"Deluso dalla Juventus e da Motta: mi fa pena. Io lo avrei tenuto"

Parla il patron canadese, il retroscena rivelato sull'addio del tecnico italobrasiliano

La Juve ha da poco cambiato allenatore, Tudor, e lo ha presentato alla stampa, ma il nome di Thiago Motta continua a circolare nei corridoi. E questa volta a prendere il megafono ci ha pensato Joey Saputo: il patron del Bologna ha raccontato con molta delusione qualche retroscena sull'addio del tecnico lo scorso giugno e il suo passaggio alla Vecchia Signora. Il numero uno dei felsinei ha poi posto l'attenzione sulla nuova stagione e sul sogno Champions League nuovamente raggiungibile.

L'addio di Motta dal Bologna e l'esonero Juve

"Non mi è piaciuto come Thiago Motta ci ha lasciati, perché ha deciso lui di andare via, voglio sottolinearlo. Non siamo stati noi a cambiarlo: io avrei continuato. Se mi è dispiaciuto il suo addio? Certo, io ci metto passione. Non ho apprezzato il modo in cui è arrivato, sia da parte sua sia da parte della Juventus, mi hanno deluso. Questa è la vita, andiamo avanti. Per fortuna però abbiamo trovato Italiano che incarna i valori che volevamo" - ha spiegato il patron del Bologna, Joey Saputo, al canale canadese “OmniNews”. Poi ha continuato: "Se mi stupisce l’esonero dalla Vecchia Signora? Non sono nella Juve e quindi non so cosa sia potuto accadere nello spogliatoio: mi dispiace umanamente per lui come persona perché so che lavora fortissimo e ci tiene, mi fa pena, ma quando prendi la responsabilità di una squadra come la Juve che ha speso tanti soldi per vincere il campionato e non per essere solo al quarto posto o la lotta Champions... Mi spiace per lui, anche se mi ha lasciato come mi ha lasciato".

 

 

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La lotta al quarto posto

Il Bologna si sta migliorando ulteriormente rispetto allo scorso anno e il numero uno del club ne è felice: "Si sta bene al quarto posto, però la stagione è ancora lunga, abbiamo un calendario tosto contro squadre che stanno lottando per la Champions ma essere al quarto posto, beh, ci fa contenti. Se mi avessero detto ad agosto, che a nove giornate dalla fine saremmo stati quarti? Abbiamo cambiato tanto, l’anno scorso è stata una stagione incredibile e nemmeno in quel caso credevamo di poter arrivare dove siamo arrivati. Ora c'è un nuovo tecnico che in passato ha portato il suo club in campo internazionale: non abbiamo iniziato come dovevamo cominciare, però quando c’è un cambiamento è tutto più difficile ma abbiamo portato i giocatori che ritenevamo opportuni per arrivare dove siamo. Sì, forse sono un po’ sorpreso ma abbiamo lavorato forte per essere qui".

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"Avevo promesso l'Europa, eccola qui"

"Il merito del Bologna di oggi? Di tutti, dallo staff a chi lava i panni, fino al magazziniere. Il nostro motto è “We are one” e i giocatori sono molto uniti tra loro e con noi. E questo fa la differenza.Bologna è una città di 350mila abitanti, sappiamo chi siamo nel calcio italiano, l’aspettativa non è di vincere lo scudetto ma di fare il nostro meglio per entrare in Europa. I bolognesi ci lasciano lavorare in pace e facciamo vedere che noi siamo lì per loro. Mio padre dice sempre che le cose vanno bene perché io sono presente ogni giorno. Avere il proprietario lì, con la sua passione, certamente aiuta. Per me una cosa molto importante è che una persona che arriva in un paese straniero deve sapere e conoscere dov’è: credo che certe società straniere che arrivano in Italia facciano tutto senza capire dove sono. Non ho mai criticato il calcio italiano o gli arbitri o come le cose sono fatte, invece ci sono tanti altri che vorrebbero cambiare tutto senza voler capire la cultura del calcio italiano. Per me è importante che la società sia conosciuta e venga rispettata: abbiamo un ad che è da tanti anni nel calcio (Fenucci, ndr) e con le decisioni che prendiamo siamo rispettati, sia in Lega sia in campo. Ci sono voluti anni. Quando arrivai dissi 'Datemi dieci anni e vi porterò in Europa'. E dopo dieci anni è successo. Ci voleva tempo". - ha concluso Saputo.

 

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La Juve ha da poco cambiato allenatore, Tudor, e lo ha presentato alla stampa, ma il nome di Thiago Motta continua a circolare nei corridoi. E questa volta a prendere il megafono ci ha pensato Joey Saputo: il patron del Bologna ha raccontato con molta delusione qualche retroscena sull'addio del tecnico lo scorso giugno e il suo passaggio alla Vecchia Signora. Il numero uno dei felsinei ha poi posto l'attenzione sulla nuova stagione e sul sogno Champions League nuovamente raggiungibile.

L'addio di Motta dal Bologna e l'esonero Juve

"Non mi è piaciuto come Thiago Motta ci ha lasciati, perché ha deciso lui di andare via, voglio sottolinearlo. Non siamo stati noi a cambiarlo: io avrei continuato. Se mi è dispiaciuto il suo addio? Certo, io ci metto passione. Non ho apprezzato il modo in cui è arrivato, sia da parte sua sia da parte della Juventus, mi hanno deluso. Questa è la vita, andiamo avanti. Per fortuna però abbiamo trovato Italiano che incarna i valori che volevamo" - ha spiegato il patron del Bologna, Joey Saputo, al canale canadese “OmniNews”. Poi ha continuato: "Se mi stupisce l’esonero dalla Vecchia Signora? Non sono nella Juve e quindi non so cosa sia potuto accadere nello spogliatoio: mi dispiace umanamente per lui come persona perché so che lavora fortissimo e ci tiene, mi fa pena, ma quando prendi la responsabilità di una squadra come la Juve che ha speso tanti soldi per vincere il campionato e non per essere solo al quarto posto o la lotta Champions... Mi spiace per lui, anche se mi ha lasciato come mi ha lasciato".

 

 

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"Avevo promesso l'Europa, eccola qui"