L'addio di Thiago Motta ha un motivo ben preciso e non è soltanto legato agli ultimi risultati perché il tecnico ha pagato anche una gestione dello spogliatoio da rivedere. Da tutti quei giocatori lasciati andare con troppa facilità fino alle ultime situazioni con Danilo in pole o quella legata a Vlahovic, relegato in panchina dopo sei mesi in cui ha tirato il carro da attaccante solitario. Non sono stati gli unici, evidentemente, perché il mancato saluto della squadra al tecnico è stato un altro segnale in questa direzione, soltanto Bremer e Mbangula hanno scritto un messaggio per Thiago. Oltre a questo anche qualche altro spiffero, uscito dalla Continassa, in una presunta confessione di un calciatore ad un amico: "Non lo sopporto, ma nessuno nello spogliatoio". Parole e retroscena forti, come l'ultimo raccontato da Sabatini, giornalista, su Yildiz e non solo.
Allegri e le fake news
Per prima cosa Sabatini ha parlato al Podcast Calcio Selvaggio di Allegri, su cui qualche giorno fa si è espresso anche Capello: "È stata fatta la più grande campagna di fake news che io ricordi nella storia del calcio. Il mio rapporto con Allegri nasce da quando lui era all'Aglianese, non è una questione di amicizia ma di stima. A un certo punto l'errore che è stato fatto è quello di schierarsi, anziché raccontare. Quindi se ti schieri e non racconti, qualsiasi cosa possa succedere dici sempre la stessa cosa sull'allenatore, sui giocatori e sul direttore sportivo. Invece se, com'è normale nel lavoro giornalistico, tu giudichi e racconti quello che vedi… Quello che stava succedendo alla Juventus sulla vicenda dei fuori rosa era quanto di più autolesionistico che si potesse fare".