Tudor per il rilancio Koop, Mancini col nuovo Jorginho: la Juve del post Motta

In caso di esonero di Thiago la Vecchia Signora si schiererebbe così in campo. Filosofie diverse tra l'azzurro e il croato, ma occhio alla variabile Tedesco...

TORINO - Al momento si tratta di un esercizio ludico o poco più, per quanto divertente e intrigante. Per ora: perché la situazione alla Continassa è quantomai fluida, aspettando la ripresa degli allenamenti prevista lunedì, con il progressivo rientro dei calciatori impegnati nelle Nazionali. Ma se qualcuno volesse provare a guardare avanti, diciamo oltre Thiago Motta anche nell’immediato, potrebbe cominciare a immaginare a una Juve diversa per le prossime partite, quelle che restano per concludere il campionato, con la finestra affacciata sul Mondiale per Club. La maggiore continuità tattica si avrebbe con Roberto Mancini in panchina, pur con alcune differenze nemmeno sottili.

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Il 433 di Mancini

Si tratterebbe più di un 4-3-3 che del mottiano 4-2-3-1 che spesso si trasforma in un 4-1-4-1. E il Mancio davanti alla difesa non ha mai visto di buon occhio Locatelli, preferendo schierarlo da mezzala: insieme hanno vinto l’Europeo del 2021 con l’attuale capitano della Juventus protagonista assoluto in quel ruolo. Poi ci sono state mancate convocazioni e qualche malumore misto a incomprensione, ma nulla che non possa essere superato guardandosi negli occhi: nel caso in cui Mancini dovesse sedersi sulla panchina bianconera, Locatelli sarebbe un punto fermo, ma da mezzala, come nel Sassuolo e in quella Nazionale campione d’Europa nemmeno troppo tempo fa.

Rilancio Douglas Luiz

Davanti alla difesa, a dettare i tempi di gioco, Mancini preferisce calciatori con altre caratteristiche: così, al netto dei problemi fisici che ne hanno condizionato la stagione, salirebbero le quotazioni di Douglas Luiz da regista puro, alla Jorginho, per proseguire nel confronto con la Nazionale della precedente gestione tecnica. La continuità con Motta si avrebbe nella linea difensiva a 4 mentre davanti il Mancio andrebbe a rispolverare gli esterni offensivi, che nelle ultime uscite con Motta alla guida della squadra hanno perso qualche riferimento, ritrovandosi spesso fuori ruolo e in confusione: Yildiz imprescindibile a sinistra, Nico Gonzalez a destra con Conceiçao prima alternativa. E davanti staffetta Kolo Muani-Vlahovic, con però più spazio per il serbo e più occasioni di vederli insieme a partita in corso.

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Come cambia la Juve con Tudor

Nel caso in cui dovesse saltare Thiago Motta e la scelta dovesse ricadere su Igor Tudor, il cambio tecnico porterebbe anche a una rivoluzione tattica. Con Tudor tornerebbe la difesa a 3 in un’impostazione gasperiniana: marcatura “uomo su uomo” e pressing alto. Una proposta che andrebbe a sfruttare le qualità degli esterni a tutta fascia, con Weah e Cambiaso (di rientro dalla Nazionale per infortunio) candidati a occupare rispettivamente la corsia destra e sinistra nella squadra bianconera. Con i tre centrali, Veiga avrebbe le qualità per impostare e ci sarebbe più spazio per Kelly, oltre ai titolari Gatti e Kalulu; in mezzo spazio alla mediana muscolare composta da Locatelli o Thuram, con Koopmeiners a cavallo tra centrocampo e trequarti riavvicinandosi così all’utilizzo dei tempi dell’Atalanta. Poi Vlahovic ritroverebbe più spazio, con Kolo Muani che potrebbe agire da trequartista al fianco di Yildiz.

Juve, Domenico Tedesco l'alternativa

C’è poi la variabile Domenico Tedesco, nome delle ultime ore che sarebbe una novità per la Serie A: con lui ci sarebbe comunque la difesa a 3, provando a riprendere i princìpi tattici del periodo al RB Lipsia più che ciò che si è visto nella Nazionale belga. Dunque sfruttando gli inserimenti dei centrocampisti.

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TORINO - Al momento si tratta di un esercizio ludico o poco più, per quanto divertente e intrigante. Per ora: perché la situazione alla Continassa è quantomai fluida, aspettando la ripresa degli allenamenti prevista lunedì, con il progressivo rientro dei calciatori impegnati nelle Nazionali. Ma se qualcuno volesse provare a guardare avanti, diciamo oltre Thiago Motta anche nell’immediato, potrebbe cominciare a immaginare a una Juve diversa per le prossime partite, quelle che restano per concludere il campionato, con la finestra affacciata sul Mondiale per Club. La maggiore continuità tattica si avrebbe con Roberto Mancini in panchina, pur con alcune differenze nemmeno sottili.

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