la si dovrà definire prima della tempesta o no, dipenderà dal risultato che la Juventus farà tra una settimana esatta all’Allianz Stadium contro il Genoa. Qualora i bianconeri dovessero perdere o anche solo non convincere, la situazione Thiago precipiterebbe, dando corso a nuove riflessioni che con ogni probabilità porterebbero al suo esonero. Troppo rischioso pensare di giocarsi le restanti, a quel punto, otto partite decisive per la corsa al 4° posto e alla Champions League senza avere la fiducia in chi è deputato a guidare la squadra. Dunque la partita contro il Grifone verrà “letta” dalla dirigenza in tutte le sue sfaccettature: non sarà dunque solo il risultato in senso stretto a determinare la decisione se proseguire con questo allenatore oppure procedere al cambio. Ci sarà altresì grande attenzione nel valutare l’auspicata, ritrovata personalità totalmente mancata nelle ultime due partite, in cui la Juventus ha incassato due sconfitte con 4 gol presi e zero segnati per opera dell’Atalanta a Torino e, al Franchi, per mano di una Fiorentina che era reduce dalla più che dispendiosa sfida di tre giorni prima giocata in Conference League contro il Panathinaikos.

 

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Che la fiducia nell’operato di Thiago sia ai minimi è un dato di fatto e dunque l’italobrasiliano dovrà giocarsi al meglio questi tempi supplementari che gli sono stati concessi dal club. Club che, va ricordato, è alle prese con una trimestrale gravata dalle spese extra dettate dal mercato di gennaio e che dovrebbe in extremis essere caricata anche di tutti gli emolumenti che si dovrebbero a Motta sino alla scadenza naturale del contratto (2027) in caso di esonero. Tra l’altro, proprio alla fine di questo mese, i club saranno oggetto della verifica dell’indice di liquidità da parte della Covisoc. Dunque questa pausa di riflessione in coincidenza con la sosta del campionato è stata anche indotta dalla opportunità di far pesare l’eventuale esonero di Motta sulla seconda trimestrale che ovviamente parte dal primo di aprile, ovvero tre giorni dopo la prossima sfida con il Genoa.

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