TORINO - L’Allianz Stadium, all’ora dell’aperitivo, terrà domani a battesimo la Juventus di Igor Tudor. Una nuova Juventus, nata dalle ceneri del progetto affidato a Thiago Motta, dato alle fiamme prima ancora del rintocco di fine stagione. Calma, però: in ossequio all’orario della sfida al Genoa, infatti, la prima Juventus del tecnico croato non avrà subito le sembianze della portata principale, di una squadra fatta e finita secondo il credo dell’allenatore. Sembrerà più un antipasto, diciamo.

L’ex difensore bianconero, d’altronde, ha varcato i cancelli della Continassa da pochi giorni e per un paio di allenamenti appena ha avuto a disposizione i (tanti) giocatori impegnati con le proprie Nazionali. L’attesa, allora, è innanzitutto per quella scossa emotiva che in genere contagia lo spogliatoio quando si verifica un avvicendamento in panchina, a maggior ragione se con il timoniere precedente a difettare era l’empatia. Per tutto il resto occorrerà attendere almeno la trasferta di Roma, a margine della prima di tante settimane “intere” a disposizione del neo tecnico per plasmare la sua creatura.